Forestali: la proposta del Governo Musumeci? Una “ciofeca”. Il SIFUS pronto a scendere in piazza

3 dicembre 2020

In materia di tutela dei boschi il Governo il Governo Musumeci, da quando si è insediato, ha toppato su tutta la linea. E, a quanto pare, vuole proseguire su questa cattiva strada. L’inadeguatezza di politici e burocrati, che non sembrano avere molta ‘mano’ con il settore forestale. L’iniziativa del SIFUS e l’Ars  

Non sono bastati gli incendi degli boschi siciliani degli ultimi anni. Invece di far lavorare con serenità i poco meno di ventimila operai della Forestale – una delle pochissime categorie rimasta prigioniera del precariato – il Governo regionale di Nello Musumeci continua a ‘babbiare’ e a presentare riforme farlocche.

Pesa, nelle vicissitudini di questa categoria di lavoratori, un misto di superficialità politica, di razzismo, di informazione errata e, soprattutto, di poca conoscenza del settore forestale.

Assurdo che ad occuparsi di questo comparto sia l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, branca dell’amministrazione che negli anni passati non ha certo brillato nella tutela dell’ambiente e che, puntualmente, sta ripetutamente toppando nell’azione di tutela dei boschi. 

Spiace scrivere queste cose, ma un argomento così complesso, piaccia o no ai politici, è tecnico: e se chi si va ad occupare di forestazione, non essendo un tecnico, non ha nemmeno la sensibilità di circondarsi di tecnici, va a sbattere: va a sbattere l’assessore di turno e si va a sbattere anche nella gestione del verde: che è quello che è successo negli ultimi anni in Sicilia. 

A maggior ragione questo vale per l’alta dirigenza: il burocrate che va a gestire la tutela dei boschi non può non conoscere non bene, ma benissimo il settore. Attenzione: non è una questione ‘scolastica’ legata a un tipo di laurea: è una questione legata all’effettiva conoscenza del settore: punto.

Se, ad esempio, assessore e dirigenza generale non capiscono che la tutela dei boschi comincia non oltre metà Aprile e che a Maggio tutte le attività antincendio – tutte! – debbono essere avviate e operative, gli eventuali danni poi li paga l’ambiente. Sbagliamo o quest’anno la prima sciroccata è arrivata a Maggio?

La prima cosa da fare – oltre a una maggiore consapevolezza di politici e alti burocrati – è una riforma del settore forestale, per cercare di riparare ai danni prodotti con la dissennata riforma approvata ai tempi del disastroso Governo regionale di Raffaele Lombardo. Per questo seguiamo una delle poche organizzazioni sindacali che, sulle attività forestali della Sicilia, ha le idee chiare: il SIFUS CONFALI.

Leggiamo sul blog dei lavoratori forestali:

“Avviato il piano B del SIFUS per promuovere la riforma pro stabilizzazione dei forestali. Bisognerà presentare all’Ars una proposta che abbia più voti di quella che presenterà il governo Musumeci. E’ necessario il sostegno dei forestali”.

“Ieri – 2-12-2020 – all’Ars, una delegazione del SIFUS ha incontrato alcuni parlamentari regionali che sostengono il Governo Musumeci, non solo per rappresentargli i notevoli ritardi circa la definizione di una proposta di riforma del comparto forestale, ma soprattutto, come sicuramente tali ritardi siano dovuti alla volontà di prendere tempo poiché la ‘proposta misteriosa’ prevede al massimo l’aumento di una manciata di giornate.
Il SIFUS ha evidenziato a questi autorevoli deputati che qualora la proposta del governo dovesse essere sciaguratamente ‘una ciofeca’, come è purtroppo immaginabile, tale proposta vada respinta poiché vi è la necessità, ma soprattutto gli strumenti concreti per mettere in piedi una riforma capace di fare sistema tra ambiente-territorio-turismo e quindi in grado di trasformare, a tempo indeterminato, tutti i 19.300 forestali siciliani”.

“Il SIFUS – prosegue l’articolo – ha invitato in conclusione i deputati che ha incontrato a sostenere e firmare la sua proposta di riforma poiché individua le risorse economiche e supera i problemi che potrebbe opporre la Corte Costituzionale. Il SIFUS dopo aver incontrato questo gruppo di deputati di maggioranza sta sentendo e provando a coinvolgere i deputati dell’opposizione, in maniera che ci siano i numeri in Parlamento tali da far diventare la proposta di stabilizzazione”.

Per la cronaca, da quasi dieci anni si parla di stabilizzare questi lavoratori.

Quindi l’avvertimento:

“I forestali si comincino a tenere pronti alla mobilitazione e alla lotta”.

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