Formazione, il Sifus replica a Costantino Guzzo e agli altri sindacalisti dimissionari

26 marzo 2021
  • Le precisazioni del segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso
  • “Costantino Guzzo ha sempre avuto piena autonomia”
  • “Volli l’assemblea costituente del Sifus Formazione”
  • Tutto questo dimostra 3 cose
  • Il riconoscimento di “lotte importanti”
  • L’attacco di Silvia Potenza
  • Le dimissioni
  • Le illazioni

da Maurizio Grosso
Segretario Generale Sifus Confali
riceviamo e pubblichiamo

Le precisazioni del segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso

Premesso che ho sempre preferito il silenzio alle polemiche fini a se stesse, ma le dimissioni plateali di Costantino Guzzo non me lo permettono poiché le sue conseguenti dichiarazioni sono strumentali, false e travisate e di conseguenza, potrebbero scalfire la solida immagine del Sifus Confali che dal nulla i lavoratori, partendo dai propri bisogni oggettivi, hanno faticosamente costruito quale strumento che li rappresentasse dentro il conflitto capitale-lavoro. Sono stati precisamente 21 anni di lotte e sacrifici che ci hanno visti nella scena politico sindacale contro tutto e tutti, prima a fianco dei braccianti agricoli, poi dei forestali, poi dei lavoratori dei Consorzi di bonifica, poi dei dipendenti del terziario, dei servizi , delle coop, dell’igiene ambientale e così via perché il conflitto capitale / lavoro, è ovunque ed il Sifus che lo sostiene da sempre ha il dovere morale di difendere tutti i lavoratori, nessuno escluso, nonostante non abbia gli strumenti economici degli altri sindacati. I risultati in termini di adesioni ottenuti dal Sifus dimostrano che la strada intrapresa è quella giusta visto che tra le varie categorie oggi contiamo oltre 130 mila iscritti e seguiamo anche con successo le vertenze più spinose.

“Costantino Guzzo ha sempre avuto piena autonomia”

In questa ottica di difesa dei diritti negati di tutte le categorie, un paio di anni fa, mi sono imbattuto in Costantino Guzzo. Ne avevo sentito parlare in maniera convincente poiché si era opposto anni addietro, ai licenziamenti dei lavoratori della Formazione professionale anche se nutrivo qualche riserva sulla sua doppia moralità visto che aveva girato tutti i sindacati presenti sulla scena, ma soprattutto, aveva lavorato allo IAL CISL poiché privilegiato rispetto a tanti altri in quanto figlio d’arte (io ho litigato con mio padre perché per non avere ombre sulla mia moralità, ho impedito l’assunzione di mia sorella nel sindacato di cui sono Segretario Generale). Quando lo contattai mi disse che aveva cambiato tutti i sindacati perché nessuno gli dava l’autonomia di agire quindi non poteva avere giustizia sulla vertenza. Mi convinse perché l’obiettivo generare era ed è nobile e non dare l’autonomia ai lavoratori rappresenta, a mio giudizio, il limite di tutti i sindacati, eccetto il Sifus. Nel Sifus i dirigenti di categoria godono di piena autonomia e devono essere preferibilmente gli ultimi di livello nel proprio contesto di lavoro. Per fare solo 2 esempi: Giuseppe Fiore leader dei nostri forestali siciliani e segretario generale di Palermo, è uno che lavora solo 78 giorni l’anno; Ernesto Abate leader degli operai dei Consorzi di bonifica e segretario reg.le aggiunto in Sicilia, lavora solo 78 giorni l’anno.

“Volli l’assemblea costituente del Sifus Formazione”

