Dieci Stati americani intentano una causa a Google. Motivo: monopolio

17 dicembre 2020

La notizia era nell’aria già da qualche giorno. Ora è ufficiale. A guidare gli Stati contro il colosso del Web è il Texas. Con molta probabilità, l’azione legale verrà affidata aa Ken Starr, il procuratore protagonista dell’impeachment di Bill Clinton

Prime grane per Google negli Stati Uniti d’America. Il colosso del Web viene messo sotto accusa da dieci Stati. Argomento: gestione monopolistica del settore.

La notizia era nell’aria già da qualche giorno, ma desso è ufficiale.

“I procuratori generali del Texas e di altri nove Stati Usa (Arkansas, Indiana, Kentucky, Missouri, Mississippi, South Dakota, North Dakota, Utah e Idaho) – leggiamo in un articolo dell’Agenzia NOVA – hanno intentato una causa comune contro il colosso del web Google ieri, 16 dicembre, accusando il colosso delle ricerche online di ‘abusare del suo potere monopolistico’ per minare la competizione nel mercato delle pubblicità online”.

“Sono orgoglioso di annunciare che il Texas ha presentato un’azione da parte di diversi Stati contro Google per condotta anticoncorrenziale”, ha dichiarato il procuratore generale del Texas, Ken Paxton.

“Il procuratore generale – leggiamo sempre su NOVA – ha accusato Google di ‘usare il suo potere per manipolare il mercato, distruggere la competizione e danneggiare voi, i consumatori. Non è ammissibile che Google abbia di fatto neutralizzato la competizione, e si sia auto-incoronata responsabile dell’advertising online’.

I rappresentanti dei dieci Stati americani accusano Google di fare ricorso a  “tattiche illegali” per monopolizzare il mercato delle pubblicazioni e dei server, e per “proiettare il suo exchange pubblicitario al primo posto, pur avendo fatto il proprio ingresso in quei mercati assai più tardi della competizione”, leggiamo sempre su NOVA.

“I dieci Stati sostengono inoltre che la posizione monopolistica di Google si traduca in una tassa di fatto sui consumatori statunitensi, sotto forma di prezzi maggiori e una inferiore qualità dei servizi. Secondo la stampa Usa – conclude l’articolo di NOVA – il Texas intende affidare l’azione legale a Ken Starr, il procuratore protagonista dell’impeachment di Bill Clinton”.

Questa mossa di dieci Stati americani ha qualcosa a che vedere con le elezioni americane? Il dubbio sorge.

Foto tratta da Tconsiglio

QUI L’ARTICOLO DELL’AGENZIA NOVA 

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