L’immondizia sommerge Palermo. Soluzione? Rifiuti all’estero. La Regione non c’entra!”/ SERALE

28 novembre 2020

Di una cosa non ci possono accusare: ovvero di essere governativi, se è vero che, un giorno sì e l’altro pure, non perdiamo occasione per attaccare il Governo regionale di Nello Musumeci. Ma sull’immondizia che sommerge Palermo la Regione non c’entra. L’assessore regionale Alberto Pierobon, anche e con ritardo, sta facendo chiarezza sulle discariche siciliane. Il Comune di Palermo e gli altri Comuni in crisi rifiuti se ne facciano una ragione!  

L’immondizia abbandonata nelle strade e nei marciapiedi è ormai l’unità di misura della politica di Palermo. Qualcuno parla di rimpallo di responsabilità tra il Comune e la Regione siciliana. E noi – che non ci tiriamo certo indietro quando c’è da criticare l’attuale Governo regionale – torniamo a ribadire che la Regione, con l’immondizia di Palermo, non c’entra proprio niente!

La Legge è chiarissima: la gestione dei rifiuti urbani è di competenza dei Comuni. Il Comune di Palermo ha fallito nella raccolta differenziata e ha gestito male la discarica cittadina di Bellolampo.

Le polemiche sollevate dal Comune di Palermo sono una scusa. La settima vasca da realizzare nella discarica di Bellolampo è una follia, perché il luogo dove sorge la discarica è già iper-inquinato: insomma la discarica di Bellolampo va chiusa!

Anche l’altra polemica sollevata dal Comune: la mancata autorizzazione della Regione per continuare a riempire la sesta vasca è un’altra scusa, perché la Regione non si è opposta: ha fatto sapere che, a norma di legge, per autorizzare l’ulteriore riempimento della sesta vasca (che a nostro avviso è una follia!) bisogna effettuare accertamenti che richiedono sei mesi di lavoro: che, in condizioni eccezionali, posso essere ridotti a tre mesi.

Gli uffici della Regione si sono impegnati a risolvere tutto in tre mesi. Ma l’emergenza rifiuti, a Palermo, va in scena in queste ore: è in queste ore che la Rap – la società che fa capo al Comune di Palermo – deve liberare la città dall’immondizia che sommerge strade e marciapiedi, non fra tre mesi!

La realtà è un’altra: la realtà è che la Regione siciliana ha finalmente messo ordine nel mondo delle discariche – che in Sicilia sono quasi tutte private – e ha disposto controlli a tappeto sulle autorizzazioni. E questo sta creando problemi non soltanto al Comune di Palermo, ma anche ad altri Comuni, che ora non sanno dove portare l’immondizia.

L’assessore regionale con delega ai rifiuti, Alberto Pierobon, sta provando – anche con un po’ di ritardo, ma meglio tardi che mai – a mettere ordine nel ‘complicato’ mondo delle discariche siciliane. E questo ha mandato in tilt il Comune di Palermo e altri Comuni che pensavano – sbagliando – di avere risolto i propri problemi trasferendo i propri rifiuti nei territori degli altri Comuni.

Perché quello che i sindaci delle città piccole e grandi della Sicilia che trasferiscono rifiuti in altri Comuni debbono capire è che non possono intasare di rifiuti i territori di altri Comuni!

Il fatto che le discariche siano private non risolve il problema: tant’è vero che, da anni, i cittadini dei Comuni che si trovano nei propri territori le discariche private protestano perché non vogliono vivere a contatto con l’inquinamento. E’ così a Motta Sant’Anastasia e a Misterbianco, è così a Siculiana, è così a Lentini. 

Il Comune di Palermo e gli altri Comuni, già da tempo, visto che non sanno gestire i propri rifiuti, avrebbero dovuto fare quello che hanno fatto alcuni Comuni del Lazio, della Campania, della Puglia e della Calabria: trasferire all’estero i propri rifiuti.

Siamo sicuri che trasferire i rifiuti all’estero costa di più rispetto ai rifiuti che fanno il giro della Sicilia? Il capogruppo della Lega al Comune di Palermo, Igor Gelarda, è convinto che sì, il costo del trasferimento all’estero dei rifiuti è proibitivo:

“La situazione rifiuti in città è gravissima – dice Gelarda -. Ci sono cumuli di spazzatura di decine, quando non centinaia, di metri. Le foto che ci mandano i cittadini sono impietose. La situazione sembra sfuggita di mano e anche nelle more che la spazzatura possa essere inviata fuori dall’Isola, pur con costi altissimi, va dichiarato lo stato di emergenza ambientale in città. Le responsabilità del sindaco Leoluca Orlando sono enormi, ma a prescindere dalle responsabilità politiche che i cittadini hanno ben chiare, bisogna trovare una soluzione per questa città martoriata. La spazzatura va rimossa e attuato immediatamente un piano di pulizia e sanificazione di tutta la città”.

Gelarda è un bravo consigliere comunale. E, appunto per questo, lo invitiamo a contattare i Comuni italiani che già trasferiscono all’estero i rifiuti. Verifichi il costo e poi lo raffronti con i costi sostenuti dal Comune di Palermo: tale verifica potrebbe riservagli sorprese (e forse capirebbe cosa c’è sotto…). 

E, in ogni caso, sorprese a parte, alternative non ce ne sono: se un Comune è incapace di effettuare la raccolta differenziata non può pensare di scaricare la propria disorganizzazione, la propria incapacità amministrativa e i propri rifiuti nei territori di altri Comuni!

Non comprendiamo il senso del comunicato della parlamentare regionale Marianna Caronia, che conosce molto bene la situazione, visto che è stata anche consigliere comunale a Palermo (e forse lo è ancora):

“Ancora una volta il Comune e la Regione litigano e si rimpallano le responsabilità in un ‘tutti contro tutti’ di cui pagano le conseguenze i cittadini di Palermo. Ancora una volta, per chi osserva da fuori lo scambio di accuse fra RAP e Regione, fra Comune e Dipartimento Energia, sembra che siano tutti innocenti; quasi come se l’immondizia per le strade di nuovo invase sia quasi inevitabile. Invece questa volta vogliamo vederci chiaro, anche perché questa emergenza sembra destinata a durare ben più di qualche giorno e, anzi, rischia di ampliarsi e colpire tutta la regione.
Per questo ho chiesto alla Presidente della IV Commissione Ars di convocare simultaneamente il Sindaco di Palermo, l’assessore Pierobon, il Presidente della RAP Norata e il Direttore Foti, in modo che sia possibile avere da loro direttamente ogni informazione non solo sulle responsabilità, ma soprattutto sulle soluzioni cui si sta lavorando nel breve e nel lungo termine.
Vanno bene le discussioni sul piano rifiuti, che sono sicuramente importanti, ma i cittadini hanno il diritto di sapere quando l’immondizia sarà tolta dalle strade, come e a carico di quale bilancio”.

Onorevole Caronia, non c’è alcun rimpallo: i rimpalli li lasci ai giocatori di calcio. Le responsabilità di quanto sta accadendo a Palermo sono chiare: e la soluzione è altrettanto chiara: bisogna trasferire i rifiuti di Palermo all’estero. E bisogna farlo subito, sennò la gente, per esasperazione, comincerà a dare alle fiamme i rifiuti (in realtà i primi roghi ci sono già stati).

Le chiacchierate in commissione all’Ars possono pure essere evitate.

Foto di Ignazio Marchese

 

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