Che le statue di questi banditi siano presenti nel Nord Italia ci sta: hanno operato per derubare il Sud e arricchire il Nord ed è giusto che vengano celebrati. Idem per vie, piazze, scuole, teatri, musei. Ma che il Sud e la Sicilia tengano in piedi le statue di questi banditi e gli dedichino ancora vie, piazze, scuole, teatri, musei è assurdo. C’è un serio problema di alienazione culturale
“Non c’è cittadina d’Italia dove non ci sia un bronzeo monumento a un qualche risorgimentatore. Vittorio Emanuele, Garibaldi, Nino Bixio, Cosenz, Medici, Lamarmora, Cialdini e tanti altri illustri guerrieri. Se ne stanno tutti su alti piedistalli con la sciabola sguainata. Il bronzo del monumento non riproduce il sangue, ma la sciabola lo presuppone. Questi bronzei signori hanno operato un macello fra i nemici. Però essi non hanno avuto altri nemici da combattere se non gli italiani del Sud. Quindi il sangue che cola idealmente da quelle sciabole appartiene a un qualche mio antenato. Milite Ignoto o Milite Ignobile? Non c’è una lapide che ne ricordi il nome. Mai un fiore è stato deposto sulla sua tomba. Noi siamo i nemici di noi. Il nostro passato è più che brutto, è osceno…Sventoliamo il tricolore. Ma il tricolore è il vessillo della nostra sconfitta. Forse lo abbiamo amato e servito, ma non siamo stati mai ripagati…”
Nicola Zitara
Tratto da Rubriche meridionali
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