Un altro Natale di “serie B” per i lavoratori della Formazione professionale della Sicilia!

24 dicembre 2020

Sembra incredibile come, da oltre dieci anni, ben tre Governi regionali – Governo lombardo, Governo Crocetta e l’attuale Governo Musumeci – non riescano a trovare una soluzione per gli addetti della Formazione professionale dell’Isola rimasti senza lavoro. Una vergogna senza fine per una politica siciliana imbelle 

da Costantino Guzzo
segretario SIFUS CONFALI Formazione professionale della Sicilia
riceviamo e pubblichiamo

Anche quest’anno non ci sarà Natale per gli ex Operatori (di serie “B”), della Formazione professionale siciliana che continuano a sperare in una rinascita. Il 25 Dicembre servirà solo a ricordare, ancora una volta, quanto piccola sia la loro esistenza al cospetto degli amministratori che governano la nostra Isola e che decidono le sorti dei lavoratori. Lavoratori a cui è stato rubato il diritto al lavoro e non hanno più nulla, neppure il fiato per augurare un buon Natale agli altri, men che meno ai nostri amministratori che mutilano per 365 giorni l’anno le aspettative di tante famiglie, private dell’indispensabile per vivere e che non potranno onorare neppure le feste irrinunciabili e fortemente simboliche come il Santo Natale.

Ma in fondo cosa potrebbero chiedere a babbo natale se non l’applicazione della legge regionale 25/93, che, ironia della sorte, porta lo stesso numero del giorno della natività? O chiedere forse il diritto al lavoro, senza sentirsi illusi da un sogno irrealizzabile, senza farla apparire una richiesta paradossale, o una fuggevole pazzia su cui sarebbe meglio non insistere?

I nostri governanti che si appresteranno ad organizzare le sante feste si chiederanno che Natale sarà per chi non è più considerato una forza lavoro o una risorsa umana utile, perché qualcuno li ha resi un ingombro, un problema che mette a dura prova le politiche del governo siciliano che fatica spesso a trovare la giusta via per inquadrare le origini del problema?

Servirà la nascita del Bambinello Gesù a far comprendere che non servono più le finte trattative, tira e molla lunghi mesi, anni…. e non si può più procedere per strappi sincopati, che fanno male alla dignità dell’essere umano?

Perché anche in un periodo di grande disagio sociale come quello che il mondo intero sta vivendo a causa della pandemia, dove tutti i governi mettono in campo aiuti per i lavoratori, agli ex operatori della formazione professionale tocca invece lottare come quasi dovessero salvare un simulacro di cui non si parlerà mai abbastanza.

Ma in fondo mi chiedo, qual è il vero prodigio del Natale? Ecco il grande enigma: se in questo giorno dell’anno tutti gli uomini provano tanta gioia ad essere buoni, a sentirsi in pace con se stessi, perché i nostri amministratori non si abbandonano definitivamente alle tentazioni del bene e restituiscono dignità ai lavoratori?

Ogni Governo che si definisce operativo, ogni Regione che si definisce bellissima, deve farsi carico di trovare le giuste soluzioni per salvare questi lavoratori che rischiano di diventare una crisi endemica con cui fare i conti in maniera stabile. Gli assessori competenti che continuano a considerare paradigmatica una crisi lavorativa, avvertiranno mai quel senso di fallimento politico, o anche quest’anno sceglieranno la loro stella e la seguiranno per il loro tornaconto?

Ma già… per quanto disperata possa essere la situazione per questi lavoratori, non è una guerra, anche se gli effetti devastanti somigliano molto a quelli di un conflitto. E nell’attesa di una tregua, o forse anche di un indulto, auguriamo un buon Natale a chi ha il privilegio di vivere una vita sicuramente più dignitosa di quella che è stata inflitta ai lavoratori (di serie “B”), della Formazione professionale siciliana!

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