Gramsci: “Lo Stato italiano… una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco il Sud e le isole…”

19 febbraio 2021
  • Dal 1860 ad oggi l’Italia, verso il Sud e le isole, ha cambiato i metodi, ma non gli obiettivi…

La verità è che, ancora oggi, nel Sud e in Sicilia, paghiamo le amare conseguenze della ‘presunta’ unità d’Italia

Con la “rivoluzione-restaurazione” il Piemonte assume una funzione di “dominio” e non di dirigenza reale e democratica di un processo di rinnovamento che in effetti non ci fu. Si passò, nelle regioni meridionali, dall’assolutismo paternalistico borbonico al costituzionalismo repressivo piemontese. “Dittatura senza egemonia”, opportunamente la definisce ancora Gramsci, che fece pagare al Sud e alla Sicilia, sotto tutti i punti di vista, repressivi ed economici, il prezzo più alto. Ed a proposito delle repressioni e degli eccidi operati dai piemontesi nel Mezzogiorno subito dopo l’Unità d’Italia – repressioni ed eccidi che vanno impropriamente sotto il nome di lotta al brigantaggio, mentre in effetti si trattò di una vera e propri guerra civile, una lotta dei contadini contro i piemontesi – ancora una volta Gramsci, nel 1920, in un suo puntuale articolo su Ordine Nuovo, scrive: “Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando e seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare chiamandoli briganti”.

Ignazio Coppola

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