Virologi e medici ospedalieri contrari alle riaperture. E chi non ha il pane che fa mangia brioche? Il raffronto con Germania e Francia

19 aprile 2021
  • L’Italia è costretta a riaprire le attività economiche in piena pandemia perché non ha i soldi per ristorare imprese e famiglie
  • La ragioni economiche del perché l’Italia, che alla fine degli anni ’80 era uno dei Paesi industriali più importanti del mondo, è diventato un Paese povero
  • Il problema dell’Italia si chiama Unione europea: lasciare subito la Ue è una necessità 

di Economicus

L’Italia è costretta a riaprire le attività economiche in piena pandemia perché non ha i soldi per ristorare imprese e famiglie

I medici ospedalieri italiani e altri esponenti del mondo della medicina non sono molto convinti delle riaperture annunciate dal Governo di Mario Draghi. “Non ci sono le condizioni”, fanno sapere. Il problema è che non ci sono nemmeno le condizioni per tenere tutto chiuso, perché lo stesso Governo italiano non ne vuole sapere di allargare i cordoni della borsa. Ci sarebbe una ‘terza via’ che lascerebbe contenti Palazzo Chigi e i medici ospedalieri: lasciare tutto chiuso e fare morire di fame i lavoratori autonomi – a cominciare dai titolari delle partite IVA – e i titolari delle imprese fortemente penalizzate dalle chiusure, a cominciare dai ristoratori. Ma abbiamo la sensazione che la ‘terza via’ non sarebbe indolore, nel senso che andrebbero in scena proteste di piazza. Del resto, le riaperture non sono un capriccio del presidente del Consiglio dei Ministri, ma la risposta alle prime proteste di piazza dei giorni scorsi.

La ragioni economiche del perché l’Italia, che alla fine degli anni ’80 era uno dei Paesi industriali più importanti del mondo, è diventato un Paese povero

Dopo di che, per carità, le ragioni dei medici ospedalieri sono corrette. Con i nostri stessi numeri sulle vaccinazioni, Germania e Francia non hanno riaperto. E la sanità tedesca non è come quella italiana, nel senso che non ha subito un taglio di quasi 40 miliardi di euro negli ultimi anni. Tant’è vero che in Germania, negli ospedali, non mancano né i posti letto, né le terapie intensive. E, soprattutto, non mancano i ristori per famiglie e imprese. In Italia, invece, mancano i posti letto negli ospedali, mancano i posti di terapia intensiva a mancano anche i soldi per i ristori. Perché? Perché negli anni passati “ce l’ha chiesto l’Europa”. Cosa ci ha chiesto l’Europa? Di restare in avanzo primario per oltre due decenni. Per la cronaca, l’avanzo primario è quella situazione, del tutto antisociale, per cui lo Stato incassa più di quanto spende, esclusi gli interessi sul debito pubblico. In pratica, l’Italia, da oltre vent’anni, l’Italia toglie soldi ai cittadini per metterli nel mercato finanziario. I Governi italiani che si sono succeduti dal 1995 al 2015 hanno tolto dal sistema economico 35 miliardi di euro ogni anno per 20 anni. Significa quindi che i governi italiani in 20 anni hanno tolto dal sistema economico 700 miliardi di euro. Questi 700 miliardi sono stati sottratti ai cittadini italiani con tagli alla sanità, tagli alla scuola, tagli alla pubblica amministrazione (ricordiamo il blocco degli aumenti degli stipendi ai dipendenti pubblici, compresi i medici, disposti dal Governo Berlusconi 2008-2011) e altri tagli alla spesa pubblica.

Il problema dell’Italia si chiama Unione europea: lasciare subito la Ue è una necessità 

Il risultato di questi tagli – imposti dall’Unione europea – è che oggi l’Italia non è nelle condizioni per affrontare correttamente la pandemia. Infatti ci ritroviamo con pochi posti letto negli ospedali, con pochi posti di terapia intensiva e senza i soldi per ristorare imprese e famiglie. E se si riaprono le scuole succede un ‘casino’, perché i tagli al mondo della scuola – oltre a pagare i docenti con retribuzioni che sono la metà delle retribuzioni dei docenti della Germania – hanno determinato le cosiddette ‘classi-pollaio’, cioè classi affollate che farebbero aumentare i contagi. La spiegazione dei ‘presunti’ economisti è che l’Italia si trova in questa disastrosa situazione per via del debito pubblico elevato. Non è così, perché l’Italia ha già pagato oltre 4 mila miliardi di interessi di un debito pubblico pari a circa 2 mila e 600 miliardi di euro! Abbiamo già pagato più interessi del debito pubblico attuale. La Francia ha quasi lo stesso debito pubblico dell’Italia, ma scopriamo che il governo francese ha immesso nel sistema economico 22 miliardi di euro ogni anno per 20 anni (dal 1995 al 2015). Significa quindi che il governo francese in 20 anni ha immesso nel proprio sistema economico 440 miliardi di euro, a differenza dell’Italia che, come già ricordato, dal 1995 al 2015, ha tolto dal proprio sistema economico 700 miliardi di euro. Questo spiega perché la Francia non ha i problemi dell’Italia. Per non parlare della Germania, che è messa meglio della Francia e, ovviamente, dell’Italia. Superfluo ricordare che prima di Tangentopoli l’economia italiana era sullo stesso livello di quella tedesca e francese, con Partecipazioni statali che erano tra le più importanti del mondo. Non ci vuole molto a capire che l’unica soluzione per l’Italia è uscire subito dall’Unione europea.

Foto tratta da Pianeta Giovani    

 

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