In Sicilia esplode la rabbia di Forza Italia: gli azzurri dell’Isola con zero Ministri e zero Sottosegretari nel Governo Draghi

25 febbraio 2021
  • Il paradosso di Forza Italia in Sicilia: ha più voti rispetto alla forza del partito in tutte le altre Regioni, ma è stata ignorata nella composizione del Governo Draghi
  • Durissimo l’attacco del parlamentare Michele Mancuso: “Come posso avere fiducia in un Esecutivo che estromette totalmente l’unica vera voce moderata e liberale che conta al Sud?”

Il paradosso di Forza Italia in Sicilia: ha più voti rispetto alla forza del partito in tutte le altre Regioni, ma è stata ignorata nella composizione del Governo Draghi

Ogni tanto qualcuno si accorge che Berlusconi usa la politica per farsi i fatti propri. Magari il ragionamento di Michele Mancuso, deputato regionale di Forza Italia è più politico nel senso nobile del termine, magari ne fa – correttamente – una questione di territorialità. Però il ‘succo’ è sempre quello. Con un’aggravante: che nella scelta – prima dei Ministri e poi dei Sottosegretari – Forza Italia siciliana, nelle dinamiche del partito, conta poco o nulla. Forse, se vogliamo essere precisi, più nulla che poco. Non c’è un Ministro azzurro di Forza Italia e nemmeno un Sottosegretario. Il giornalista Giorgio Mulè, che ha acciuffato la poltrona di Sottosegretario, sarà anche siciliano, ma con gli azzurri dell’Isola ha poco a che spartire. Nemmeno Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, considerato vicinissimo a Berlusconi, conta: dicono che aveva segnalato un paio di nomi per i posti di Sottosegretario. Ma le persone che avrebbe segnalato sono state praticamente ignorate. E’ come se Forza Italia avesse detto a Miccichè: ti abbiamo dato una bella poltrona, ora statti buono, delle cose romane ci occupiamo noi…

Durissimo l’attacco del parlamentare Michele Mancuso: “Come posso avere fiducia in un Esecutivo che estromette totalmente l’unica vera voce moderata e liberale che conta al Sud?”

Intanto Michele Mancuso va all’attacco: “La mia non è una dichiarazione di guerra, ma una critica costruttiva nei confronti della governance nazionale di Forza Italia, affinché capisca che non è più tempo di indugi: occorre che si metta tutto in chiaro. Dobbiamo continuare a parlare di una Forza Italia e basta o di una Forza Italia Sicilia, non più solo contenitore di voti a sostegno di personaggi ‘altri’, che poi siedono a Roma? In Sicilia rappresentiamo circa il 17% dei voti dei siciliani, rispetto al trend nazionale del partito, attorno al 7%. Di questo, il 2% deriva dalla Sicilia. Se la matematica non è un’opinione, senza noi, il partito avrebbe ben altri numeri purtroppo. A occhio e croce direi che la Sicilia dovrebbe meritare più rispetto. Mi chiedo dunque: come sia possibile immaginare uno scenario politico nazionale, in cui con tali numeri sul territorio, si possa restare fuori dalle dinamiche del nascente Governo Draghi, a cominciare dai Ministri per finire ai Sottosegretari? Se fossi stato un deputato nazionale avrei certamente votato la fiducia al prof. Draghi. Ma da siciliano di Forza Italia sul territorio, come posso avere fiducia in un Esecutivo che estromette totalmente l’unica vera voce moderata e liberale che conta al Sud? Oggi Forza Italia in Sicilia è il primo partito in assoluto – conclude il Parlamentare -. A dispetto di quello che avviene nel resto d’Italia, è un partito che continua a incamerare consensi da parte di consiglieri comunali, assessori, sindaci e deputati regionali. Ogni mese abbiamo continue adesioni. Chi ha permesso che restassimo fuori dalle dinamiche importanti, come la costituzione di un Governo che deve affrontare una pandemia e la ripresa economica, o è in malafede o peggio ancora, non ha contezza del nostro reale peso. Pertanto, mi chiedo: cosa dobbiamo fare di più rispetto a quello che già facciamo? Senza mezzi termini, siamo il traino di un partito che nel resto d’Italia non gode della stessa salute che ha in Sicilia. Dal 1993 ho sempre sostenuto ogni giorno, sul territorio, i colori di Forza Italia, senza se e senza ma. Che ci sia coerenza”.

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