Ars: 300 laureati da assumere. Perché? Per i fondi europei. O per le elezioni del prossimo anno?/ SERALE

22 marzo 2021
  • Sarà interessante capire cosa diranno le opposizioni. Se ci sarà silenzio, o finti-attacchi concordati, l’operazione sarà consociativa (a pentula chi bugghi pi tutti…)
  • Quanto costerà? Poco meno di 30 milioni di euro all’anno. Come verranno reclutati? Ancora non lo sappiamo
  • Il solito “ballo della sarda”

Sarà interessante capire cosa diranno le opposizioni. Se ci sarà silenzio, o finti-attacchi concordati, l’operazione sarà consociativa (a pentula chi bugghi pi tutti…)

Trecento assunzioni di laureati in materie giuridiche, tecnico-ambientali o economiche. E’ l’ultima trovata del Parlamento siciliano, che ha inserito la nuova clientela – che sembra tanto consociativa – nella legge Finanziaria in via di approvazione. Perché questa nuova ‘infornata’ di assunzioni ufficialmente per tre anni (ma non ci crede nessuno: tutti pensano che resteranno a vita negli uffici della Regione e nei Comuni). Già, i Comuni siciliani senza soldi. Che c’entrano i Comuni? C’entrano pure, perché i 300 laureati, giovani e forti, verranno assunti per le loro competenze in materia di fondi europei. Dove i giovani laureati avranno maturato l’esperienza in materia di fondi europei non si sa: ma questo è un ‘dettaglio’

Quanto costerà? Poco meno di 30 milioni di euro all’anno. Come verranno reclutati? Ancora non lo sappiamo

Quanto costerà la nuova ‘infornata’ di assunzioni? Poco meno di 30  milioni di euro all’anno. Una ‘bazzecola’… Fatti quattro conti, ogni assunto costerà alle ‘casse’ della Regione circa 100 mila euro. Come verranno selezionati questi 300 baldi laureati? In questo momento non lo sappiamo. Dobbiamo aspettare lo’approvazione della manovra economica e finanziaria 2021 per poter leggere tutto sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (che è l’unico documento che fa fede: noi non ci fidiamo di quello che si scrive e si approva a Sala d’Ercole: meglio leggere direttamente il’prodotto finiti’: fidatevi!).

Il solito “ballo della sarda”

Che dire? Che noi non crediamo affatto che queste 300 assunzioni abbiano a che fare con i fondi europei. Molto più verosimile è il legame tra questa operazione e le elezioni regionali del prossimo anno. Già, nel 2022 si voterà per l’elezione del nuovo presidente della regione siciliana e per il rinnovo del Parlamento dell’Isola. Ormai in Sicilia vota meno del 50% degli elettori aventi diritto. Così un anno prima dell’appuntamento elettorale la politica siciliana – di maggioranza e di opposizione – prepara il terreno per tenere al ‘caldo’ un po’ di elettorato: quanto basta per evitare che non vada a votare il 70% degli elettori aventi diritto. Il Siciliano – spiace dirlo – reagisce così alla mala-politica: diserta le urne. Non capendo che, non andando a votare, agevola quei politici che vorrebbe punire. Per tenersi i pochi elettori che ormai votano, la vecchia politica siciliana mette in atto o le assunzioni per chiamata diretta ammantate di ‘legalità, o “il ballo della sarda”. In questo momento non sappiamo quale sarà il metodo prescelto. Le assunzioni per chiamata diretta sono note. In che cosa consista, invece, il “ballo della sarda” lo illustreremo nei prossimi giorni.

Foto tratta da Telos Edizioni 

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