Enrico Letta di casa nel gruppo di Bilderberg segretario del PD. Giuseppe Conte sarà il suo vice?

15 marzo 2021
  • Un autorevole esponente delle riunioni di Bilderberg alla guida del PD. Cosa c’è sotto? 
  • La verità è che l’Unione europea liberista non sa più come controllare l’Italia
  • Riavviare il processo di fusione tra PD e Movimento 5 Stelle. Da qui la possibile vice segreteria del PD a Giuseppe Conte 
  • Che direbbero gli elettori del Movimento 5 Stelle? Non voterebbero mai più i grillini comunque 
  • Impossibile pensare alla ‘soluzione americana’ in Italia. Ormai il voto ‘postale’ è stato sputtanato. Il voto ai sedicenni e agli extracomunitari 

Un autorevole esponente delle riunioni di Bilderberg alla guida del PD. Cosa c’è sotto? 

Sull’elezione scontata di Enrico Letta alla segreteria del PD stanno passando in secondo piano alcuni fatti, a nostro avviso importanti. Il primo fatto – che forse è il più importante – è che il nuovo segretario del Partito Democratico è di casa nel gruppo di Bilderberg. Non si tratta di complottismo, ma di realtà. Così, tanto per gradire, potete leggere i seguenti articoli scritti da giornali di varia estrazione culturale:

Enrico Letta ammette: Faccio parte del Bilderberg (Giornale di Rifondazione comunista 2013)

Enrico Letta, il Club Bilderberg e Trilateral Commission (fanpage.it 2013)

Letta al governo, e si torna a parlare di Bilderberg (L’inkiesta 2013)

Aspen, Trilateral e Bilderberg. Letta come Monti e Amato (La notizia 2013)

La verità è che l’Unione europea liberista non sa più come controllare l’Italia

La domanda è: perché Letta è diventato il segretario del PD? La risposta è piuttosto semplice: perché le firmamento del capitalismo liberista che oggi controlla il mondo – e il gruppo di Bilderberg è uno dei soggetti di questo firmamento – sono molto preoccupati. Perché, come si dice dalle nostre parti, attuppanu un pirtuso e ‘nni spunta nautru. Negli Stati Uniti hanno appena finito di taroccare le elezioni presidenziali, facendo vincere Joe Biden, ma non sono riusciti a fare arrestare Donald Trump, che con i suoi 75 milioni di voti veri (e non voti ‘postali’ come quelli di Biden) è messo che picchia duro. Proprio in questi giorni gli americani hanno scoperto che dal confine del Messico i ‘cartelli’ della droga festeggiano, perché potranno fare entrare negli Stati Uniti droga e delinquenti. In Europa dopo il Regno Unito anche l’Olanda comincia a pensare seriamente a lasciare la Ue. In Spagna le realtà indipendentiste si vanno riorganizzando. In Germania Angela Merkel ha appena perso le elezioni nel Baden-Württemberg e Renania-Palatinato. Vero è che ci sono sempre i ‘camerieri’ del centrosinistra tedesco, che sono al servizio dei potentati liberisti: ma sono cresciuti anche i Verdi che non sono manovrabili. Poi ci sono i mal di pancia di alcuni Paesi del Nord Europa i cui Parlamenti non hanno ancora approvato il Recovery Fund (ma di questo non parla nessuno). E poi c’è l’Italia. Dove…

Riavviare il processo di fusione tra PD e Movimento 5 Stelle. Da qui la possibile vice segreteria del PD a Giuseppe Conte 

