Caro Pino Aprile, troppa confusione in Calabria con il Patto civico: il Movimento presenti il proprio simbolo!

23 novembre 2020

Un passo avanti Pino Aprile e i suoi l’hanno fatto: dopo aver saltato le elezioni regionali in Calabria, in Campania e in Puglia, adesso si sono convinti a presentarsi in Calabria, dove si vota di nuovo per le regionali. Ma stanno cominciando all’insegna della confusione: hanno messo da parte il proprio simbolo per cercare improbabili scorciatoie civiche, proprio come fa il PD in Sicilia. Perché non presentarsi con il proprio simbolo?  

Non lo facciamo da un po’ di tempo, ma oggi torniamo a parlare del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile. Lo scorso anno abbiamo guardato con interesse alla nascita di questo soggetto più o meno politico. Perché scriviamo più o meno politico? Perché ni pensavamo che, dopo un anno, questo Movimento si sarebbe presentato alle elezioni regionali di Calabria, Puglia e Campania per dare una scossa a Sud Italia. Ma non è andata così. Così abbiamo perso interesse verso un soggetto politico che, non presentandosi alle elezioni, non può essere considerato un soggetto politico.

Oggi notiamo che questo Movimento sta cambiando atteggiamento: se fino a qualche mese fa i suoi dirigenti sostenevano di non essere pronti per prendere parte con un proprio candidato e con una propria lista alle elezioni regionali di Calabria, Campania e Puglia, adesso, invece, sembrerebbero orientati a prendere parte alle nuove elezioni regionali in Campania.

In verità non hanno cominciato molto bene, visto che hanno provato a dialogare con un signore, Carlo Tansi – già candidato alle recenti elezioni regionali calabresi (ricordiamo che in Calabria si torna a votare perché nelle scorse settimane è venuta a mancare la presidente della Regione Iole Santelli che era stata eletta nel centrodestra) – che prima ha lasciato intendere di voler lavorare sui programmi insieme con il Movimento 24 Agosto e poi ha posto la propria candidatura.

A questo punto – da quello che abbiamo capito – i telefoni tra il Movimento di Pino Aprile e Tansi si sono rotti.

Che dire? Secondo noi è meglio così: presentare agli elettori calabresi un nuovo soggetto che punta ad essere meridionalista, accompagnandosi a chi ha già fatto esperienze diverse non pone bene. Anche la presentazione del Movimento di Pino Aprile sotto l’egida di un ‘Patto civico per la Calabria’ non ci convince proprio: a nostro avviso, il Movimento 24 Agosto si deve presentare con il proprio nome e con il proprio simbolo, senza cercare alleanze di qua e di là, che confonderebbero solo gli elettori.

Detto questo, c’è un comunicato del Movimento 24 Agosto riportato nella pagina Facebook Terroni di Pino Aprile sotto il simbolo di questo ‘coso’ che non sappiamo nemmeno come definire: si tratta di un cerchio verde e giallo con la scritta Patto civico per la Calabria. Nel comunicato si legge:

“Sulle sgradevoli affermazioni di Carlo Tansi a proposito del Patto Civico per la Calabria, e solo per evitare che gli elettori abbiano informazioni errate, Pino Aprile, presidente del Movimento per l’Equità territoriale comunica:

1 – Sin dalla prima telefonata a Carlo Tansi ho proposto: per dare alla Calabria un segnale forte e chiaro che lavoriamo per migliorare il suo futuro e non il nostro (pur se perfettamente legittimo) facciamo un accordo: né io (nonostante le pressioni di molti), né tu (che già lo hai fatto una volta) ci candidiamo e sceglieremo, tutti insieme un volto giovane, capace, onesto, di successo, che mostri quale Calabria vogliamo costruire. Poi, le varie competenze potranno trovare campi in cui essere fruttuosamente spese. Una proposta, giusta, sbagliata, bella, brutta…, una proposta che poteva essere accettata o rifiutata. Tansi l’ha accettata. E questo è stato ripetuto ogni volta che ci siamo sentiti e nella prima riunione degli aderenti al Patto. Solo alla seconda, mentre si cercava di parlare di Sanità in Calabria, Lavoro in Calabria, Trasporti in Calabria, il tema posto da Tansi era (sette-otto volte): perché non io presidente? Nulla vieta che lo faccia, è suo diritto, ma l’accordo con il Patto era un altro: parlare di programmi, allargare la base della sfida civica e poi cercare persone per applicare quel programma, i candidati, il presidente. Il Patto è per la Calabria, non per Tansi. Bastava dirlo subito e non smentire l’accordo: “Non avevo capito”. No? Se non è vero è penoso; se è vero, è preoccupante: non è una cosa così difficile da capire.

2 – e da quando gli aderenti al Patto Civico per la Calabria (per la Calabria!) non hanno accettato di ribaltare il crono-programma (prima si parla di progetti, poi di candidature), sono diventati tutti impresentabili, basti dire che addirittura, alle scorse elezioni, qualcuno di loro non ha sostenuto Tansi! Eppure sono le stesse persone con cui Tansi si era seduto (online…) al tavolo per far parte di un Patto che sarebbe andato bene se avesse accettato l’imposizione della sua auto-candidatura”.

Noi non contiamo nulla, per carità. E se siamo finalmente contenti che i nostri amici del Movimento 24 Agosto abbiano preso il coraggio tra le mani per presentarsi alle elezioni, siamo molto perplessi dal vedere che i nostro amici vorrebbero fare quello che ormai fa da tempo il PD in Sicilia: nascondersi dietro simboli vari.

Noi – lo ribadiamo ancora una volta – riteniamo che il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile debba presentare un proprio candidato e una propria lista sotto il simbolo dello stesso Movimento, che deve essere riconoscibile in tutte le Regioni del Sud Italia. Andare a cercare alleati qua e là utilizzando altri simboli crea solo confusione!

I candidati che debbono cambiare il Sud – e, nel caso della Calabria la stessa Calabria – non debbono essere scelti mediando con la vecchia politica: perché nel Sud Italia, una cosa del genere, nel 99,9 periodico per cento dei casi diventa trasformismo politico!

Il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale deve presentare un proprio candidato e una propria lista con il simbolo che nel Sud ormai in tanti conoscono, tenendosi lontano mille miglia dal centrodestra e dal centrosinistra, che nel Sud sono le facce della stessa medaglia. Stando anche lontani dai disastrosi grillini.

 

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