Grano, ecco il VIDEO della mietitrebbiatura con la neve, continua il grande inghippo del grano canadese!/ MATTINALE 541

22 dicembre 2020

Sulla pagina Facebook Agricoltori di Sicilia va un video nel quale si vede una scena che definire incredibile è poco: la mietitrebbiatura del grano mentre nevica! Questo può succedere solo nei Paesi – tipo il Canada – dove il grano ‘matura’ con la neve. L’articolo de Il Salvagente dello scorso Ottobre, dove si racconta come i canadesi hanno imparato ad usare il glifosato senza lasciare traccia…

Sulla pagina Facebook di Agricoltori di Sicilia – pagina gestita da Cosimo Gioia – va un video che Santo Bono, agricoltore, tra i protagonisti del Movimento Terra è Vita, ha messo a disposizione di chi vuole vedere qual è la realtà del grano coltivato in alcune aree del Canada. I Nuovi Vespri, poco più di quattro anni fa, ha raccontato che nelle aree fredde e umide del Canada il grano va a maturazione (o quasi) quando arrivano le prime nevi. Può il grano andare a maturazione con la neve?

Cosimo Gioia e Santo Bono propongono un video dove si vede una mietitrebbia che trebbia un campo di grano mentre nevica!

Le immagini fanno impressione. Si vede la mietitrebbia che si muove mentre nevica. Quindi la mietitrebbiatura avviene mentre il campo di grano è pieno di neve.

Poco più di quattro anni fa abbiamo raccontato – con una foto che riproponiamo – un campo di grano innevato. Oggi abbiamo un video con la mietitrebbiatura con la neve!

Nel Sud Italia e in Sicilia il grano matura sotto il sole. Nelle aree fredde e umide del Canada il grano ‘matura’ e viene trebbiato con la neve.

La cosa che dà fastidio è che poi, grazie all’Unione europea, il grano canadese finisce sulle nostre tavole! Ma per l’indolenza, l’ignoranza e la scorrettezza delle ‘istituzioni’ si fa poco o nulla per bloccare questo sistema.

Anzi, come ha denunciato la Coldiretti nell’Estate dello scorso anno, l’import di grano canadese è aumentato di sette volte!  

La domanda è semplice: un grano pieno di neve come può essere maturo? Forse perché è stato fatto ‘maturare’ artificialmente con il glifosato? E questa è la prima domanda.

C’è una seconda domanda. Un grano pieno di umidità non è facilmente soggetto ad attacchi di miceti e funghi?

Andiamo per ordine. Cominciamo con il glifosato. Le potenti organizzazioni di produttori di grano del Canada hanno fatto sapere di avere eliminato l’uso del glifosato in pre-raccolta. Utilizzare il glifosato in pre-raccolta significa non far maturare più il glifosato in modo innaturale.

Quando abbiamo letto questa notizia – si era nella Primavera di quest’anno – siamo rimasti un po’ perplessi. Se tale notizia è vera e se – come si vede in questo video, ma anche in tante fotografie – nelle aree fredde e umide del Canada la trebbiatura del grano avviene spesso mentre c’è la neve, come viene fatto maturare il grano?

Ammettiamo che, per alcuni mesi, ci siamo arrovellati su questo interrogativo. Poi, nei primi giorni di Ottobre, abbiamo letto il seguente articolo de Il Salvagente.

Titolo:

“Così il Canada continua a usare il glifosato senza lasciare traccia”.

Leggiamo adesso alcuni passi dell’articolo:

“Il Canada ha semplicemente trovato il modo di continuare a usare il glifosato senza lasciare residui nel raccolto”.

Ad affermarlo è il professore Giovanni Dinelli, ordinario di Agronomia generale all’Università di Bologna che da anni studia il grano e la valorizzazione della sua produzione.

