Andrea Piazza, Italexit: “Palermo può vivere senza Tram, ma non può vivere senza il ponte Corleone”

21 aprile 2021
  • Palermo, intervista al coordinatore cittadino di Italexit, Andrea Piazza
  • “Valutare l’opportunità di un termovalorizzatore di nuova concezione a basso impatto ambientale”
  • “Il Tram è un progetto antieconomico e obsoleto. Solo a Palermo lo ritengono futuristico”

Palermo, intervista al coordinatore cittadino di Italexit, Andrea Piazza

Andrea Piazza è un avvocato. Ed è il coordinatore cittadino di Italexit a Palermo. Si tratta di un soggetto politico – fondato dal giornalista Gianluigi Paragone – che piano piano si va radicando – che si batte per fare uscire l’Italia dall’Unione europea. Insomma, come hanno fatto nel Regno Unito con la Brexit. Abbiamo già pubblicato qualche intervento del coordinatore di Italexit in Sicilia, Luigi Savoca. Oggi abbiamo deciso di intervistare il coordinatore di Palermo per parlare della città, di una città un po’ malconcia dove non si capisce più quello che sta succedendo al Comune, se è vero che i partiti di centrosinistra che dovrebbero sostenere il sindaco Leoluca Orlando prendono le distanze da un’amministrazione oggettivamente fallimentare.

Allora, avvocato Piazza, come vede oggi Palermo Italexit? 

“La città si presenta in un stato di abbandono, non è ben amministrata, sostanzialmente è fuori controllo. C’è un’assenza di vigilanza, troviamo rifiuti in strada, anche a causa dei cittadini poco rispettosi dell’ambiente; i marciapiedi sono privi di manutenzione, anche a causa delle installazioni per la telefonia collocate contra legem all’esterno degli stessi marciapiedi, disattendendo le disposizioni del Codice della strada. Le infrastrutture primarie, in alcuni casi – penso ai ponti Corleone e Oreto – sono messi male. L’impiantistica sportiva è in ginocchio, mentre la vigilanza sui lavori è inadeguata. In poche parole, la situazione è critica”.

Cominciamo con l’immondizia. Lo sapete quanti dipendenti ha la Rap, l’azienda controllata dal Comune che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti?

“Presumo che disponga di un numero alto di dipendenti. Ma da quello che si capisce sembra che il personale si autogestisca. In passato rammento che per l’impianto d Bellolampo un commissario che voleva apportare cambiamenti per ottimizzare il servizio si è dovuto  ricredere quando per cause ignote l’impianto per lo smaltimento si danneggiato. Forse era un segnale diretto alla dirigenza, per non dire altro”.

“Valutare l’opportunità di un termovalorizzatore di nuova concezione a basso impatto ambientale”

Cosa bisognerebbe fare a vostro parere in materia di rifiuti?

“Al momento un nostro delegato ai problemi dei rifiuti, mutuando l’esperienza dei piccoli centri, ritiene che sia possibile incrementare ed ottimizzare la raccolta differenziata. Anche per evitare gli alti costi di traporto in altri siti. Al contempo si dovrebbe valutare l’opportunità di un termovalorizzatore di nuova concezione a basso impatto ambientale. In ogni caso, si deve far prevalere il principio di autoconsumo produttivo, nel senso di non arrivare alla chiusura della discarica e caricare sull’utenza altissimi costi di gestione”.

Lei ha citato i ponti Corleone e Oreto. Che riflessione fate?

“Troviamo inverosimile che l’amministrazione comunale in carica, piuttosto che provare a risolvere i problemi, preferisca affidarsi al fato. La situazione di questi due ponti cittadini denota un’assoluta mancanza di manutenzione programmatica. E’ un fatto grave, perché senza questo due ponti si mette  in discussione il collegamento tra Palermo e la parte orientale della nostra Isola. Noi portiamo avanti da tempo il progetto per il completamento dei lavori del raddoppio del ponte Corleone. Mediaticamente l’attenzione è incentrata solo sul ponte centrale, mentre il collegamento di tutte e quattro le corsie è essenziale. Palermo può vivere senza il Tram, ma non può vivere senza il ponte Corleone e, accessoriamente, senza il ponte Oreto”.

Qual è la vostra posizione sul Tram di Palermo?

“Assolutamente contrari. Il Tram uno spreco di denaro pubblico. Se si vuole ricorrere alla mobilità verde possiamo acquistare bus elettrici o filobus. Si raggiungerebbe il medesimo obiettivo senza spendere una marea di danaro. La realizzazione del sistema a rotaie è antieconomico, determina opere indirette spostamenti di impianti illuminazione, gas, fognatura ( dove esiste ) e altro ancora. La città è impoverita e deve cercare di ottimizzare le risorse che ha a disposizione”.

“Il Tram è un progetto antieconomico e obsoleto. Solo a Palermo lo ritengono futuristico”

Eppure hanno speso 320 milioni di euro per i primi 15 km di Tram. Spesa certificata dalla Regione siciliana. E ora vorrebbero realizzare altre sei o sette linee di Tram.

“Semplicemente Pazzesco. Rammentiamo che la linea non collegata al centro di Brancaccio è antieconomica: ogni volta che si deve intervenire per la manutenzione è necessario spendere sette-otto mila euro per sollevare i mezzi e portarli presso l’officina. Insomma, il Tram è un progetto antieconomico e obsoleto. Solo a Palermo lo ritengono futuristico”.

Andiamo alla Giunta Orlando. Che sembra un po’ ‘ammaccata’. Siete d’accordo?

“Sicuramente è destinata all’implosione. Fino ad oggi le difficoltà non sono state considerate problemi. Ma adesso che si avverte la possibilità di ‘naufragio’ in molti prendono il largo… Ovviamente non per coerenza ma per semplice opportunismo ben noto alla cittadinanza”.

Il sindaco si dimetterà?

“Non credo. Penso che tirerà a campare. Certo, qualora si aprisse per lui una candidatura alle elezioni regionale potrebbe dare il là per le dimissioni”.

Alle elezioni comunali di Palermo andrete da soli o in coalizione? 

“Ialexit per vocazione è aperta a forze autonomisti e civiche. Implicitamente siamo disallineati al sistema politico tradizionale, perché riteniamo l’Eurocrazia contro gli italiani”.

Non pensate che a Palermo e in Sicilia sia un po’ difficile parlare di no euro e no Unione europea?

“Siamo consapevoli che, se da trent’anni anni, la comunicazione pro euro vede la soluzione di tutti i mali, ma poi prendiamo atto di delocalizzazioni industriali, asimmetrie fiscali, abbandono dell’area del Mediterraneo, ebbene, da buoni siciliani in spirito Vespri pensiamo sia necessario avviare un percorso di cambiamento geostrategico. Ovviamente la priorità di Italexit è portare avanti tutte le politiche in favore della nazione, difesa dell’agricoltura, del turismo, un modello di sviluppo che metta al centro la gente nel proprio territorio. Noi, da siciliani, siamo potenzialmente fortunati, anche nell’ultimo numero di Limes la Sicilia è inserita e considerata fondamentale per lo sviluppo del Mediterraneo”.

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