Gli ‘affari’ nei Centri commerciali: l’olio di semi che costa di più dell’olio d’oliva ‘extra vergine’!

6 gennaio 2021

Ormai la globalizzazione dell’economia ha sovvertito l’ordine naturale delle cose anche quando ci rechiamo a fare la spesa. L’olio d’oliva extra vergine – che dovrebbe essere un alimento nobile, specie in Sicilia e nel Sud Italia – è diventato un prodotto ‘così’, che “sotto i 3 euro a bottiglia lo trovi ovunque”. Mentre l’olio di mais diventa una ‘star’… 

Palermo. Tappa in un Centro commerciale. Due offerte, una accanto all’altra. La prima offerta ci presenta una valanga di bottiglie di “olio d’oliva extra vergine”, la seconda offerta ci presenta una valanga di confezioni di olio di mais. Una cosa ci colpisce e ci lascia di stucco: i prezzi. Per la precisione, i prezzi di queste offerte a nostro modesto avviso invertiti rispetto a quella che dovrebbe essere la logica in agricoltura.

Ci spieghiamo meglio.

Il prezzo in offerta di una bottiglia di olio d’oliva extra vergine è di 2,69 euro, mentre il prezzo in offerta della confezione di olio di mais è pari a 3 euro e qualcosa.

Restiamo perplessi: a noi hanno insegnato che per produrre un litro di olio d’oliva occorrono 7 kg di olive; e che una bottiglia di un litro di olio d’oliva extra vergine non può costare meno di 8 euro (e anche di più se l’annata presenta una riduzione nella produzione di olive).

Questa volta, però, non è il prezzo irrisorio e impossibile di una bottiglia di ‘olio d’oliva extra vergine’ che ci colpisce: a questo siamo ormai abituati, perché sappiamo benissimo da dove arriva un olio d’oliva venduto a un prezzo così basso. 

Quello che ci colpisce è osservare che, ormai, un litro di olio di semi – in questo caso di mais (nella confezione non è specificata con precisione l’origine di questo mais) – costa di più di un litro di “olio di oliva extra vergine” (o ‘presunto’ tale).

La follia della globalizzazione dell’economia ha ormai sovvertito anche la scala dei valori: con riferimento ai prezzi, ma anche con riferimento all’immaginario collettivo.

Siamo sempre in pandemia e, nel rispetto delle distanze, una signora che ha acquistato sia un paio di bottiglie di olio d’oliva extra vergine, sia cinque o sei confezioni di olio di mais, vedendoci perplessi, ci dice:

“Guardi che il prezzo di questo olio di mais è convenientissimo. Di solito una confezione costa quasi 5 euro. Prenderla con poco più di un euro e mezzo di sconto è un affarone. L’olio d’oliva sotto i tre euro a bottiglia ormai si trova ovunque, ma trovare questo particolare olio di semi a un prezzo così conveniente non è cosa di sempre”.

Pensate un po’: l’olio extra vergine di oliva – quello vero, naturalmente, non quello che arriva da chissà dove al prezzo di 2 euro al litro (e anche meno) – ormai nella mente di tante persone che vanno a fare la spesa è diventato un prodotto che “sotto i 3 euro a bottiglia ormai si trova ovunque”, mentre l’affare, in Sicilia!, diventa la confezione di olio di semi…

Fine. Di tutto…

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