A noi avevano detto che il CETA – l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada che i Parlamenti dei 27 Stati della Ue non hanno mai ratificato – non ha nulla a che spartire con l’importazione di grano canadese – grano duro e grano tenero – in Europa. Ma a quanto pare non è così:

“Con il CETA – leggiamo nell’articolo de Il Salvagente del 2 Ottobre – le esportazioni di grano duro verso l’Italia sono tornate ai livelli del 2016. Nel numero del mese scorso de Il Salvagente abbiamo denunciato come grazie al CETA, l’accordo di libero scambio Canada-Ue, le importazioni di grano canadese in Italia sia tornato ai livelli massimi del 2016″.

Il giornale chiede al professor Dinelli se, in questi anni, il Canada ha rivisto la propria normativa sul glifosato.

“Direi proprio di no – risponde il docente universitario -: il limite massimo alla concentrazione di glifosato nel grano resta a 5 ppm (parti per milione, ovvero mg/kg, ndr), un valore che è stato innalzato nel 1995 quando era paria zero”.

“Nel frattempo il Canada almeno ha ridotto l’impiego di glifosato nella coltivazione di frumento?”, chiede il giornale.

Ecco la risposta del professore Dinelli:

“Dobbiamo riconoscere che, dopo anni, anche il Canada ha vietato l’impiego di questo erbicida in fase di pre-raccolta come disseccante, ma hanno introdotto un escamotage: basta dichiarare che lo si usa come diserbante per togliere le infestanti, anche prima di procedere al raccolto, per poterlo spargere sulle coltivazioni”.

“Un cambiamento solo di facciata: immaginiamo che il trattamento lascerà traccia sui chicchi di grano…”, commenta Il Salvagente.

“Il vero paradosso è proprio questo – risponde il docente di Agronomia dell’università di Bologna -: invece di investire risorse per ricercare alternative efficaci e più sicure al glifosato, le associazioni dei produttori canadesi hanno studiato, e trovato, il modo per fare i trattamenti senza lasciare residui. In sostanza hanno osservato che con un’umidità pari al 30%, quindi a un buon livello di maturazione, il glifosato sparso nei campi non entra nel seme ma resta all’esterno, sulla cariosside” (qui potete leggere l’articolo de Il Salvagente per esteso).

Commenta Santo Bono su Facebook:

“Caro Cosimo nemmeno i maiali canadesi potrebbero mangiarlo… perché umido… infarcito di FUSARIUM e DON… e finisce nella pasta pane e panettoni indigeni!!!”.

Santo Bono affronta una questione della quale abbiamo scritto sempre quattro anni fa: la presenza, nel grano, di micotossine. 

“Non è facile pubblicare e commentare – scrive Santo Bono – ma dopo la mia esperienza e grazie a Dio non ho nessuna difficoltà e comprendo che già qualcuno riferisce a quei porci che portano questi veleni che ci sono dei pazzi che stanno disturbando i loro affari. Le istituzioni preposte che dovrebbero intervenire che cazzo fanno, vogliono solo fare esporre chi ha il coraggio di non accettare di farsi avvelenare. Ora siete liberi di comportarvi come meglio credete, può anche essere che diventate complici di tutto ciò.
Il silenzio è complicità e vigliaccheria I principali tumori al colon sono provocati dalla tossicità di alimenti che ingeriamo. Fate qualcosa, non è possibile che a Pozzallo ci vadano solo gli agricoltori”.

Il riferimento è al grano che arriva con le navi nel porto di Pozzallo. Più volte gli agricoltori hanno protestato. Ma la politica siciliana nel suo complesso – a parte gli esponenti di Siciliani Liberi e alcuni parlamentari regionali che oggi fanno parte del gruppo Attiva Sicilia – fa finta di niente.

La Regione siciliana dice di effettuare i controlli: ma nessuno ha mai visto i risultati delle analisi: per il Governo regionale di nello Musumeci i risultati delle analisi sono un ‘segreto di Stato’…

Aggiunge Cosimo Gioia, sempre su Facebook:

“Ha ragione da vendere ma dobbiamo continuare e portare a conoscenza di tutti il perché della nostra guerra. Grazie per il video. E’ veramente esplicativo delle porcherie che ci fanno mangiare…”.

 

 

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