Trasporti marittimi in Sicilia e documentazione antimafia: interrogazione alla Camera di 12 deputati grillini

23 novembre 2020

I deputati di Montecitorio del Movimento 5 Stelle hanno rivolto un ‘interrogazione con richiesta di risposta scritta al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, e al Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, entrambe del PD. Non sfugge agli osservatori la valenza politica di questa interrogazione parlamentare. I risvolti in Sicilia    

Non c’è giorno in cui non vengano fuori novità sul complicato mondo dei trasporti marittimi della Sicilia. In queste ore ci segnalano un’interrogazione al Governo nazionale presentata da un gruppo di deputati della Camera del Movimento 5 Stelle. L’interrogazione – con richiesta di risposta scritta – è rivolta al Ministero degli Interni e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sono due Ministeri gestiti dal PD.

Il primo deputato che ha firmato l’interrogazione (“primo firmatario”, in gergo parlamentare) è Paolo Ficara. A questa si aggiungono le firme di Vita Martinciglio, Luciano Cantone, Davide Aiello, Roberta Alaimo, Michele Sodano, Eugenio Saitta, Vittoria Casa, Antonio Lombardo, Valentina D’Orso, Dedalo Pignatone e Simona Suriano.

Leggiamo l’interrogazione:

“in seguito alla legge n. 169 del 1975, relativa alla riorganizzazione dei trasporti
marittimi, nasceva la Siremar, dipendente dal gruppo Tirrenia, posta in amministrazione straordinaria nel 2010 e, a seguito della privatizzazione di Tirrenia, ceduta nel 2011 a « Compagnia delle Isole S.p.a. », società partecipata al 30,33 per cento dalla regione siciliana e controllata dalla « Mediterranea Holding »;

nel 2012 veniva stipulata una prima convenzione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l’esercizio dei servizi di collegamento marittimo fra la Sicilia e le isole minori in cui veniva previsto che la società avrebbe ricevuto convenzioni statali, per le rotte di servizio pubblico, pari a 55,6 milioni di euro l’anno per 12 anni. La convenzione prevedeva altresì che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze esercitasse la vigilanza sul corretto adempimento delle obbligazioni convenzionali. Ciò sino all’approvazione dell’articolo 25 comma 9 del decreto-legge 69 del 2013, quando tale funzione veniva trasferita alla regione siciliana;

nel 2016, a seguito di accoglimento dei ricorsi presentati dalla società di Navigazione Siciliana s.p.a. (Sns spa), seconda aggiudicataria della procedura di privatizzazione di Siremar, per l’annullamento della stessa, veniva azzerata l’aggiudicazione a
« Compagnia delle Isole Spa » e stipulata la nuova convenzione tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti spa e Sns spa, rimanendo la vigilanza in capo alla regione
siciliana;

nello stesso anno, la società Ustica Lines S.p.a, ora Liberty Lines S.p.a e Caronte e Tourist isole minori spa subentravano in ogni rapporto della Sns spa con un
atto di scissione che determinava la trasformazione di quest’ultima in società consortile per azioni;

già da notizie di stampa del 2018 si è appreso di alcune problematiche legate alla
certificazione antimafia della società Sns;

l’articolo 83 del decreto legislativo n. 159 del 2011 al comma 1, dispone che:« Le
pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici, anche costituiti in stazioni uniche
appaltanti, gli enti e le aziende vigilati dallo Stato o da altro ente pubblico e le società
o imprese comunque controllate dallo Stato o da altro ente pubblico nonché i concessionari di lavori o di servizi pubblici, devono acquisire la documentazione antimafia di cui all’articolo 84 prima di stipulare, approvare o autorizzare i contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture pubblici, ovvero prima di rilasciare o consentire i provvedimenti indicati nell’articolo 67 »;

l’articolo 92, comma 3, dello stesso decreto prevede che: « nei casi di urgenza, immediatamente, i soggetti di cui all’articolo 83 commi 1 e 2, procedono anche in assenza dell’informazione antimafia » tuttavia, non è chiaro rispetto a quale parte della documentazione la stampa faccia riferimento;

inoltre, considerato che la prima convenzione risale al 2012, apparirebbe quantomeno anomalo che sussistano tali problematiche –:

se il Governo sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e quali
urgenti iniziative di competenza intenda assumere in relazione alle criticità rappresentate, qualora trovassero attualmente riscontro le notizie sopra riportate”.

Come si può notare, oltre alla ricostruzione storica, i 12 deputati grillini pongono l’accento sulla “documentazione antimafia”: che in Sicilia non è proprio l’ultimo dei problemi. E lo fanno – da parlamentari che appoggiano l’attuale Governo nazionale – chiamando in causa due Ministri – Luciana Lamorgese, Ministro degli Interni, e Paola De Micheli, Ministro dei Trasporti – entrambe esponenti del PD.

Non è una cosa di poco conto, perché di mezzo ci sta l’erogazione di cospicui contributi a fondo perduto da parte dello Stato, per la precisione, 55, 6, milioni di euro all’anno per 12 anni.

Lo stesso discorso vale per la Regione siciliana, che eroga un’altra cinquantina di milioni all’anno a questo settore.

 

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