Storia & Controstoria

Giuseppe Garibaldi massone, una vita spesa per scristianizzare i popoli

Condividi
  • Garibaldi considerava la Chiesa “la più nociva di tutte le creature”
  • Per combattere i preti si sarebbe alleato con i demonio 

Garibaldi considerava la Chiesa “la più nociva di tutte le creature”

Quella di Garibaldi fu davvero una vita spesa a scristianizzare i popoli, e quello italiano in special modo, in una lotta senza quartiere alla Chiesa, al pontefice Pio IX che non esitava a definire “un metro cubo di letame”, al Papato “acerrimo nemico dell’Italia e dell’Unità”, e al sacerdote, in cui egli scorgeva “la più nociva di tutte le creature, perché egli più di nessun altro è un ostacolo al progresso umano, alla fratellanza degli uomini e dei popoli”. E in una lettera inviata nel 1869 alla loggia “Il vero progresso sociale” di Genova il 33 Garibaldi proclamava: “Sì! La Massoneria che porta l’impronta dell’Alleanza democratica Universale e della Fratellanza umana ha per missione di combattere il dispotismo ed il prete, entrambi rappresentanti dell’oscurantismo, del servaggio e della miseria.

Per combattere i preti si sarebbe alleato con i demonio 

La laicizzazione dell’Italia era il suo obiettivo, e per giungervi non badava ai mezzi; anche se di idee repubblicane non esitò a passare nelle fila dei Savoja: “Se sorgesse una società del demonio, che combattesse dispotismo e preti, mi arruolerei nelle sue file.” Dopo la proclamazione del Regno d’Italia il suo anticlericalismo sfociò in battaglie per assicurare pieni diritti a protestanti ed ebrei, per laicizzare l’istruzione elementare, per estendere ai preti il servizio militare, per abolire gli studi ecclesiastici e diffondere la pratica della cremazione onde sottrarre alla Chiesa “il pascolo dei morti”.

Epiphanius Massoneria e sette segrete, Controcorrente edizioni, pag. 190, 191.

Foto tratta da Gospe News 

Articolo tratto da Regno delle Due Sicilie.eu

Pubblicato da