Proposta per il Recovery Fund (che, se arriverà, andrà quasi tutto al Nord)/ MATTINALE 508

23 febbraio 2021
  • Intanto precisione che, fino ad ora, dei 209 o 220 miliardi europei del Recovery Fund c’è soltanto l’odore 
  • Noi diamo per scontato che l’80-90% del Recovery andrà al Nord Italia: e accettiamo scommesse
  • Una legge sulla restituzione di queste somme alla Ue per tutelare Sud e Sicilia
  • Le facce di Draghi, Salvini, Giorgetti, Zingaretti, Di Maio, Maria Stella Gelmini…

Intanto precisione che, fino ad ora, dei 209 o 220 miliardi europei del Recovery Fund c’è soltanto l’odore 

Vogliamo partecipare pure noi al dibattito surreale per la spesa del soldi del Recovery Fund. Perché lo definiamo surreale? Perché stiamo parlando di 209 o 220 miliardi di euro che ancora non ci sono e che, con molta probabilità, ci saranno solo in parte. Il Recovery, infatti, deve ancora essere approvato dalla maggioranza dei Parlamenti dei 27 Paesi dell’Unione europea. E ci sono alcuni di questi Paesi che sono contrari al Recovery Fund e, in particolare, contrari alla quota di di risorse a fondo perduto. Tra questi c’è l’Olanda dove tra qualche mese si voterà. In Olanda si fronteggiano i partiti che vogliono restare nell’Unione europea e quelli che vogliono uscire dall’Unione europea per unirsi al Regno Unito. L’argomento forte dei partiti che vogliono l’Olanda fuori dalla Ue è il no al Recovery Fund. Non sappiamo chi vincerà, ma sappiamo che i partiti che si battono per far restare l’Olanda nella Ue dicono agli elettori che bloccheranno la parte del Recovery Fund a fondo perduto.

Noi diamo per scontato che l’80-90% del Recovery andrà al Nord Italia: e accettiamo scommesse

Questa è l’atmosfera che sta accompagnando il Recovery Fund, al di là delle promesse di ‘pacificazione’ della signora Angela Merkel, che si è auto-proclamata garante del Recovery Fund, nel senso che si è impegnata a convincere i tre o quattro Paesi del Nord Europa contrari al Recovery e contrarissimi alla quota a fondo perduto dello stesso Recovery (per la cronaca, all’Italia, ammesso che si materializzino, dovrebbero andare circa 100 miliardi di euro a fondo perduto). Ribadiamo: non sappiamo come finirà ‘sta storia. E poiché di certo ci sarà la quota di Recovery sotto forma di prestito, ecco la nostra proposta ‘terrona’ (da meridionali ‘terroni’ per dirla con Bossi). Noi diamo per scontato che l’80-90% dei soldi del Recovery andrà al Nord Italia. Il Governo Draghi con il 90% di Ministri del Nord Italia è nato per questo. Poiché questi sono si dovranno restituire, chiediamo ai parlamentari nazionali del Sud Italia e della Sicilia di proporre una legge per ‘territorializzare’ la restituzione di questi fondi. Proviamo a illustrare meglio la nostra proposta.

Una legge sulla restituzione di queste somme alla Ue per tutelare Sud e Sicilia

La legge che noi ipotizziamo, che dovrebbe normare la restituzione del prestito del Recovery Fund, dovrebbe istituire una nuova imposta che potrebbe essere definita, per l’appunto, Imposta Recovery Fund. Ipotizziamo che la Lombardia – cosa peraltro molto probabile – si prende il 20% delle risorse del Recovery Fund. Ebbene, saranno i cittadini lombardi a restituire all’Unione europea, nel tempo, la quota di fondi del Recovery che otterranno. Il Veneto si prenderà pure il 20% del Recovery? Bene: saranno i cittadini veneti a restituire, nel tempo, la quota di Recovery che avranno ottenuto. Idem per l’Emilia Romagna, per il Piemonte, per la Liguria. In pratica, ogni Regione italiana restituirà, nel tempo, la quota di Recovery Fund che intercetterà. In questo modo il Sud e la Sicilia eviteranno di essere fregati due volte. Infatti, se la restituzione dei fondi del Recovery dovesse entrare nella cosiddetta ‘Fiscalità generale’, Sud e Sicilia, che del Recovery avranno le briciole, non solo verrebbero penalizzate dal fatto di avere poco o nulla, ma dovrebbero pagare anche la restituzione di somme spese nel Nord Italia!

Le facce di Draghi, Salvini, Giorgetti, Zingaretti, Di Maio, Maria Stella Gelmini…

Lo sappiamo: qualcuno osserverà che siamo disfattisti, che diamo per scontato il peggio per il Sud e la Sicilia, che il pessimismo ‘cosmico’ alla Leopardi applicato alla questione meridionale non paga e bla bla bla. A queste persone rispondiamo che noi siamo realisti. Invitiamo chi pensa che il 35% dei soldi del Recovery andranno al Sud e alla Sicilia a osservare attentamente le facce di Draghi, Salvini, Giorgetti, Zingaretti, Di Maio, Maria Stella Gelmini e via continuando. Ora siate sinceri: voi li vedete questi personaggi che assegnano al Sud e alla Sicilia il 35% del Recovery? Veramente pensate che l’attuale Ministro leghista dello Sviluppo economico Giorgetti – che se l’è data a gambe quando i cronisti di Report gli chiedevano conto e regione dei fondi scippati alle Regioni del Sud e della Sicilia – assegnerà al Sud e alla Sicilia il 35% dei fondi del Recovery? Riflettete: la nostra proposta è l’unica che potrà tutelare il Mezzogiorno. Aggiungiamo in chiusura: nella legge va inserita una postilla nella quale si specifica che le ‘briciole’ del Recovery Fund che verranno assegnate a Sud e Sicilia dovranno essere gestite da imprese del Sud e della Sicilia. Sennò finirà come le opere pubbliche in corso di realizzazione nel Sud e in Sicilia – gestite da imprese del Nord – che sono in corso di realizzazione da decenni (esempi in Sicilia: le strade Palermo-Agrigento e Agrigento-Caltanissetta e la Circumetnea, dalle parti di Catania, i cui lavori vanno avanti da tempi di Omero e di Pindaro…). Almeno quel poco che arriverà  che vada alle imprese meridionali e siciliane.

Foto tratta da Vesuvio Live

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