Attiva Sicilia: fermare la strage di Suini Neri nella provincia di Trapani!

18 gennaio 2021
  • La storia di 500 Suini Neri scappati da un allevamento del Trapanese
  • Valentina Palmeri: che bisogno c’è di abbatterli?  
  • Valentina Palmeri: che bisogno c’è di abbatterli?  
  • Le carni ricche di acidi grassi della serie Omega 3

La storia di 500 Suini Neri scappati da un allevamento del Trapanese

La storia raccontata dai parlamentari regionali di Attiva Sicilia è veramente particolare: “Sospendere gli abbattimenti dei suini neri siciliani fuggiti da un allevamento a Salemi e provvedere alla loro cattura e alla collocazione in un’area idonea”. Così scrivono i cinque deputati del Parlamento dell’Isola in un’interrogazione rivolta ovviamente al Governo e – supponiamo – all’assessore all’Agricoltura Tony Scilla. Di sicuro c’è, come si racconta nel comunicato di Attiva Sicilia, che 500 esemplari si suini neri allevati nel Trapanese “sono fuggiti da un allevamento ritenuto abusivo. Ai primi di Gennaio – dicono sempre i cinque parlamentari regionali di Attiva Sicilia –  le bestie, che girovagano tra i campi e per le strade, alcune ferite, erano ridotte a circa un centinaio, per cause ancora da chiarire. La loro presenza nel territorio ha provocato danni e paura nella popolazione, così è stata avviata, con un’ordinanza della Procura di Marsala, una campagna di abbattimenti da parte del Corpo Forestale”.

Valentina Palmeri: che bisogno c’è di abbatterli?  

“La scelta di abbattere gli animali – afferma Valentina Palmeri (nella foto tratta da Telesud), deputata regionale di Attiva Sicilia – non è condivisibile. Si chiede perché non sia stata valutata una soluzione alternativa che potesse prevedere la cattura e la collocazione in un allevamento più idoneo. Il suino nero siciliano, fra l’altro, è una razza pregiata e in via di estinzione. Ecco perché chiediamo al governo regionale di procedere a un’approfondita analisi delle motivazioni che avrebbero portato alla scelta di uccidere gli animali”. Secondo la parlamentare Valentina Palmeri, inoltre, “si fa ancora in tempo a sospendere l’abbattimento dei suini superstiti catturandoli e coinvolgendo l’amministrazione comunale per trovare una soluzione. Di sicuro da questa esperienza emerge la necessità di una regolamentazione del settore che ho chiesto al governo regionale, a tutela degli animali di allevamento abusivo o selvatici, e nel contempo occorre definire chiare ed etiche linee guida per Asp, Comuni e tutti gli altri organismi che si occupano di animali da allevamento e selvatici”.

La millenaria storia del Suino Nero in Sicilia

Il suino nero, in Sicilia, è presente soprattutto nell’area dei Nebrodi. Di questa razza ci siamo occupati esattamente un anno fa: “Il Suino Nero dei Nebrodi è una razza autoctona della Sicilia. Approfondendo la storia di questa razza molto antica scopriamo che era presente nell’Isola al tempo dei greci e dei cartaginesi. Molto diffuso nel Medioevo, il Suino Nero dei Nebrodi rischiò di scomparire durante la presenza degli Arabi in Sicilia che, com’è noto, non andavano e non vanno tutt’ora molto d’accordo con la carne dei suini. Dopo la presenza degli Arabi il Suino Nero si è ripreso lo spazio che, per questioni religiose, gli era stato negato. Un secondo momento in cui tale razza ha rischiato l’estinzione si è verificata nei primi del ‘900, quando impazzavano gli incroci con altre razze. In quegli anni succede un po’ di tutto e spuntano Suini Neri un po’ ‘juventini’, cioè bianconeri o, addirittura, anche Suini bianchi…”.

Le carni ricche di acidi grassi della serie Omega 3

Sempre per la cronaca, le carni del Suino Nero sono molto prelibate e particolarmente ricchi di acidi grassi della serie Omega 3. Sui Nebrodi vengono allevato in modo naturale, in grandi spazi dove gli animali vivono liberamente. Insomma, l’esatto contrario della disastrosa zootecnia intensiva che nel Nord Italia ha inquinato mezzo mondo! In Sicilia Non c’è soltanto il Suino Nero dei Nebrodi, ma anche altri esemplari (è presente, ad esempio, anche in alcune aree delle Madonie, dove però i cinghiali sono preponderanti, anche creando problemi alle cultura e pericoli per l’uomo: ma questa è un’altra storia).

 

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