Scuola di pomeriggio, nei week end e d’Estate. Ma la notte no… (“Quelli della notte”)

17 febbraio 2021
  • Forse il capo del Governo Draghi, sulla scuola, dovrebbe essere più chiaro
  • Non è che, alla fine, il conto lo faranno pagare ai docenti? 
  • Marcello Pacifico: “C’è un contratto integrativo firmato dalle Organizzazioni sindacali e dal Ministero sulla didattica integrata”

Forse il capo del Governo Draghi, sulla scuola, dovrebbe essere più chiaro

Il capo del Governo, Mario Draghi, vuole allungare l’anno scolastico. Ma forse dovrebbe illustrare meglio il suo pensiero. Che il tempo dedicato alla scuola, da quando è iniziato l’anno scolastico, sia stato insufficiente è probabile. Ma la responsabilità non è degli studenti né, tanto meno, dei docenti. Il problema è la pandemia e, in seconda battuta, il passato Governo che invece di perdere tempo e di utilizzare il denaro per acquistare i banchi con le rotelle avrebbe fatto bene a organizzare meglio la Didattica a distanza (Dad). Questa è acqua passata. Ora c’è il presente e il futuro. E se c’è da recuperare tempo scolastico, è chiaro che a farne le spese non possono essere i docenti. Questo, in sintesi, il messaggio che l’Anief – il sindacato autonomo della scuola – ha inviato al capo del Governo, Draghi.

Non è che, alla fine, il conto lo faranno pagare ai docenti? 

“L’allungamento del calendario scolastico per recuperare le ore di lezioni in presenza perse, citato oggi dal neo presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi al Senato deve essere inteso come un atto volontario e da includere come attività aggiuntiva con compenso ulteriore”: così replica Marcello Pacifico, presidente Anief, all’apertura del premier sull’esigenza di andare a scuola anche al pomeriggio, nei weekend, d’estate. “In Dad si è lavorato – commenta a caldo a Orizzonte Scuola il leader dell’Anief -. Se il recupero è inteso come attività aggiuntive retribuite e in maniera volontaria, un po’ come avvenuto a Settembre, saranno di volta in volta gli insegnanti a decidere in consiglio di classe, in base alla certificazione delle competenze sviluppate dagli studenti, e gli apprendimenti raggiunti. Se invece questo recupero va inteso che il lavoro che si sta facendo in questo momento non viene preso in considerazione, ma non mi sembra si tratti di questo, allora non siamo d’accordo”.

Marcello Pacifico: “C’è un contratto integrativo firmato dalle Organizzazioni sindacali e dal Ministero sulla didattica integrata”

Il presidente dell’Anief ha tenuto a ricordare al neo premier “che c’è un contratto integrativo firmato dalle Organizzazioni sindacali e dal Ministero sulla didattica integrata. Il contratto disciplina quello che la legge prevedeva, cioè il fatto che tutta la didattica a distanza fatta sia valutabile ai fini degli scrutini finali”. Pacifico ha anche ricordato che “la pandemia ha portato il mondo della scuola a confrontarsi con la tecnologia. La Dad dovrà essere sempre considerata uno strumento funzionale e integrativo all’attività didattica in presenza. Sembrerebbe un controsenso quindi rispetto alla volontà di allungare il calendario scolastico”.

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