Eh già, l’Italia. In Italia la Ue liberista non sa più cosa fare. Ha imposto Mario Draghi alla guida del Governo. Ma Draghi è già in grandi difficoltà. Gli ‘eurocrati’ sanno che il centrodestra è in vantaggio e che i due partiti più forti – Lega e Fratelli d’Italia – non sono europeisti. Magari in questo momento Matteo Salvini e Giorgia Meloni non forzano i toni. Ma appena vinceranno le elezioni… Già, le elezioni politiche italiane. La prima emergenza che il sistema di potere liberista che oggi controlla l’Unione europea deve affrontare è la momentanea interruzione del processo di fusione tra PD e Movimento 5 Stelle. Lo scenario che gli ‘eurocrati’ debbono assolutamente evitare è che PD e Movimento 5 Stelle si presentino separati alle elezioni politiche italiane del 2023. Il tempo c’è, un anno e mezzo abbondante. Ma la questione va presa per le corna subito. Il Movimento 5 Stelle autonomo, con la guida di Giuseppe Conte, ‘rischierebbe’ di far perdere al PD – cioè al partito scelto dalla Ue per controllare l’Italia – 4-5 punti percentuali. Per la Ue è inammissibile che il PD precipiti al 12-13%. E di questo si dovrà occupare la segreterie Letta.

Che direbbero gli elettori del Movimento 5 Stelle? Non voterebbero mai più i grillini comunque 

Chi segue la politica non può non aver notato un’anomalia. Da quando – per provare a frenare la ‘fuga’ di senatori e deputati grillini – è stato deciso di nominare Giuseppe Conte alla guida del Movimento 5 Stelle non è successo nulla. Bisognerebbe passare da un voto della piattaforma Rousseau per ripristinare la guida dei grillini da parte di un unico coordinatore. Ma non è successo nulla. Fino a questo Momento Conte è il numero 1 del Movimento 5 Stelle solo sulla carta. Tant’è vero che non c’è una sola dichiarazione di Conte che parla come coordinatore nazionale del Movimento. Quale potrebbe essere, allora, la prossima mossa? Semplice: la nomina di Conte a vice di Letta, cioè a vice segretario del PD. Ci sarebbero malumori, certo. E qualche altra fuga di parlamentari. Ma si completerebbe la fusione che Beppe Grillo ha avviato nel Settembre del 2019. Chi sarebbero i gabbati di questa operazione? Ovviamente gli elettori del Movimento 5 Stelle che, nel Marzo del 2018, hanno votato i grillini pensandoli alternativi al PD. Anche in questo caso la risposta è scontata: si tratta di elettori che i grillini hanno già perso. Voti che finiranno, in buona parte, al nuovo soggetto politico di Alessandro Di Battista (ammesso che veda la luce), a Italexit di Gian Luigi Paragone e a Potere a Popolo se riuscirà a scrollarsi di dosso gli eventuali sabotatori.

Impossibile pensare alla ‘soluzione americana’ in Italia. Ormai il voto ‘postale’ è stato sputtanato. Il voto ai sedicenni e agli extracomunitari 

Perderanno le elezioni italiane, allora, gli eurocrati? Lo scenario è magmatico. La ‘soluzione americana’ in Italia non è praticabile. Appena nel Parlamento italiano si materializzerebbe un disegno di legge per introdurre il voto elettronico o il voto postale scoppierebbe un ‘bordello’. Tutte le persone di buon senso hanno capito che negli Stati Uniti d’America le elezioni sono state rubate a Trump, che come già ricordato ha preso quasi 75 milioni di voti veri. Nella storia degli Stati Uniti d’America Trump è l’unico presidente che ha preso più voti dopo la prima elezione (una valanga di voti in più, quasi 12 milioni di voti in più rispetto al 2016!) e ha perso le elezioni. E’ chiaro ha perso per i voti ‘postali’. E’ altrettanto chiaro che il voto ‘postale’ in Italia non verrà introdotto. Né è pensabile il voto elettronico, ancora più manovrabile del voto ‘postale’. Non a caso, Letta ha già parlato di far votare i sedicenni. Con molta probabilità, nel nome dei ‘diritti’, proveranno anche a far votare gli extracomunitari. Il voto dei sedicenni, se il centrodestra dirà di sì, dovrebbe passare senza problemi (le eventuali polemiche del centrodestra non servirebbero, perché alienerebbero i voti dei sedicenni allo stesso centrodestra). Sul voto agli extra comunitari – se tale proposta dovesse rendere piede e diventare disegno di legge – si scatenerà una bagarre (in questo caso il centrodestra avrebbe tutto da guadagnare giocando sulla ‘italianità’).

 

 

 

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