Sud e Sicilia nel 1863: quando le stragi di meridionali e siciliani erano all’ordine del giorno

30 novembre 2020

Oltre alle tante testimonianze di intellettuali, parlamentari, militari e gente comune, negli archivi non mancano i ricordi sotto forma di scritti anonimi lasciati da persone che, in quegli anni, si trovano nel Sud e in Sicilia a vivere le stragi senza fine perpetrate dai piemontesi. Ulteriori testimonianze delle barbarie di quegli anni

“Diciotto briganti distrutti… altri presi e fucilati. Tutto il Gargano nello stato d’assedio… le masserie chiuse; fabbricate le porte, bruciate le pagliaia… la gente via per le campagne non più che con mezzo pane in tasca”.

Questo leggeva, o Signori, in un giornale cui per caso stendeva la mano, nel dì 8 marzo del passato 1862 (Il Popolo d’Italia, N. 66, 8 marzo 1862); questo e peggiori cose, indi leggeva e leggo tuttora in quanti giornali mi son passati sotto gli occhi in sino a quest’ora… e quest’ora è quella del giorno stesso del mese di luglio di questo corrente anno 1863…

Sedici mesi di eccidii, dunque, precedevano quel giorno, sedici altri crudeli mesi lo seguivano… Nel mezzo del terzo anno non contiamo che una sequela incessante, luttuosa, di scene di sangue, di rapine e di devastazioni. Editti di morte, bandi ferocissimi, grida empie e selvaggie, senti e leggi che se ne resta turbata la ragione, attristato il pensiero… e son tempi questi di civiltà, son tempi questi di quella vantata fratellanza di popoli, son questi quei legami di amore che ne debbono unire e stringere in un fascio le diverse discordi parti l’Italia, per farne quella famosa unica e sola, sognato sospiro, come si bocia, in tanti secoli? No; non sono tempi civili, ma di sfrenata prepotenza, di diversi esempi, di crudeli inganni; non sono queste le vie per migliorar la sorte de’ popoli, ma si bene son tali che ci menano a novella barbarie, verso la quale si corre ormai con veloci passi”.

Anonimo – PRO DOMO MEA – Discorso a’ posteri sulle vicende del Regno di Napoli e Sicilia del 7 settembre 1860 fino al 7 settembre 1863, Ripostes Edizioni, pag. 7, 8.

Foto tratta da Alta Terra di Lavoro

Tratto da Regno delle Due Sicilie.Eu

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