In Emilia Romagna hanno scambiato il Senatore Cappelli per un grano antico! C’è da impazzire!

18 aprile 2021
  • In una pubblicità in televisione si racconta che la varietà Senatore Cappelli è un grano antico! Una varietà selezionate da uno dei più grandi genetisti agrari di tutti i tempi diventa un grano antico! 
  • L’operazione Senatore Cappelli è stata uno dei tanti scippi coloniali del Nord ai danni del Sud 
  • Si sono impossessati del Senatore Cappelli così come si stanno impossessando di 60 miliardi del recovery Fund del Sud e di 2 miliardi dell’agricoltura delle Regioni del Sud. Ma non hanno dove andare perché i predoni della Ue si mangeranno anche il Nord Italia 

In una pubblicità in televisione si racconta che la varietà Senatore Cappelli è un grano antico! Una varietà selezionata da uno dei più grandi genetisti agrari di tutti i tempi diventa un grano antico! 

Questa è fresca fresca. Come un grano appena ‘sfalciato’. Una ‘lezione magistrale’ di cerealicoltura ascoltata ad ora di pranzo, guardando la televisione. Per la precisione, il canale Fox Crime. Stavamo guardando un film. Interruzione e pubblicità. Spuntano pacchi di pasta. Osserviamo distrattamente. Poi ci colpisce il nome di una varietà di grano duro che conosciamo molto bene: il Senatore Cappelli. E’ la varietà di grano duro che una società del Nord, che ha sede nella ricca Emilia Romagna, ha scippato al Sud. Va in onda una pubblicità del marchio di pasta prodotto in Emilia Romagna. A un certo punto saltiamo dalla sedia: per questi signori dell’Emilia Romagna la varietà di grano duro Senatore Cappelli sarebbe un grano antico! Ascoltare queste parole in televisione è semplicemente incredibile! La varietà o cultivar Senatore Cappelli, infatti, non ha nulla, ma proprio nulla a che vedere con i grani antichi! Non c’è bisogno di aver frequentato la facoltà di Agraria per sapere che la varietà di grano duro Senatore Cappelli è il frutto di un lavoro di miglioramento genetico operato nei primi del ‘900 dal più grande genetista dell’epoca: Nazareno Strampelli! Ma quale grano antico: il Senatore Cappelli è il frutto di un lavoro di miglioramento genetico! Sono notizie che conoscono tutti quelli che seguono anche distrattamente l’agricoltura. Confondere il Senatore Cappelli con un grano antico! Vero è che con il grano duro si producono pane e pasta, ma qui siamo alla frutta…

L’operazione Senatore Cappelli è stata uno dei tanti scippi coloniali del Nord ai danni del Sud 

Questo dà la misura quasi esatta di cosa sono i signori del Nord Italia: ‘prenditori’ dediti solo al profitto che, con la complicità del Ministero colonialista delle Politiche agricole, qualche anno fa, si sono impossessati di una delle varietà di grano duro più famose del mondo scippandola al Sud. Storia che abbiamo raccontato in tante occasioni. Come potete leggere in questo articolo. E come potete leggere e approfondire in questo articolo che abbiamo scritto dopo il deludente servizio che Report ha realizzato su questa storia. Ma oggi la notizia non è che l’Italia tratta il Sud e la Sicilia come colonie. La notizia è che il gran duro Senatore Cappelli, nelle mani di questi signori del Nord Italia, è stato ‘trasformato’ in un grano antico… Sapete perché i signori del Nord Italia hanno messo le mani sulla varietà Senatore Cappelli? Perché quando se ne sono impossessati il grano duro italiano si vendeva a 18-20 euro al quintale, con la sola eccezione del grano duro Senatore Cappelli, che veniva pagato a 60 euro al quintale! (e anche a oltre 70 euro al quintale per il Senatore Cappelli coltivato in biologico). Un’operazione di ‘grande valenza culturale’, quella fatta dagli amici del Nord a spese del Sud. Nella fretta i ‘grandi intellettuali’ dell’Emilia Romagna hanno dimenticato ad approfondire la storia di questa varietà e l’hanno fatta diventare un “grano antico”…

Si sono impossessati del Senatore Cappelli così come si stanno impossessando di 60 miliardi del recovery Fund del Sud e di 2 miliardi dell’agricoltura delle Regioni del Sud. Ma non hanno dove andare perché i predoni della Ue si mangeranno anche il Nord Italia 

Del resto, che cosa c’è da aspettarsi da questa gente? Ma di quale Italia fanno parte il Sud e la Sicilia? Di un’Italia dove, dal 1860, comandano i predoni del Nord, grazie ai banditi e taglia teste piemontesi che si sono impadroniti della Sicilia e del Sud grazie ai soldi degli inglesi e a quel massone, scafista di Garibaldi. Da allora ad oggi non fanno altro che depredare il Sud e la Sicilia. Hanno cominciato subito dopo la ‘presunta’ unità d’Italia impedendo alla Sicilia di coltivare il riso e non si sono più fermati. In questi giorni, per citare gli ultimi due esempi, hanno già deciso – in combutta con i politici ascari del Sud e della Sicilia – di depredare 60 miliardi di euro di Recovery Fund e 2 miliardi di euro all’agricoltura delle Regioni del Sud e della Sicilia. Continuate così, amici del Nord, continuate a fare quello che avete sempre fatto: depredare il Sud. Ma state tranquilli che adesso tocca a voi: perché nel lager dov’è finita l’Italia – la ‘presunta’ Unione europea che di ‘Unione’ non ha una mazza – siete diventati il Sud dell’Europa: e vi riserveranno lo stesso trattamento che avete riservato al Sud e alla Sicilia. Quando si gioca a fotti-compagno, si sa, si finisce sempre con il diventare meridionali di qualcuno. Quanto ai ferraresi, continuate, continuate pure a coltivare “grani antichi’…

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