Sotterrate le mie paturnie sulla doppia moralità, Costantino Guzzo aveva tutti i requisiti, a mio giudizio, per diventare leader degli ex dipendenti della Formazione perché è tenace, conosce la materia e perché è un bidello con la terza media come lui si definisce. Per queste ragioni, non gli affidai l’incarico di guidare la Formazione con carta scritta nella mia qualità di segretario generale, ma volli che l’incarico fosse ancora più forte ed autentico e scaturisse pertanto, da un assemblea costituente di tutti i lavoratori siciliani che aderivano al Sifus Formazione. Come se non bastasse, volli che l’assemblea costituente, oltre a votare la piattaforma rivendicativa del sindacato, votasse la piena autonomia politica ed economica nelle more del congresso mai fatto.
Ciò significa che sul piano delle scelte politiche Costantino Guzzo è sempre stato autonomo così come è sempre stato autonomo sulla gestione delle risorse economiche provenienti dal tesseramento (non so manco quanto costa una tessera) e delle pratiche connesse alla vertenza. Su tesseramento e pratiche la segreteria generale del Sifus non ha mai percepito un centesimo da Costantino Guzzo a dimostrazione che noi abbiamo sposato la vertenza Formazione perché vogliamo fortemente la ricollocazione del comparto e non la pecunia. Tutti quelli che chiedono la restituzione di soldi al sottoscritto, si rivolgano pertanto, a Costantino Guzzo che ha usato una carta prepagata non intestata al Sifus per averli. Il sottoscritto non conosce manco i bilanci del settore Formazione a differenza di quelli di tutti gli altri settori. Mi risulta che hanno in cassa 7 mila euro sol perché l’Agenzia delle entrate ha bloccato la carta ed io sono stato informato per risolvergli il problema attraverso una dichiarazione nei giorni scorsi. Uno sponsor, attraverso il settore Formazione, lo scorso anno, ha regalato al settore medesimo, 700 euro che sono stati spesi dalla segreteria generale per bandiere come dimostra la fattura che è nel bilancio generale.

Tutto questo dimostra 3 cose

1) che il Sifus ha spostato la vertenza Formazione nella stessa ottica di tutte le altre che segue per portare a casa il risultato. Ogni risultato consegna visibilità ed autorevolezza al sindacato e rafforza la possibilità di ottenerne altri. Detta vertenza, al sottoscritto non ha dato nemmeno visibilità personale visto che in tutte le dichiarazioni stampa compariva, anche per mia scelta, sempre Costantino o chi per lui. Il Sifus inoltre non ha mai potuto utilizzare gli iscritti del settore Formazione in termini di rappresentanza sindacale ai fini della rappresentatività Nazionale poiché, perché ciò avvenga in base ad una consuetudine imposta da Confederali e Confindustria, è necessaria una tessera di adesione di 70 euro a lavoratore.
2) Che lo abbiamo fatto gratis poiché per sostenere la lotta abbiamo lasciato tutto a Costantino mettendogli inoltre a disposizione gratuitamente una stanza H24 e una sala riunione da condividere con altri a Palermo e una sala riunioni ad Enna e a Catania.
3) Che Costantino poteva agire autonomamente e senza autorizzazione del sottoscritto dal primo all’ultimo minuto di sua presenza al Sifus anche perché il sottoscritto, ieri a differenza di oggi, non era pratico della materia.

Il riconoscimento di “lotte importanti”

Cosa è successo strada facendo? Costantino ha messo in campo una serie di lotte importanti alle quali sia per miei impegni ma anche perché godeva il massimo della mia fiducia, partecipavo ogni tanto ed in ogni caso, sempre quando me lo chiedeva.
Abbiamo così ottenuto risultati significativi che non si erano mai registrati a partire dal pagamento del fondo di garanzia. Naturalmente, ciò è stato possibile anche grazie all’impegno di diversi parlamentari tra cui Di Paola ed altri. Tramite gli on. Figuccia e Lo Giudice – che essendo in maggioranza in occasione della vecchia Finanziaria presentarono 2 importanti emendamenti – è stato ottenuto il finanziamento del Fondo di garanzia. Dopo la Finanziaria, sempre grazie alla lotta di Costantino e company e all’impegno di Figuccia (intercedendo con l’assessore alla Formazione ) riuscimmo ad ottenere prima del previsto il pagamento del Fondo di garanzia. Infatti, ciò avvenne tramite un anticipazione di bilancio, poiché le risorse erano state inserite in un capitolo finanziato con fondi europei. Fu evitato che venissero liquidati dopo mesi e mesi. Lungo questo periodo registravo un enormità di sostituzioni di dirigenti al vertice del sindacato. Tuttavia, visto che non mi competeva, mi limitavo a riflettere se ciò fosse stato fatto seguendo le regole democratiche del nostro statuto. Da Listro a Bonifacio passando per Bonanno, Lia, Scuderi, Alamia, Tripi e tanti altri. Quando chiedevo a Costantino spiegazioni mi rispondeva che ostacolavano il percorso sindacale poiché volevano trattare supinamente col Governo.

