Formazione professionale: ma come finì con i controlli su Contratto di lavoro, accreditamento e altre ‘cosette’ varie?

10 marzo 2021
  • Fino ad ora denunce ed esposti su fatti non certo secondari non hanno sortito alcun effetto
  • Le figure professionali ai limiti della fantascienza…
  • Siamo sicuri che gli accreditamenti sono tutti regolari?

da Costantino Guzzo
segretario regionale Sifus Confali Formazione professionale Sicilia
riceviamo e pubblichiamo 

Fino ad ora denunce ed esposti su fatti non certo secondari non hanno sortito alcun effetto

Nell’era del “Grande fratello” ove il controllo ha sviluppato sistemi che rischiano di minare la democrazia stessa, ove il più piccolo paesino dota la propria polizia locale di auto city controll, solamente la burocrazia della Regione siciliana ed il sistema delle Procure di giustizia non riescono ad attivare le loro funzioni ispettive e di controllo in tempi accettabili e capaci di dare certezza e sicurezza al cittadino.
La qual cosa chiaramente è il motivo principale della perdita di fiducia nelle istituzioni e provoca lo sfilacciamento del tessuto sociale. Le ricadute della cosa non sono solo etiche e morali ma anche e chiaramente economico e sociali. Tutto ciò che è avvenuto intorno al sistema della Formazione Professionale ne è esempio lampante . Un sistema che si è gonfiato a più non posso e che poi è stato fatto esplodere perché in mezzo alle macerie non si potessero individuare più le responsabilità dei colpevoli. Mancati controlli, dicevamo, sia sui numeri degli operatori e sia su quelli degli Enti: una vertigine ed un intreccio di interessi e clientele, fatto di scambi, tutti avvenuti sotto l’occhio di una burocrazia regionale miope. Ci sarebbe tanto da dire o ribadire ma oggi vogliamo puntare l’attenzione su alcuni elementi più recenti.

Le figure professionali ai limiti della fantascienza…

Il 22 Settembre scorso questa organizzazione del lavoro ha interessato gli assessori regionali competenti per la Formazione e per il Lavoro, nonché gli Ispettorati del Lavoro territoriali delle nove provincie di Sicilia, a riguardo situazioni di presunte irregolarità segnalate dai propri iscritti. La nostra informativa ha preso forma di una vera e propria denuncia accompagnata da adeguata documentazione. Nella fattispecie, riassumendo, abbiamo denunciato la violazione del Contratto Collettivo di Lavoro Nazionale per ciò che riguarda illegittime sottoscrizioni di contratti fra le parti: elusioni e raggiri del diritto dei lavoratori sia nella parte temporale, che economica, che di funzione. Abbiamo ancor più denunciato come con facilità vengano raggirati o disattesi obblighi di legge in fase di Accreditamento degli Enti e come la tal cosa riesca a scivolare il sistema dei controlli previsti. Nel dettaglio, nella nostra denuncia segnalammo perfino i punti della modulistica per l’Accreditamento degli Enti che venivano disattesi producendo l’allargamento delle maglie del sistema, mancate stabilizzazioni di alcuni lavoratori e proliferazione di figure professionali ai limiti della fantascienza. Ci piacerebbe che tutti i lettori leggessero la nostra denuncia che qui abbiamo potuto solo riassumere.

Siamo sicuri che gli accreditamenti sono tutti regolari?

Ore, ruoli di direzione, tutoraggio, sistema di orientamento, mancati pagamenti di stipendialità, altri crediti vantati dai lavoratori, dichiarazioni poco chiare… tutte cose che, se bene attenzionate in fase ispettiva e di controllo avrebbero anche e soprattutto precluso l’accreditamento a numerosi Enti. Alla denuncia del 22 Settembre hanno fatto seguito formali comunicazioni aggiuntive del 24 Settembre ma soprattutto la segnalazione/esposto alla Autorità Nazionale Anticorruzione e alle Procure della Repubblica di Palermo e Catania del 25 gennaio 2021. Ebbene? Silenzio assordante! Nessun riscontro e nessun segnale di attenzione. Tutti ostentano la sicurezza di quel potere che si sottrae al cittadino lagnoso e inopportuno! Muri di gomma, pachidermi lenti e goffi nel migliore dei casi… nel peggiore, interessati protagonisti di questa distorsione sociale che mentre inneggia alle vite spese da Falcone e Borsellino, poi, nei fatti, non risponde ai quesiti posti loro, alle richieste di controllo e di presenza per la verità. A distanza di circa 6 mesi gli assessorati tacciono, come gli Ispettorati del lavoro, le Procure, l’Anac… di questi silenzi, di questi ritardi intanto si nutrono il malcostume e l’ingiustizia mentre il degrado avanza.

Foto tratta da Quotidiano Sociale

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