I conti ‘ballerini’ della Regione e i 268 milioni +115 milioni di euro pronti per i Comuni

31 dicembre 2020

L’esercizio provvisorio della Regione siciliana per due mesi si è reso necessario perché la crisi economica provocata dal Covid ha fatto venire meno entrate per 500 milioni di euro. Oggi il decreto per erogare ai Comuni 268 milioni di euro più 115 milioni di euro per il pagamento delle rate dei mutui

Egregio direttore, mi può spiegare come mai la Regione siciliana non ha i soldi per il Bilancio 2021 – sembra che manchino circa 400 milioni di euro – mentre continua a finanziare opere faraoniche per centinaia e centinaia di miliardi di euro, dal Tram di Palermo alla Circumetnea di Catania? Per non parlare delle centinaia di milio ni di euro per – per carità! – meritorie opere per prevenire il dissesto idro-geologico? E com’è finita con i fondi europei riprogrammati?

lettera firmata

La risposta è abbastanza semplice: i fondi che la Regione impiega per foraggiare gli eterni appalti ferroviari di Palermo e di Catania e gli interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico sono nazionali ed europei.

Diverso il discorso per il Bilancio regionale, che fa storia a sé. 

Per il 2021, è vero, mancano 421 miliardi di euro. Questo avviene perché l’attuale amministrazione ha ereditato un ‘buco’ di alcuni miliardi di euro dalla precedente amministrazione regionale. Così l’attuale Governo è stato costretto a contrarre una sorta di ‘mutuo’ per restituire questa somma in un certo numero di anni. 

La ‘rata’ annuale che la Regione paga allo Stato ammonta a poco più di 400 milioni di euro. Purtroppo, sempre per accordi sbagliati con lo Stato siglati dal precedente Governo, lo Stato trattiene quote sostanziose di entrate che, a norma di Statuto, spetterebbero alla Regione, a cominciare da IVA e IRPEF. 

A nostro avviso, il presidente Musumeci avrebbe dovuto contestare tutta l’impostazione finanziaria dei rapporti tra Stato e Regione all’atto del proprio insediamento. Ma non l’ha fatto. E così oggi si trova a gestire un Bilancio striminzito.

Quest’anno la situazione si è aggravata perché la crisi del Covid ha fatto venire meno entrate per circa 500 milioni di euro. Questo a Roma lo sanno benissimo, non a caso lo Stato italiano, nell’anno del Covid, ha aumentato a dismisura il deficit (200 miliardi di euro in poco più di un anno!). 

La soluzione? Intanto c’è l’esercizio provvisorio per i primi due mesi del prossimo anno. E ci sono stati anche problemi tecnici non indifferenti perché mancano i soldi anche per programmare l’esercizio provvisorio sulle future annualità: ma qualche diavoleria per ‘appattare’ le carte la troveranno.   

Ciò posto, per quest’anno lo Stato non dovrà incassare la ‘rata’ di 421 milioni di euro dalla Regione. E con tutto questo – per i conti che abbiamo fatto noi – rimarrà un ‘buco’ di una cinquantina di milioni di euro. 

Quanto ai fondi europei riprogrammati – circa un miliardo e 200 milioni di euro – dovrebbero essere arrivati. Ci risulta che, proprio oggi, dovrebbe essere pubblicato il Decreto che eroga agli Enti locali della Sicilia 268 milioni di euro per le spese correnti e 115 milioni di euro per le rate dei mutui. 

La situazione finanziaria della Regione rimane critica perché non c’è la volontà politica, da parte del Governo nazionale, a porre fine ai vergognosi scippi siglati nella passata legislatura dal Governo nazionale di Mattero Renzi e dal Governo regionale di Rosario Crocetta. 

La situazione migliorerà con un Governo nazionale di centrodestra? No. Al massimo, faranno vivere un po’ meglio la Regione siciliana, ma solo e sarà amministrata dal centrodestra. 

Dallo Stato italiano la Regione siciliana non avrà mai giustizia: chi pensa che, con lo Stato italiano, la Regione applicherà integralmente lo Statuto – e segnatamente gli articoli 36, 37 e 38 – è un illuso. 

L’unica salvezza della Sicilia è la libertà. Altre vie non ne esistono.   

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