L’attacco di Silvia Potenza

Ultimamente sono stato contattato da alcuni ex dirigenti dimissionari i quali mi hanno raccontato dell’assenza di democrazia interna e rimproverato di non essere intervenuto nonché di aver impedito in una occasione che tale Bonanno facesse parte di un tavolo di trattative (i partecipanti ai tavoli li decideva Costantino in piena autonomia). Ma come potevo intervenire se durante le riunioni a cui ogni tanto partecipavo mai nessuno sollevava problemi? Sulla base di cosa dovevo intervenire senza ricevere mai un documento sottoscritto dai “lamentatori” in cui mi spiegavano le loro ragioni come prevede il nostro statuto? I problemi nel settore Formazione li ho dovuti scoprire via, via da solo. Come? Nel corso di un azione di lotta per la ricollocazione di tutti, a fine 2020, è emersa la necessità di un incontro col Presidente Musumeci e gli assessori regionali al Lavoro e alla Formazione. L’incontro dovevo organizzarlo io. Contattato attraverso gli appositi uffici il Presidente Musumeci, questi mi chiedevano tempo flessibile per la data del confronto poiché il Governo doveva sostituire alcuni assessori. Tuttavia, avevamo a disposizioni una data approssimativa. Qualche giorno prima della scadenza dei tempi che mi erano stati assicurati per l’incontro, la segretaria provinciale di Palermo, tale Silvia Potenza (persona squisita dal punto di vista umano ma, a mio giudizio, ignorante dal punto di vista sindacale) esce pubblicamente con un articolo in cui attacca l’assessore alla Formazione poiché credo il figlio sarebbe socio di un ente di formazione a cui l’assessore medesimo vorrebbe affidare la riqualificazione di parte della platea. Capirete benissimo come l’attacco di Silvia Potenza che sarebbe stato legittimo alla scadenza dei termini per l’appuntamento (ma lo avrei fatto tranquillamente io) mi abbia delegittimato nella qualità di segretario generale rispetto la trattativa che avevamo davanti. Ciò era successo anche in altre occasioni. Eppure, non mi sono mai tirato indietro rispetto le mie responsabilità nell’interesse del settore Formazione firmando e sostenendo (per garantire l’incolumità di Costantino) tutti gli esposti, le querele e le denunce che sono state inoltrate lungo il percorso. Il silenzio di Costantino su questa vicenda mi fece riflettere molto e capire purtroppo, come l’obiettivo dello stesso e della sua cerchia, invece della ricollocazione di tutto il personale, fosse finalizzato prevalentemente alla vendetta personale contro lo Ial Cisl.

Le dimissioni

Il sindacato è mediazione per ottenere passo dopo passo i diritti negati, non strumento di vendetta come qualcuno lo interpreta. Lo sostiene uno che Cgil- Cisl- Uil, li ha coniati: qui, quo, qua. Dopo il comunicato stampa della Signora Potenza, più o meno in concomitanza con l’anteprima del servizio di Report sulla Cisl, scrivo a Costantino che, da lì in avanti, avrebbe avuto assoluta carta bianca nel sindacato rispetto al settore Formazione ma che non doveva coinvolgermi perché non condividevo la strategia.
Nel Gennaio 2021, Costantino mi chiede di firmare alcuni documenti e di intervenire su l’on. Figuccia rispetto una questione sindacale. Io né firmo né intervengo verso Figuccia sottolineandogli che lui aveva l’autonomia per agire senza di me. A quel punto mi chiede di incontrarci e chiarire. Gli dò la massima disponibilità a farlo, poiché intravedo in Costantino la possibilità di recuperare il rapporto sulla linea politico sindacale. Passa tempo poiché rimango bloccato x 40 giorni dal Covid. Ad un certo punto, una decina di giorni fa, mi sono tirato indietro rispetto quest’incontro col gruppo dirigente della Formazione poiché ho registrato che Silvia Potenza (ripeto: persona squisita dal punto di vista personale), ma incompetente e presuntuosa dal punto di vista sindacale, nonché l’artefice della fuga di decine di dirigenti molto preparati, era stata promossa a segretaria regionale aggiunta della categoria. Tuttavia, ribadisco a Costantino che lui è, sindacalmente parlando, il padrone di casa nel settore Formazione del Sifus purché faccia da solo e non mi coinvolga. Lui, 10 giorni fa, accetta in presenza di Santo Bono. Il resto è storia di questi giorni. L’ altro ieri Costantino mi invia una lettera in cui mi comunica che se entro 7 giorni non avessi partecipato ad un incontro con il gruppo dirigente del settore Formazione si sarebbe dimesso, salvo poi dimettersi il giorno successivo e 10 minuti dopo che avevo convocato il gruppo dirigente della confederazione (di cui lui faceva parte da quando è entrato al Sifus) per valutare se partecipare o meno.

