Breve storia di Friedensreich Hundertwasser, il progettista del Museo della birra

29 dicembre 2020

Artista, architetto e ambientalista nato a Vienna. Detestava le “geometrizzazioni”. E, come scrive il nostro protagonista della Nota Diplomatica, ha progettato vari edifici, uno più strano dell’altro. Come quello che vedete nella foto sopra

di Nota Diplomatica

L’abilità architettonica dipende certamente dalla capacità creativa del professionista – ma forse non meno dalla sua capacità di convincere qualcuno a realizzare concretamente le opere che immagina. La Torre Kuchlbauer – il “Kuchlbauer-Turm” in tedesco – è forse un caso limite. Alta 34 metri, la struttura torreggia sul paesino di Abensberg, in Baviera, e ospita un “Museo della birra”.

Il progetto della torre, ad opera dell’eccentrico architetto Friedensreich Hundertwasser, risale al 2000 e nasce con l’intento di creare una struttura di rappresentanza del birrificio – per l’appunto – “Kuchlbauer”. I cilindri attaccati ai suoi fianchi rappresenterebbero infatti i caratteristici boccali di birra bavaresi. Il museo propriamente parlando si trova nel globo dorato, largo una decina di metri, dove si trova una raccolta di altri 4.200 boccali.

La sua costruzione effettiva avvenne solo dopo la morte dell’autore, stroncato da un infarto, sempre nel 2000, mentre era in crociera sui mari australi. Il cantiere venne avviato nel 2007 e l’edificio fu aperto al pubblico nel gennaio del 2010.

Friedensreich Hundertwasser, nato Friedrich Stowasser a Vienna nel 1928, fu pittore, scultore, architetto ed ecologista. Personalità sempre controversa, si definì il medico dell’architettura, ritenendo la disciplina “malata di geometrizzazione”. Anche le sue idee politiche erano insolite, basate sulla restaurazione della monarchia asburgica, una posizione che ha riassunto scrivendo:

“L’Austria ha bisogno di una corona! Viva l’Austria! Viva la monarchia costituzionale! Viva Otto von Habsburg! “.

Nella sua carriera progettò 37 edifici di una certa importanza, uno più strano dell’altro. Trovò pure il tempo di disegnare francobolli per diversi Paesi e una bandiera in stile “maori” per la Nuova Zelanda.

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