Mattinale

Palermo, la città va a rotoli perché i cittadini non pagano le tasse o i cittadini non pagano le tasse perché la città va a rotoli?/ MATTINALE 451

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  • Palermo e i giudici del TAR Sicilia
  • Quanti Socrati si contano oggi a Palermo tra politici e amministratori comunali?
  • Intanto al cimitero dei Rotoli è stata superata ‘quota 800’
  • I racconti epistemologico-contabili del Giornale di Sicilia

Palermo e i giudici del TAR Sicilia

Gli unici che danno sempre ragione al Comune di Palermo sono i giudici del TAR Sicilia, esseri umani dotati di una fantasia senza tempo. Dalla ZTL ai grandi appalti del Tram, i cittadini di Palermo hanno sempre torto a prescindere. Ma tolti i dispensatori della Giustizia amministrativa, di gente pronta a sostenere le regioni dell’attuale amministrazione comunale del capoluogo della Sicilia se ne conta veramente poca. Se si dovesse andare a votare in questo momento, il sindaco Leoluca Orlando e la sua armata Brancaleone forse non prenderebbero nemmeno i voti di se stessi (si chiama ribellione politica dell’inconscio…). L’ultima storia incredibile di una gestione comunale che fa acqua da tutte le parti l’ha tirata fuori Sicilia in Progress. E’ il disastro del Ponte Oreto che, come il disastro del Ponte Corleone, è traballante. La notizia è che già nei primi anni del 2000 i tecnici segnalavano problemi nel Ponte Oreto: ma né la Giunta comunale di Diego Cammarata (sindaco dal 2001 al 2011), né Orlando (sindaco dal 2021 fino ad oggi) si sono interessati di questo problema. Così il passaggio dai due Ponti che collegano Palermo con la Sicilia orientale è stato interdetto ai mezzi gommati pesanti. Il risultato è che i mezzi pesanti, ormai da settimane, invadono la città. L’inquinamento dell’aria è alle stelle. Ma non gliene frega niente a nessuno. Sarà l’aumento delle patologie negli abitanti, tra qualche tempo, a segnalare l’allarme. Sarà un problema del prossimo sindaco. Per ora, come si dice dalle nostre parti, ninni stamu futtennu… 

Quanti Socrati si contano oggi a Palermo tra politici e amministratori comunali?

Difficile, nella Palermo di oggi, trovare qualcosa che funzioni. La raccolta dei rifiuti è un delirio. Tanti cittadini, ormai da anni, si chiedono perché si deve continuare a pagare la TARI, la Tassa sull’immondizia. Vero, in giro non c’è molto spirito socratico. Ma quanti Socrati si contano a Palermo tra politici e amministratori comunali? Il sindaco Orlando, in un momento di estasi renziana (Renzi è quello che ha fatto inserire il canone Rai nella bolletta della luce), ha proposto di far inserire la bolletta della TARI nella bolletta della luce. Peccato che nel capoluogo siciliano, oltre a coloro i quali non pagano la TARI perché non ne possono più di convivere con l’immondizia nelle trade non raccolta per settimane e con le discariche cittadine a cielo aperto, ci sono anche cittadini che non pagano più non soltanto la TARI, ma tutte le altre Tasse e tutte le altre Imposte perché non hanno come pagare. Un tempo si chiamavano poveri. Però, la giustificazione, per il sindaco Orlando e per la ‘sinistra’ che lo sostiene c’è: come la ‘sinistra’ italiana ed europea (gli ‘scienziati’ del PSE, i socialisti senza socialismo), la ‘sinistra’ di Palermo non ha più tempo per occuparsi degli ultimi: i ‘valori’ di questa parte politica sono le libertà sessuali, i migranti da accogliere nei centri di accoglienza, il 5 G, i grandi appalti. I cittadini di Palermo che resterebbero senza energia elettrica non sono un problema dell’attuale ‘sinistra’ cittadina: al posto del frigorifero, per conservare i cibi, potrebbero sempre usare il sale… “Cazzi loro!”, dicevano gli antichi.

Intanto al cimitero dei Rotoli è stata superata ‘quota 800’

Però… però i problemi, al Comune di Palermo, stanno arrivando al pettine con un anno di anticipo sul previsto. La frana, da consegnare al nuovo sindaco che si insedierà il prossimo anno, era prevista, per l’appunto, nel 2022. Ma, a quanto pare, il terreno sotto i piedi comincia a mancare in questi giorni. I grandi appalti, per carità, procedono bene; il resto, tutto il resto, invece, si sbriciola lentamente, come i Ponti Corleone e Oreto, veri paradigmi della Palermo di oggi. Sembra che per chiudere il bilancio di previsione manchino una cinquantina di milioni di euro. Così torna la domanda: Palermo va a rotoli perché i cittadini non pagano e tasse, o i cittadini non pagano le tasse perché la città va a rotoli. Ah, a proposito di rotoli: nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli le salme accatastate hanno superato quota 800: un altro ‘servizio’, la gestione del cimitero della città, che brilla…

I racconti epistemologico-contabili del Giornale di Sicilia

Il Giornale di Sicilia scrive che, per far quadrare i conti, bisognerà tagliare alcuni servizi. Noi ci chiediamo quali servizi dovrebbero essere tagliati, visto che di servizi ai cittadini, a Palermo, ne sono rimasti pochi e quasi tutti carenti, se non assenti. Forse un servizio che andrebbe tagliato è il taglio degli alberi: anche per salvare i pochi alberi sfuggiti alle motoseghe. Forse un servizio da tagliare sarebbe il Tram, ma sarebbe un peccato. Perché? Perché tra le poche attività che ZTL, pedonalizzazioni e pandemia non hanno fatto ancora chiudere, il Tram rimane un esempio di rigoroso rispetto del ‘distanziamento sociale’, se è vero che le quattro-cinque persone che prendono questo mezzo di trasporto si ritrovano seduti a sette-otto metri di distanza l’uno dall’altro. Le attuali superstar della televisione di oggi  – i virologi – sarebbero contenti…

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