Investimenti nei Porti italiani: tutto a Genova e Trieste, zero euro per i Porti del Sud e della Sicilia/ MATTINALE 537

27 marzo 2021
  • La Commissione Affari Istituzionali della Camera ha deciso: tutti i fondi del Recovery Fund per i Porti a Genova e Trieste. I parlamentari nazionali del Sud e della Sicilia sono d’accordo?  
  • Nella Prima Repubblica qualcosa (ma non più di qualcosa) per il Sud si faceva. Nella Seconda Repubblica al Sud e alla Sicilia solo scippi  
  • Grandi progetti per Genova e Trieste. Niente fondi per i Porti di Palermo, Trapani, Gioia Tauro e via continuando con i Porti del Sud
  • Se le cose andranno così bisognerà lavorare per sputtanare i parlamentari nazionali eletti nel Sud e in Sicilia e gli attuali Ministri, vice Ministri e Sottosegretari del Sud e della Sicilia

La Commissione Affari Istituzionali della Camera ha deciso: tutti i fondi del Recovery Fund per i Porti a Genova e Trieste. I parlamentari nazionali del Sud e della Sicilia sono d’accordo?

Noi ci occupiamo spesso dei trasporti marittimi. E, ogni tanto, anche dei porti. E degli investimenti in questo settore. Per questo segnaliamo un interessante post su Facebook di Enzo Lionetti, esponente del Movimento 24 Agosto, che si occupa di come l’attuale Governo nazionale di Mario Draghi vorrebbe investire le risorse del Recovery Fund (o Recovery Plan) nei porti italiani. Scopriamo, tanto per cambiare, che per i porti del Mezzogiorno e della Sicilia sono previste le briciole, mentre i grandi investimenti andranno a Genova e a Trieste. “Proclamato il de profundis per i porti del Sud – scrive Leonetti -. Meglio Genova e Trieste ed a morte il SUD. Martedì 23 Marzo, in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, si è discusso del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza dell’Italia, per il famoso Recovery Plan dell’Unione Europea. Ebbene, il documento in discussione è sempre quello del Governo Conte, trasmesso il 15 Gennaio 2021. Per i Porti italiani cosa è previsto? Un intervento importante e fondamentale di potenziamento infrastrutturale. Da realizzarsi essenzialmente nei Porti di GENOVA e TRIESTE con il Progetto Integrato Porti d’Italia, per circa 3 miliardi e mezzo. Al Sud le briciole per Taranto, Gioia Tauro, Napoli, Salerno, Palermo, Trapani, dove al massimo ci metteranno qualche pannello fotovoltaico per dire Resilienza ai Cambiamenti Climatici”.

Nella Prima Repubblica qualcosa (ma non più di qualcosa) per il Sud si faceva. Nella Seconda Repubblica al Sud e alla Sicilia solo scippi

C’è qualcosa di nuovo rispetto a quanto avvenuto in Italia dagli anni di Tangentopoli in poi? No, sempre la stessa musica: investimenti al Nord e nulla al Sud e in Sicilia. Ricordiamo che, bene o male, negli anni della cosiddetta Prima Repubblica qualcosa per il Sud si faceva: non molto, a dir la verità: e spesso quel poco che si faceva era mediato dalle grandi imprese del Nord. La realizzazione di molte opere pubbliche del Sud venivano affidate a gruppi imprenditoriali del Nord, che non avevano problemi a in trattenere rapporti con le mafie locali. E quando c’erano grandi investimenti industriali, questi avevano quasi sempre il marchio del Nord: come gli stabilimenti Fiat  di Termini Imerese in Sicilia e l’investimento, sempre della Fiat, in Basilicata. Per non parlare dei petrolieri, che hanno fatto e fanno ancora il bello e il cattivo tempo in Sicilia e in Basilicata. Per non parlare, ancora, dell’acciaieria di Taranto, dove sono state lasciate le produzioni inquinanti: quelle produzioni sbaraccate a genova proprio perché inquinanti. Della serie: a Taranto, nel nome dell’acciaio, si può continuare a inquinare a ad avvelenare la gente, a genova no!