Le illazioni

Il resto sono illazioni degli ultimi giorni:
1) subisco attacchi perché sono amico di Figuccia che da recente è con la Lega quando Costantino per primo, nell’interesse della sua categoria, ha beneficiato delle azioni di lotta che abbiamo concordato con Figuccia medesimo a partire dagli emendamenti che sono diventati legge lo scorso anno ed hanno portato benefici come si può dimostrare con dati alla mano.
2) subisco attacchi perché il Sifus sarebbe filo-Lega, quando tutto il mondo conosce la mia storia politica e sindacale e sa perfettamente che per strategia il Sifus intesse rapporti con tutte le forze politiche, poiché con esse si misura sulla qualità dei contenuti. Con l’on. Vincenzo Figuccia ci legano anni di battaglie, l’ultima della quale è rappresentata dalle assunzioni di decine e decine di co co co al Civico di Palermo. Il Sifus ha sedi ovunque in Italia in cui ospita riunioni continue di dirigenti di diversi altri partiti, poiché, ripeto, i rapporti politici li misuriamo con la sostanza che questi mettono in campo in Parlamento sui temi del lavoro. Nella Finanziaria regionale in discussione all’Ars sono presenti, su nostra iniziativa, emendamenti correttivi sul turnover del personale nei Consorzi di bonifica a firma di Figuccia, Fava, Galcagno e Barbagallo. La verità vera è che mentre il sottoscritto intendeva creare attraverso Costantino Guzzo un soggetto autonomo Sifus capace di “cambiare lo stato di cose presenti” nel settore Formazione, Costantino Guzzo medesimo e la sua cerchia intendevano invece salire sull’ennesimo autobus per consumare la loro vendetta contro lo Ial Cisl, naturalmente, in sfregio dei valori, del ruolo e della funzione del Sifus che continuerà a perseguire l’obiettivo della RICOLLOCAZIONE degli ex dipendenti della Formazione. Per quanto sopra rappresentato mi riservo di adire le vie legali a tutela dei lavoratori che il Sifus rappresenta.

P.s.

La lettera che pubblichiamo ci amareggia. Ci troviamo, infatti, in una situazione difficile, visto che nel corso di questi anni abbiamo difeso le ragioni dei lavoratori licenziati della Formazione professionale siciliana e le ragioni del Sufus. Con tutto il rispetto per il segretario generale del Sifus Maurizio Grosso – che stimiamo – non ci piace, nella sua lettera, il riferimento alle tessere e ai soldi per il tesseramento. Questo riferimento immiserisce il dibattito, trattandosi, peraltro, di lavoratori disoccupati. Sbagliata l’accusa di “doppia moralità”: cambiare organizzazione sindacale che rapporto ha con la morale?

La tesi del segretario Grosso, che accusa Costantino Guzzo e i suoi amici di voler cercare “vendetta” nella vicenda Ial Cisl, poi, ci convince ancora meno: per quello che sappiamo noi, ci sono ex lavoratori di questo Ente formativo i quali sono rimasti creditori di stipendi arretrati, Tfr e altro. Così leggiamo non soltanto negli interventi di Guzzo – al quale diamo spazio come lo diamo ad altri – ma anche nelle interrogazioni parlamentari. Per quello che noi sappiamo, Guzzo e altri ex lavoratori dello Ial cercano la verità. La verità è una vendetta? Insomma…

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