La crisi dei rifiuti a Palermo: l’unica soluzione è trasferirli all’estero come si fa in altre Regioni italiane

27 novembre 2020

Non si può continuare a riempire di rifiuti i territori di altri Comuni della nostra Isola. E non è pensabile continuare ad abbancare rifiuti nella discarica di Bellolampo. Non rimane quello che fanno già da tempo alcuni Comuni di Lazio, Campania, Puglia e Calabria. L’intervento di Sabrina Figuccia  

Già da tempo alcuni Comuni di Lazio, Campania, Puglia e Calabria trasferiscono parte dei propri rifiuti all’estero. Avrebbe dovuto farlo, già da tempo, anche il Comune di Palermo. Ma per semplificare (e per risparmiare) si è preferito inondare di rifiuti ‘panormiti’ alcune discariche dislocate nella Sicilia occidentale e orientale. Soluzione sbagliata, perché non si è fatto altro che inquinare i territori di altri Comuni della nostra Isola!

Tra l’altro – elemento tutt’altro che secondario – la raccolta differenziata dei rifiuti, a Palermo, è a livelli minimi: ne consegue che il capoluogo siciliano ha trasferito in altri Comuni tanta immondizia!

Oggi – noi diciamo per fortuna – la Regione sta avviando una serie di controlli sulle discariche siciliane. E, con molta probabilità, il Comune di Palermo dovrà trovare soluzioni diverse. E anche in tempi celeri, perché da alcuni giorni la città, di solito sporca, è oggi sporchissima perché non c’è dove mettere i rifiuti!

La discarica di Palermo – Bellolampo – è satura già da tempo e già da decenni avrebbe dovuto essere chiusa perché fonte di inquinamento.

L’unica soluzione – noi almeno non ne vediamo altre – è fare quello che fanno già da qualche tempo alcuni Comuni di Lazio, Campania, Puglia e Calabria: trasferire all’estero i rifiuti.

Questo avrà un costo: e il Comune di Palermo – visto il momento storico caratterizzato dalla pandemia – non potrà inventare nuovi balzelli: dovrà fare di necessità virtù, tagliando alcune spese per fare fronte al costo del trasporto all’estero dei rifiuti.

Dove trovare queste risorse finanziarie? Basterebbe bloccare il Tram: si risparmierebbero un sacco di soldi e si potrebbe provare a pagare così il nuovo servizio.

Sulla crisi dei rifiuti di Palermo – l’ennesima, perché negli ultimi anni la mancata raccolta dei rifiuti a Palermo è stata una costante – interviene la consigliera comunale Sabrina Figuccia, esponente della Lega di Palermo e cofondatrice del movimento Cambiamo la Sicilia:

“Altro che cultura, bellezza visione: tutte belle parole, ma vuote e senza alcun significato. La vera eredità che lascerà il sindaco Leoluca Orlando alla fine del suo mandato da sindaco sarà la munnizza, con le montagne di rifiuti sparse in tutta la città”.

Munnizza, munnizza, munnizza – aggiunge Sabrina Figuccia -: è il triste destino di Palermo e dei palermitani, che ogni 3-4 mesi sono costretti a fare i conti con l’ennesima emergenza rifiuti. Ma, stavolta i conti rischiano di essere davvero salatissimi, se la Rap, come preannunciato, sarà costretta a trasportare all’estero le migliaia di tonnellate che giacciono tra Palermo e la discarica di Bellolampo, ormai satura e non più in grado di ricevere neanche uno spillo”.

Insomma, anche la consigliera comunale è convinta che si debba ricorrere al trasferimento all’estero dei rifiuti.

“Palermo capitale della cultura? Palermo capitale del turismo? Macché – conclude Sabrina Figuccia – Palermo è la capitale della munnizza, un marchio che Orlando e i suoi non sono capaci di cancellare”.

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