Si avvia a conclusione il processo al sindaco di Sant’Agata di Militello Bruno Mancuso

27 novembre 2020

I fatti risalgono al periodo che va dal 2010 al 2013. Coinvolti anche alcuni dipendenti del Comune. Il processo è legato all’inchiesta della Polizia di Stato denominata “Camelot”

di Teresa Frusteri

Si avvia a conclusione il processo davanti al Tribunale di Patti che vede tra gli imputati il sindaco di Sant’Agata Militello Bruno Mancuso. L’attuale primo cittadino è accusato di associazione a delinquere, concussione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa. I fatti per i quali Mancuso, ex senatore, è stato coinvolto insieme ad altre 17 persone risalgono al periodo 2010-2013 e hanno trascinato in Tribunale anche alcuni dirigenti del Comune di Sant’Agata, rinviati a giudizio, insieme al sindaco, il primo luglio del 2015, dal giudice delle indagini preliminari Ines Rigoli.

L’inchiesta della Polizia di Stato denominata “Camelot” ha preso il via dopo le dichiarazioni dell’imprenditore Giuseppe Carmiciano che ha raccontato il sistema di spartizione degli appalti nel Comune di Sant’Agata. Il sindaco Bruno Mancuso, in particolare, in questa inchiesta è stato tirato in ballo anche da un ex consigliere comunale Marco Donato. Il sindaco, durante la chiacchierata, avrebbe affermato che non ci sarebbe stato nessun problema nell’affidare i servizi alla Cooperativa della moglie di Donato, perché nessun’altra impresa avrebbe presentato domanda.

Dopo alcuni mesi di stallo dovuti al cambio del collegio giudicante e al Covid, il dibattimento è ripreso il 19 Novembre scorso. I giudici hanno dettato i tempi e il processo potrebbe concludersi il prossimo Febbraio. In particolare, alla prossima udienza del 16 Dicembre dovrebbe completarsi l’esame dei testi della parte offesa ed il 20 e 27 Gennaio prossimo sono previste due udienze per l’audizione dei testi delle difese.

I difensori hanno provato a far annullare l’istruttoria precedente condotta da un altro collegio. Ma non ci sono riusciti. La Cassazione a sezione unite ha infatti chiarito l’utilizzabilità delle prove raccolte dal precedente collegio. La carta giocata dalla difesa era ovviamente rivolta a prendere più tempo per accelerare la prescrizione di alcuni reati. Per alcuni reati la prescrizione sarà comunque inevitabile, mentre altre ipotesi di reati restano in piedi.

Se la sentenza ormai attesa nel corso dei prossimi mesi dovesse essere di condanna scatterebbe l’immediato intervento del prefetto e il primo cittadino di sant’Agata Militello sarebbe sostituito dal vice sindaco Calogero Pedalà fino alle elezioni.

Foto tratta da Sant’Agata InForma

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