Pandemia: i Siciliani cominciano a diventare fatalisti, altro che politici e scienziati che parlano, parlano parlano…/ MATTINALE 478

22 gennaio 2021
  • Nello Musumeci e il “lockdown fortemente restrittivo”… 
  • Dalla politica e dalla scienza ‘italiche’ confusione, divisioni e contraddizioni
  • … e in Sicilia, tra la gente, torna il fatalismo di verghiana memoria
  • Le multinazionali farmaceutiche con i vaccini anti-Covid hanno trovato l’America!
  • Da Verga a Pirandello fino al “comu finisci si cunta!”

Nello Musumeci e il “lockdown fortemente restrittivo”… 

Ancora ieri il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, è tornato ad agitare lo spettro del lockdown fortemente restrittivo, come quello della scorsa Primavera”. Nonostante le chiusure e le limitazioni il numero dei contagi non cale e la situazione resta critica. Ovviamente, la responsabilità è dei cittadini che non rispettano le regole. Peccato che le “regole”, in buona parte, sono quelle della politica, che tiene aperte le scuole per i bambini e si meraviglia se i genitori accompagnano i figli a scuola con le auto o a piedi e con con gli ippogrifi… I negozi sono aperti e se sono aperti la gente ci va. Non parliamo degli uffici postale dove da un mese – noi citiamo l’esempio di Palermo – gli assembramenti sono la regola. L’ipotesi che siano in giro varianti del virus, considerato che la Sicilia, da Maggio a Novembre, è stata un orto di mare, non viene presa nemmeno in considerazione, se non da qualche studioso.

Dalla politica e dalla scienza ‘italiche’ confusione, divisioni e contraddizioni

Non parliamo del dibattito a Roma. Le scuole debbono restare chiuse, dicono alcuni scienziati; la scuole debbono aprire, replica il Governo; bisogna vaccinare prima i medici e gli infermieri e poi gli anziani; no, in Germania hanno vaccinato prima gli anziani e poi i medici e gli infermieri e hanno salvato più vite; non è così, perché se si ammalano i medici e gli infermieri poi non c’è nessuno che cura i malati. Nel frattempo il vaccino prodotto da una multinazionale ritarda: di una settimana, di due settimane, di tre settimane; anzi no, è stato raggiunto un accordo con gli americani della Pfizer, tutto sistemato; però il danno c’è stato e quindi ci sarà una causa civile; anzi no, anzi sì… In tutto questo scopriamo che, in Europa, l’unico Paese che sta producendo i vaccini è il Regno Unito che, per sua fortuna, non fa più parte dell’Unione europea, mentre la stessa Unione europea – 500 milioni di abitanti – va ad elemosinare i vaccini negli Stati Uniti d’America, nel Regno Unito e, adesso, anche in Cina e in Russia. Nessuno che si pone una domanda semplice: ma la ‘grande potenza’ dell’Unione europea a ‘trazione tedesca’ non è nemmeno in grado di produrre vaccini? Non si vergognano i ‘padroni’ liberisti dell’Europa finto unita? Non è un ottimo motivo per concludere questa esperienza economica, sociale e, adesso, anche sanitaria disastrosa e tragica? In tutto questo abbiamo i presidenti di Regione che si improvvisano sceriffi: “Chiudo tutto di qua, chiudo tutto di là”. E chiudi oggi, chiusi domani, la politica italiana è riuscita a distruggere il comparto turistico e la ristorazione. Due settori trainanti dell’economia rasi al suolo!

… e in Sicilia, tra la gente, torna il fatalismo di verghiana memoria

In tutto questo – e stiamo tornando in Sicilia – la gente è stanca, molto stanca. E va prendendo piede – e noi lo avvertiamo da siciliani – un sentimento antico che nella nostra Isola è stato descritto molto bene dallo scrittore Giovanni Verga: il fatalismo. Perché? Perché sono passati oltre dieci mesi e la gente, in Sicilia, non avverte soltanto che la pandemia, lungi dal migliorare, peggiora: avverte, anche, confusione, divisioni e contraddizioni. Abbiamo già detto dei messaggi che arrivano dalla politica che si contraddicono l’un l’altro; abbiamo vissuto, a fine Primavera dello scorso anno, la bagarre tra ‘scienziati’: alcuni, addirittura, dicevano che il virus era scomparso, altri che non era affatto così; hanno avuto ragione i secondi, ma la confusione è stata grande.

Le multinazionali farmaceutiche con i vaccini anti-Covid hanno trovato l’America!

E che dire dei bonus vacanze, della serie andate e divertitevi? E dei banchi di scuola con le rotelle che non vuole nessuno? E ne vogliamo parlare di questi vaccini ‘magici’, con le parole “erreennea messaggero” di qua e di là, tanto per fare scena, microbiologia tanto al chilo? Il vaccino è il grande rimedio, ci dà una copertura per… per quanto tempo? Non si sa! Ora dicono per sei mesi, ma non è detto: la sperimentazione è in corso… ma come: state distribuendo un vaccino senza nemmeno sapere quando dura l’immunità? Però, anche se ci dà la copertura il virus arriva e possiamo infettare gli altri. E allora? E allora, anche se da vaccinati, bisogna portare la mascherina lo stesso? Per quanto? Per un anno? Per due anni? Quindi facciamo il vaccino e ci teniamo le mascherine? E se l’immunità dura sei mesi ci dobbiamo fare due vaccini all’anno, due iniezioni per ogni vaccino, quatto all’anno? Per caso le multinazionali farmaceutiche, con la pandemia, hanno trovato l’America?

Da Verga a Pirandello fino al “comu finisci si cunta!”

In questo scenario, in Sicilia, comincia a prendere piede l’anima verghiana. C’è, addirittura, chi si va convincendo che “‘sta cosa del virus” non passerà più. Ecco, quando un siciliano comincia a pensare, vi dice, ci dice, quando tra noi parte la premessa: “Sapete che vi dico?”, ecco, quando in Sicilia inizia a diffondersi – pensata o parlata – il “Sapete che vi dico?”, allora significa che chi è messo, per sua sfortuna, sulla plancia di comando non gode più di credibilità. E qui, da Verga, passiamo a Pirandello: “In Sicilia ogni uomo è un’isola…”. E se siamo isole, allora sbrighiamocela da soli e comu finisci si cunta!

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