Palermo e provincia, zona rossa per tutti, per i belli e per i brutti! Motivo: le varianti…/ SERALE

9 aprile 2021
  • Palermo e la sua provincia “comunisti” fino al 22 Aprile 
  • I tre comunicati di Palazzo d’Orleans
  • Il disaccordo della Lega sulla zona rossa tanto al chilo 

Palermo e la sua provincia “comunisti” fino al 22 Aprile 

Nessuna spiegazione sul perché, in Sicilia – e soprattutto a Palermo e provincia – ci sono tutte queste varianti del virus. L’unica cosa certa è che la politica siciliana, non sapendo che fare, chiude, chiude, chiude. Con ben tre comunicati stampa, diramati tra il pomeriggio e la sera, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, non contento di aver fatto diventare rossa Palermo, trasforma in ‘comunisti’ anche i Comuni della provincia. Tutti rossi. Dicono che ci sono le varianti del virus. Ma non dicono di quali varianti si tratti e come sono arrivate. Ci sono e basta. Bisogna credere per fede senza fare troppe domande.

I tre comunicati di Palazzo d’Orleans

Primo comunicato di Palazzo d’Orleans, sede del Governo regionale siciliano, ore 15 e 26: “Considerata la repentina evoluzione dei contagi e la diffusione delle varianti del Covid, in tutta la provincia, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha appena firmato un’ordinanza che dispone la zona rossa in tutti i Comuni della Città metropolitana di Palermo. L’efficacia del provvedimento partirà da domenica 11 e cesserà giovedì 22 aprile. Stesse restrizioni, così come richiesto dalle amministrazioni comunali e a seguito delle relazioni delle Asp, a Marsala, in provincia di Trapani, e a San Cataldo, nel Nisseno. Anche in questo caso la durata delle prescrizioni andrà dall’11 al 22 aprile”. Ore 20 e 02, altro comunicato: “Per maggiore chiarezza, si precisa che gli effetti dell’ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che dispone la zona rossa in tutti i Comuni della Città metropolitana di Palermo, sono estesi anche al capoluogo. Pertanto la durata della zona rossa a Palermo (in vigore dallo scorso 7 aprile) è prolungata fino al 22 aprile”. Ore 20 e 23, terzo comunicato di palazzo d’Orleans: “A integrazione del comunicato precedente, si precisa che l’ordinanza che dispone la zona rossa per la provincia di Palermo si è resa necessaria a seguito del rapporto trasmesso alla Presidenza della Regione dal Dipartimento regionale Asoe. Secondo tale rapporto, il dato aggiornato a venerdì 9 aprile presenta nella provincia palermitana una incidenza dei contagi pari a 246,61 ogni centomila abitanti. Come è noto, il limite fissato dalla norma nazionale è di 250 contagi ogni centomila abitanti”. Ovviamente, tutti sanno cosa sia la sigla Asoe: tranne noi che non lo sappiamo. Sarà una cosa legata alla sanità: magari al quarto comunicato stampa la presidenza della Regione siciliana lo chiarirà (il nuovo giornalismo non deve essere preciso…).

Il disaccordo della Lega sulla zona rossa tanto al chilo 

Tutti d’accordo con la zona rossa a Palermo e provincia? Quasi. L’unico partito politico che stasera si dissocia da questa scelta adottata dal Governo Musumeci è la Lega. Dicono in un comunicato congiunto il commissario provinciale della Lega Palermo, il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia, e il responsabile regionale dei dipartimenti Igor Gelarda: “Estendere la zona rossa a tutta la provincia di Palermo non è una soluzione al problema della diffusione del Covid, come non è stata una buona scelta neanche la sua applicazione per la città di Palermo. Allo stato attuale significa solo colpire le attività commerciali che in una economia fragile già di suo e molto provata dal Covid, come quella siciliana, rischia di dare un colpo definitivo. Non ci sono controlli sufficienti in questo momento. Mentre continuano gli assembramenti nei supermercati, nei luoghi dove si fanno i vaccini e in tanti altri posti che non si possono chiudere, perché fondamentali. E soprattutto insufficienti sono i ristori per permettere a decine di migliaia di persone di potere vivere e sopravvivere. Non si capisce poi perché paesi della provincia di Palermo dove il Covid è praticamente assente debbano subire lo stesso trattamento di luoghi dove invece il Covid è molto più diffuso. Chiediamo al presidente Musumeci di rivedere questa sua posizione che non è favorevole ad una parte considerevole della popolazione siciliana, qualora i dati e le condizioni non fossero così gravi per la provincia di Palermo. E nel caso di miglioramento della situazione eliminare subito tali provvedimenti restrittivi “.

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