Grandi progetti per Genova e Trieste. Niente fondi per i Porti di Palermo, Trapani, Gioia Tauro

Così, oggi, per lo sviluppo del porto, scrive sempre Lionetti, “è prevista la realizzazione di una nuova diga foranea che consentirà l’accesso delle navi di nuova generazione, l’adeguata protezione dei bacini interni e l’innalzamento dei livelli di sicurezza delle manovre di ingresso e di evoluzione”; per Trieste “è previsto l’avvio del progetto Adriagateway di potenziamento complessivo del sistema logistico del Porto di Trieste sia con riferimento alla parte terminalistica che a quella dei collegamenti ferroviari”. Tutto al Nord e niente al Sud. “A questo punto – scrive sempre Lionetti – occorre avere il CORAGGIO, da parte dei Parlamentari del Mezzogiorno, di dire ai loro Cittadini che li hanno votati che per il SUD non c’è nulla. Dovete avere il CORAGGIO di affermare che lo sviluppo del SUD non può essere realizzato, perché ‘I porti maggiori interessati dall’intervento (Genova e Trieste) rappresentano snodi strategici per l’Italia e per l’Europa nei traffici da e per vicino-medio-estremo Oriente”. “La POLITICA è CHIAREZZA, TRASPARENZA e ONORE nei confronti dei propri elettori – scrive sempre Lionetti -. Tutto il resto sono chiacchiere per abbindolare i propri Cittadini. Il Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale è l’unica organizzazione POLITICA che sta PROTESTANDO a viva voce nei confronti del Governo e del Parlamento per evitare uno scempio totale della Politica Industriale per il Mezzogiorno. Ora o mai più! Stanno affossando il Porto di Gioia Tauro ed il Porto di Taranto, per evitare che le merci vengano portate al SUD, per evitare che il SUD torni ad essere l’HUB intermodale naturale di tutto il MEDITERRANEO. A vantaggio di Genova e Trieste. Se non si cambia in questo momento, nulla sarà come prima.
Nella foto il porto di Gioia Tauro”.

Se le cose andranno così bisognerà lavorare per sputtanare i parlamentari nazionali eletti nel Sud e in Sicilia e gli attuali Ministri, vice Ministri e Sottosegretari del Sud e della Sicilia

Siamo proprio curiosi di sapere cosa stanno facendo i parlamentari nazionali eletti nel Sud e in Sicilia. Ci riferiamo ai parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle eletti nel Sud e in Sicilia che appoggiano l’attuale Governo Draghi; ci riferiamo ai parlamentari del PD eletti nel Sud e in Sicilia che appoggiano l’attuale Governo Draghi; ci riferiamo ai parlamentari nazionali di Fratelli d’Italia eletti nel Sud e in Sicilia (anche dall’opposizione si può fare molto); ci riferiamo ai parlamentari nazionali eletti nel Sud e in Sicilia nelle liste di Forza Italia; ci riferiamo ai parlamentati nazionali della Lega eletti nel Sud e in Sicilia: sono pochi, certo, ma dicono di lottare per il Sud e per la Sicilia: bene, aspettiamo notizie; ci riferiamo ai parlamentari nazionali eletti nel Sud e in Sicilia nelle liste di Liberi e Uguali; ci riferiamo ai pochi Ministri, vice Ministri e Sottosegretari meridionali e siciliani: sono pochi ma ci sono. Da questi signori aspettiamo notizie. Se non diranno nulla sarà nostra cura informare gli elettori del Sud e della Sicilia che questi signori parlamentari del Sud e della Sicilia e che questi signori Ministri, vice Ministri e Sottosegretari del Sud e della Sicilia non stanno facdendo alcunché per i porti del Sud e della Sicilia.

Foto tratta da Travelnostop

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