Recovery Fund e Bilancio europeo: Polonia e Ungheria piegano Commissione e Parlamento europeo/ SERALE

2 dicembre 2020

“Chi malafiura!”, si usa dire in Sicilia quando qualcuno fa una figura da due lire (in questo caso da due centesimi di euro). E’ il caso di Commissione europea e Parlamento europeo che hanno annunciato fuoco e fiamme contro Ungheria e Polonia e ora sono costretti a fare marcia indietro con la coda tra le gambe dopo essere stati richiamati all’ordine da Angela Merkel

Ricordate il blocco dei fondi europei a Polonia e Ungheria nel nome dello “Stato di diritto”? Ricordate che, per tutta risposta, Ungheria e Polonia hanno bloccato il Bilancio settennale europeo e, di conseguenza, il recovery Fund? Ricordate che, soprattutto i vertici del Parlamento europeo avevano detto che mai e poi mai sarebbero tornate sui propri passi?

Ebbene, dimenticare tutto, perché nella vicenda è intervenuta la Cancelliera tedesca, Angela Merkel – che evidentemente ha molto più potere della Commissione europea e del Parlamento europeo – avvertendo i vertici della stesso Commissione europea e dello stesso Parlamento europeo: signore, non abbiamo gli strumenti per bloccare Ungheria e Polonia, anzi sono questi due Paesi che stanno bloccando noi.

Morale: bisogna riaprire la discussione e ascoltare le ragioni di Ungheria e Polonia. Della serie: scordatevi la storia dello “Stato di diritto”, perché se si incazzano, i Governi di Ungheria e Polonia bloccano il Bilancio Ue e noi ce ne andiamo tutti a casa!

Ma cos’era, alla fine, lo il rispetto dello “Stato di diritto” che Commissione europea e, soprattutto, Parlamento europeo avrebbero voluto imporre a Ungheria e Polonia? Una serie di divieti truffaldini per favorire, in primo luogo, la Germania e una serie di cappi per imbrigliare i Governi di questi due Paesi.

In primo luogo, la Germania, pardon, la Commissione europea e il parlamento europeo avrebbero voluto imporre a Ungheria e Polonia di aprire le frontiere ai migranti sirieni che la Turchia tiene imprigionati lungo la propria frontiera. E qui Ue e Parlamento europeo hanno toccato duro: il No di queste due Paesi è stato netto.

In secondo luogo avrebbero voluto evitare che la Magistratura penale, come avviene in Francia, sia controllata dal potere esecutivo. A parte che sono fatti nostri e non vostri – avrebbero risposto i Governi di Ungheria e Polonia – non si capisce perché i Governi di Francia e Grecia controllano la Giustizia ministeri e noi non lo possiamo fare.

Un altro punto di scontro è la questione monetaria. La Ue avrebbe voluto mettere il naso nella gestione monetaria di questi due Paesi. La risposta è stata diretta:

“Ve lo potete scordare!”.

Dopo di che, sotto il ricatto ‘europeista’ – “Se non fate quello che diciamo noi vi blocchiamo i fondi europei” – Ungheria e Polonia hanno risposto per le rime:

“Intanto noi diciamo No al Bilancio settennale dell’Unione europea. Se avete le palle buttateci fuori dalla Ue. così ci fate anche questa cortesia”.

Ora avete presente uno dei primi film di Fantozzi quando i dipendenti occupano  il cinema perché non ne potavano più di vedere La corazzata Potëmkin definita “Una cagata pazzesca?”.

Bene. I dipendenti in un primo momento rifiutano di arrendersi:

“Non ci arrenderemo mai!”, grida Fantozzi. Dopo pochi minuti, la resa…

E così stanno facendo Commissione europea e, soprattutto, Parlamento europeo: dopo avere ‘abbaiato’ per un paio di settimane è arrivata la ‘domatrice’ Angelina la tedesca e li ha messi in riga.

In Sicilia si direbbe:

“Picciotti, chi malafiura!”.

Già, che brutta figura che stanno facendo Commissione europea e Parlamento europeo: soprattutto quest’ultimo ha dimostrato, ancora una volta, di contare quanto il due di coppe con la briscola a denari…

Ma una bella passata ‘i luppini no?

Insomma, il Bilancio europeo e il Recovery Fund servono e non possono essere bloccati. Prima di avventurarsi in questi ricatti politici demenziali Commissione europea e Parlamento europeo riflettano un po’ di più…

 

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