Coronavirus, libertà di critica e libertà personali: l’avvocato Musso scrive al procuratore di Agrigento, Patronaggio

25 novembre 2020

L’avvocato Lillo Massimiliano Musso ci ha inviato una lettera. E’ il testo di una missiva che ha spedito al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, Luigi Patronaggio

La notizia che ci è arrivata ci preoccupa. E’ una notizia molto particolare: si tratta di una lettera che Lillo Massimiliano Musso – avvocato presso il Foro di Agrigento – ha scritto al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, Luigi Patronaggio. Il titolo della lettera entra subito in tema:

“La possibile rilevanza penale del cosiddetto negazionismo del Covid-19”.

Detto in parole semplici, l’avvocato Musso teme di essere arrestato per aver manifestato perplessità sulla complessa vicenda del Coronavirus. E offre al procuratore Patronaggio, “per l’utilità alle indagini che la Sua Procura intendesse promuovere, ove già non istruito un fascicolo a mio carico, un contributo di dottrina penale a firma del dott. Paolo Gentilucci sulla possibile rilevanza penale del cosiddetto negazionismo del Covid-19, pubblicato su Giurisprudenza Penale (che potete leggere qui).

L’avvocato Musso allega nella lettera anche il link ad un’intervista della giornalista Virginia Camerieri “al sottoscritto avvocato, leader politico del movimento nazionale Forza del Popolo, pubblicata dal canale televisivo Byoblu, in cui rispondo alle infamanti accuse che si rivolgono alle persone” che pongono “domande essenziali sulle questioni fondamentali
da cui dipendono i nostri diritti e la tenuta dell’assetto democratico dell’ordinamento statuale” (che potete approfondire qui).

“In pratica – scrive sempre Musso – c’è chi auspica persino l’arresto di persone che, come me, conducono una battaglia di verità e di libertà.
Mi trovo nella scomoda posizione di temere da un momento all’altro eventi traumatici nella mia vita e di quella dei miei cari provenienti da chi dovrebbe tutelarmi. Verifichi l’operato del Suo Sostituto Procuratore Dott. Salvatore Vella nei miei confronti. Questa PEC certifica l’esternazione delle mie fondate preoccupazioni all’Autorità apicale che deve tutelare la mia libertà personale, che sento minacciata incombentemente per via di quanto si va sviluppando in vari procedimenti penali, condotti contro la mia persona dal dott. Salvatore Vella”.

“Temo – scrive sempre l’avvocato Musso – che possa disporsi il mio arresto, come già avvenuto in danno del collega Avv. Giuseppe Arnone mentre Lei era a Roma. Le chiedo di sollecitare il dott. Vella ad astenersi da indagini a mio carico, posto che questi personalmente è a processo penale a Caltanissetta in cui il sottoscritto difende la persona offesa. Il magistrato non soltanto deve essere, ma deve anche apparire indipendente, terzo e
personalmente disinteressato”.

Musso conclude la lettera manifestando “il timore fondato di vedere ristretta la mia libertà personale a cagione delle attività sociali e politiche che liberamente conduco sulla rilevanza della questione sanitaria nella sfera dei diritti inviolabili. Con il massimo del rispetto umano, questa Lettera andava rivolta a Lei per il suo ruolo di garanzia delle libertà personali e dei diritti civili e politici”.

 

 

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