Lampedusa, Figuccia: “Bomba sanitaria, vicini al Sindaco dell’isola”

2 marzo 2021
  • Mentre infuria la pandemia a Lampedusa nessuno blocca gli sbarchi dei migranti. Le varianti del virus sono scomparse?
  • Alla fine il conto degli sbarchi lo pagano i cittadini siciliani e l’economia

Mentre infuria la pandemia a Lampedusa nessuno blocca gli sbarchi dei migranti. Le varianti del virus sono scomparse? 

“Lampedusa non è l’hotspot d’Europa”. Lo dice il parlamentare regionale della Lega, Vincenzo Figuccia. E aggiunge: “Sono addirittura 500 gli arrivi sulle coste lampedusane registrati nelle ultime ore. La mia personale solidarietà all’appello del Sindaco che, nel chiedere condizioni di rilancio economico, si ritrova costantemente mutilato da una situazione fuori controllo. Non è tollerabile alcuna connivenza innanzi alla promiscuità nella quale versano all’interno della struttura di accoglienza. Positivi e negativi, tutti appassionatamente insieme, mettendo a rischio la vita di forze dell’ordine, operatori culturali e sanitari. È già scoccato il detonatore di una bomba sanitaria, altro che rilancio delle aree a forte vocazione turistica. Se non si interverrà tempestivamente imponendo rotte chiare alle Ong che spadroneggiano nell’oligarchia del mare, sarà un disastro. L’Italia e gli italiani stanno facendo enormi sforzi per uscire dal tunnel dell’emergenza sanitaria e non possono permettersi condotte interlocutorie”.

Alla fine il conto degli sbarchi lo pagano i cittadini siciliani e l’economia

Figuccia si rivolge al capo del Governo, Mario Draghi: “Chiediamo che il Presidente Draghi negozi con l’Europa l’accollo della problematica in una logica redistributiva e proporzionale”. Di fatto, in questo settore, rispetto al passato Governo di Giuseppe Conte non è cambiato nulla. Tutto viene scaricato sulla Sicilia, dove si trovano i “Porti più sicuri d’Europa”. Ricordiamo che i migranti che arrivano a Lampedusa – “Positivi e negativi, tutti appassionatamente insieme, mettendo a rischio la vita di forze dell’ordine, operatori culturali e sanitari” – vengono trasferiti a Porto Empedocle o in qualche altro porto siciliano spesso con le navi di linea, venendo a contatto con il personale di bordo. Poi arrivati a Porto Empedocle o n un altro porto siciliano vengono a contatto con persone che vivono in Sicilia che, a propria volta, poi tornano nelle rispettive abitazioni. E’ chiaro che se ci sono contagiati il rischio d contagiarsi e di contagiare altre persone è dietro l’angolo. Poi, però, in Sicilia dobbiamo stare attenti, i ristoranti debbono restare chiusi, le palestre pure, i teatri e i cinema anche. nel nome di un’Europa sempre più lontana il conto, in Sicilia, lo pagano i cittadini e l’economia.

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