Formazione, Guzzo: “Ho incontrato il presidente Musumeci e mi ha detto che…”

26 marzo 2021
  • “Ho incontrato Musumeci. Che ci siamo detti? Uno scambio di frasi, il non detto e financo l’indicibile”
  • E’ ufficiale: ora il presidente della Regione sa che che enti e società che operano nella Formazione eludono il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
  • Speriamo bene

da Costantino Guzzo
riceviamo e pubblichiamo

“Ho incontrato Musumeci. Che ci siamo detti? Uno scambio di frasi, il non detto e financo l’indicibile”

“Cercate di promettere un po’ meno di quello che pensate di realizzare se vinceste le elezioni”. È frase attribuita ad Alcide De Gasperi, spirito nobile di grandi ideali, forse uno dei pochissimi italiani che seppero aver credito e considerazione nelle assise politiche europee del secondo dopoguerra. Il valore della sua parola, la forza degli ideali ma soprattutto, la capacità nella prassi. Aveva sangue e origini trentine, si potrebbe ribattere che lo facevano avvezzo ad una certa sobrietà istituzionale e al radicamento morale nella politica. Forse, ma buon per quella Italia che lo ebbe alla guida in quel decennio. Ho incontrato ieri mattina il Presidente della Regione siciliana, l’onorevole Nello Musumeci. Un breve incontro, a quattr’occhi, leale, schietto, senza fronzoli: io, un ex lavoratore, con l’esperienza della lotta sindacale per il diritto al lavoro e la giustizia sociale, lui, un uomo molto garbato, molto misurato, attento, anche acuto ed evidentemente capace nella visione d’insieme delle cose. Uno scambio di frasi, ognuno di noi due conosceva cosa scorreva in mente all’altro, il detto, il non detto e financo l’indicibile.

E’ ufficiale: ora il presidente della Regione sa che che enti e società che operano nella Formazione eludono il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

Formazione professionale, questo è stato il fantasma presente tra noi, forse meglio dire lo zombie, né morto e né vivo. Sulle labbra, per il poco tempo a disposizione, son venute le considerazioni più immediate: le graduatorie Ata e la possibilità del riconoscimento del punteggio per il servizio prestato negli Enti di formazione, la furba cattiveria degli Enti che eludono il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro continuando ad assumere partite Iva nei recenti Avvisi, il quadro generale della vertenza. Ho francamente notato come il mio interlocutore attendesse già le mie domande, come se stessero pesantemente tra le sue preoccupazioni; una sorta di doglianza presente in chi vive il profondo dissidio tra l’idea e l’azione, tra il moto interiore all’accoglienza dei dolorosi “desiderata” di umili lavoratori e la dovuta prudenza Istituzionale. Poi la foto di rito (che vedete sopra) sotto uno dei tanti bei quadroni che fanno dei palazzi istituzionali siciliani veri musei. Ma prima di lasciarci, ancora parole chiare: “Presidente, ci dobbiamo rivedere prestissimo, perché ho tante cose da specificare, da approfondire, da verificare; ho, abbiamo, una vertenza da chiudere! Dobbiamo tornare a lavorare, presto, prestissimo. Dobbiamo dare risposte a noi stessi, alla nostra dignità, alle nostre famiglie e ai nostri figli. Presidente, non la mollo, non la molleranno tanti che come me son vittime di ingiustizia. Non potrà mai essere soffice né il suo, né il mio, né il nostro cuscino, fino a quando non torneremo a lavorare, a dare reddito alle nostre case”. Ci siamo quindi accordati a rivederci presto.

Speriamo bene

Mentre lui si allontanava e il commesso indicava a me il corridoio di uscita, pensavo alla frase di Alcide De Gasperi: “Potessi anche tu, Nello, farci vedere come anche un siciliano che governa ha sobrietà, parola, etica”. Non era, il mio, un brutto pensiero dubitativo, conosciamo quanto lei, Presidente, sia tanto temprato e virtuoso in politica. Era il pensiero debole dell’uomo della strada, come me, che sa bene come in Sicilia ogni bella idea possa diventare farsa. Ma voglio essere ottimista: De Gasperi mi fa un baffo, e rido, ricordando che ebbe maestro don Luigi Sturzo, un siciliano.

Foto tratta da Cronaca di Sicilia

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