Palermo, utilizzare i 450 milioni di euro del nuovo Tram per sostenere imprese, partire IVA, artisti e famiglie in difficoltà/ MATTINALE 534

24 marzo 2021
  • Oggi a Palermo non servono nuove linee di Tram e nemmeno nuovi parcheggi. Vanno invece sostenute imprese, partire IVA, artisti e in generale, famiglie in difficoltà
  • La manifestazione di oggi a Palermo promossa da Confcommercio
  • Servono soluzioni concrete: e la nostra lo è
  • La stessa cosa andrebbe fatta in altre città della Sicilia: stop a nuovi lavori pubblici e sostegno a famiglie e imprese in difficoltà

Oggi a Palermo non servono nuove linee di Tram e nemmeno nuovi parcheggi. Vanno invece sostenute imprese, partire IVA, artisti e in generale, famiglie in difficoltà

La nostra proposta è semplice: per Palermo sono stati stanziati circa 450 milioni di euro per realizzare sei nuove linee di Tram e nuovi parcheggi. In questa fase storica, a Palermo, non servono né le nuove linee di Tram, né i nuovi parcheggi. A Palermo, in questa fase storica caratterizzata dalla pandemia, bisogna tutelare le imprese, oggi in grandissima difficoltà, e le famiglie non a reddito fisso. Chi ha lo stipendio fisso va avanti, chi – come gli imprenditori e il popolo delle partite IVA – non può lavorare causa pandemia si trova in grandissima difficoltà. Nel mondo delle partite IVA noi inseriamo anche i protagonisti del mondo della cultura: attori e musicisti. In questa fase storica noi proponiamo di stornare questi 450 milioni di euro in favore di queste categorie. Invitiamo i protagonisti della manifestazione prevista oggi a Palermo a fare propria questa nostra proposta concreta. Con 450 milioni di euro si potrebbero erogare sostegni concreti e sostanziosi a tutti i ristoratori della città: titolari di ristoranti e bar, che potrebbero continuare a lavorare a ritmi blandi, ma con le spalle coperte per almeno un anno. Lo stesso discorso vale per gli artisti: pensiamo agli attori di teatro e ai musicisti che oggi sono in grandissima difficoltà. Pensiamo al popolo delle partire IVA, pensiamo alle famiglie in grande difficoltà perché prove di un reddito fisso o povere. Per almeno un anno queste categorie potrebbero affrontare la vita senza difficoltà.

La manifestazione di oggi a Palermo promossa da Confcommercio

Oggi, a Palermo, alle 13 e 30, davanti il Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano, scenderanno in piazza gli imprenditori delle 50 associazioni di categoria che fanno capo a Confcommercio. Si tratta di poco più 10 mila aziende che danno lavoro a circa 50 persone. Tutti in piazza per dire alla politica siciliana che il mondo imprenditoriale vuole lavorare. Tutto questo succede mentre in Sicilia crescono le zone rosse e mentre il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, sulla base di dati sanitari che evidentemente conosce solo lui, ha annunciato che alla fine di quest’anno termineranno le misure di sostegno all’economia. Quindi per il Ministro Franco alla fine dell’anno la pandemia sarà sconfitta. Che dire? Che potrebbe scrivere un libro con un altro Ministro… Ma, ironia a parte, in questo momento ci sembra corretto cercare di dare una risposta al mondo produttivo che oggi scende in piazza a Palermo. Ci proviamo. A noi interessano le soluzioni concrete.

Servono soluzioni concrete: e la nostra lo è

Noi, a differenza del Ministro Franco, non siamo convinti che la pandemia scomparirà alla fine dell’anno. Anche perché i rimedi fino ad ora adottati dal sistema economico liberista che oggi domina il mondo – blocco delle attività produttive e vaccini ‘genetici’ – lungi dal risolvere il problema della pandemia lo hanno aggravato. Le varianti del virus, che si vanno diffondendo in tutto il mondo, continuando a moltiplicarsi e a selezionare altre varianti, sono la drammatica testimonianza del virus che dilaga piuttosto che ritirarsi. In questa fase storica chi sta guadagnando una barca di soldi sono le multinazionali farmaceutiche e il commercio on line. Mentre ci sono attività produttive in ginocchio.  Che risposte dare, allora, alle imprese in difficoltà, alle famiglie non a reddito fisso e ai titolari delle partite IVA? Noi proponiamo una soluzione per Palermo. Partendo dal presupposto che le riaperture in sicurezza delle attività non basteranno e dovranno comunque fare i conti con le varianti del virus. In Sicilia è già arrivata la variante nigeriana, portata dai migranti e altre ne arriveranno, perché il capitalismo liberista non ha alcuna intenzione di ridurre la libera circolazione delle persone, strumento ‘necessario’ per diffondere il virus e far incrementare i guadagni di multinazionali farmaceutiche e attività on line. E allora? In questa fase servono anche ristori, ma non le miserie stanziate dall’attuale Governo di Mario Draghi. Da qui la nostra proposta per Palermo.

La stessa cosa andrebbe fatta in altre città della Sicilia: stop a nuovi lavori pubblici e sostegno a famiglie e imprese in difficoltà

Palermo ha a disposizione 450 milioni di euro. Ma anche in altre città della Sicilia ci sono stanziamenti per nuovi lavori pubblici. Sarebbe un errore bloccare i lavori pubblici in corso. Ma le nuove opere si possono rinviare per dare sostegni concreti a imprese, famiglie senza reddito e mondo della cultura. Anche perché, spesso, queste grandi opere pubbliche contribuiscono a distruggere il tessuto imprenditoriale delle città. Palermo con i suoi infiniti appalti ferroviari ne è testimonianza. Si tratta scelte politiche. Da adottare in attesa che si trovino vere soluzioni per combattere la pandemia e non fantasiose “immunità di gregge” con vaccini che non bloccano la circolazione del virus!

 

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