Sui veicoli commerciali italiani le multinazionali ‘ammuccano’ in barba alle imprese italiane/ SERALE

22 dicembre 2020

L’inghippo sui cronotachigrafi lo ha ‘sgamato l’europarlamentare eletto in Sicilia e in Sardegna, Ignazio Corrao, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea:  “Siamo in presenza di una grave violazione della concorrenza e rischio per la sicurezza stradale”. Una vicenda incredibile che riguarda il Ministero dello Sviluppo Economico  

Ignazio Corrao, eurodeputato eletto in Sicilia, è protagonista di una denuncia clamorosa: possibili ‘inquacchi’ sui cronotachigrafi. Si tratta, come leggiamo su Wikipedia, un “componente della strumentazione di bordo dei veicoli commerciali ed industriali circolanti nell’area comunitaria europea. Il dispositivo viene installato obbligatoriamente sui veicoli adibiti al trasporto di cose di peso complessivo superiore alle 3,5 tonnellate (autocarri, autotreni, autoarticolati), e su veicoli adibiti al trasporto di passeggeri (autobus, autosnodati) con numero di persone, compreso il conducente, superiore a nove” (qui trovate altre notizie sui  cronotachigrafi).

“Il settore dell’autotrasporto già fortemente penalizzato in Italia – scrive Corrao – vive anche una truffa clamorosa che potrebbe costituire un pericolo per la sicurezza stradale. I cronotachigrafi tarati in modo non conforme sono un allarme che la Commissione europea non deve sottovalutare, così come non deve farlo il MISE che deve intervenire immediatamente”.

Corrao ha presentato un’interrogazione al Commissario europeo per la concorrenza sulla pericolosità dei misuratori di tachigrafi per camion venduti in Italia.

“Da anni – spiega Corrao – è in atto una vera e propria distorsione della concorrenza in un settore delicatissimo: quello degli strumenti di taratura dei tachigrafi digitali in Italia. Un settore strategico, perché da tali strumenti dipende la sicurezza della circolazione stradale e perché esso risulta oggi essere un business in mano ancora a pochissime multinazionali”.

“La storia è incredibile. L’azienda italiana O.R.T. – spiega Corrao – di proprietà di Mario Caprio, dal 2005 produce gli innovativi strumenti GTT per la taratura dei tachigrafi digitali, dal costo dieci volte inferiore a quelli in commercio. I tachigrafi vanno montati sui camion e ovviamente se non indicano la giusta velocità, rappresentano un pericolo per il camion stesso e per tutti i veicoli che circolano sulle strade. Tuttavia, nonostante l’ottenimento dell’omologazione e l’innovazione dalla portata rivoluzionaria, la commercializzazione del GTT viene stata ostacolata dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico ndr), che non ha mai concesso l’autorizzazione alle officine che decidevano di operare con il GTT, pur avendo ottenuto il parere favorevole degli ispettori delle Camere di Commercio. A ciò si aggiunge un decreto del MISE palesemente anticoncorrenziale, fortemente sbilanciato a favore di multinazionali straniere a danno del produttore nazionale”.

Così scopriamo che l’Italia, invece di aiutare le imprese italiane, aiuta le multinazionali: non è ‘meraviglioso’?

“Il risultato – commenta ancora Corrao – è che il MISE, in questi anni, ha concesso sistematicamente autorizzazioni alle officine per l’uso degli strumenti di taratura cosiddetti ‘banchi a rulli’, prodotti da alcune multinazionali. Tali strumenti, stando alla perizia dell’Università di Salerno commissionata dalla ORT di Caprio, non sarebbero realizzati in conformità con le norme di sicurezza e inficerebbero la taratura dei tachigrafi, causando un grosso pericolo per la circolazione stradale. Questo è tutto da verificare, ma possiamo dire con certezza che molte aziende abbiano beneficiato del Decreto ministeriale a danno dell’azienda italiana. Un decreto che ha comportato un aumento dei prezzi e una minore libertà di scelta per i consumatori”.

“Di fronte a questa incapacità di fare giustizia – dice l’europarlamentare – ho deciso di interessare direttamente la Commissione europea, che ha il compito di investigare e intervenire sui casi di monopolio e di distorsione della concorrenza. Inoltre, ho chiesto alla Commissione di garantire la sicurezza dei cittadini e i diritti dei consumatori”.

“In attesa della risposta della Commissione UE – conclude Corrao – invitiamo il Ministro Patuanelli (Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo economico ndr) ad intervenire con un’ispezione ed eventualmente ristabilire le condizioni di libera concorrenza”.

Complimenti ‘vivissimi’ al Ministero dello Sviluppo Economico!

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