J'Accuse

I posti di terapia intensiva in Sicilia? Una polemica surreale alimentata dalla cattiva coscienza

Condividi

Invece di sollevare polemiche vacue e fatue, il PD e i sindacati vari si chiedano il perché la Sanità siciliana, dal 2009, subisce dallo Stato uno scippo di quasi 600 milioni di euro all’anno. Il resto sono solo chiacchiere e speculazioni politiche tipiche di chi non riesce a venire a capo della propria cattiva coscienza politica…

In Italia c’è un’emergenza Coronavirus? A giudicare da quello che ha combinato e continua a combinare il Governo nazionale si direbbe proprio di no! Non abbiamo altra spiegazione assistendo alla pantomima di queste ore sui posti letto e sulle terapie intensive nella nostra Isola.

Tutto ruota attorno alle dichiarazioni del dirigente generale dell’assessorato regionale alla Salute-Sanità, Mario la Rocca: dichiarazioni che si possono ascoltare in un audio pubblicato dal quotidiano La Sicilia.

Noi abbiamo ascoltato le parole di La Rocca e non abbiamo trovato nulla di strano. Da quello che sappiamo noi, l’assessore regionale, Ruggero Razza, la scorsa Estate, ha predisposto un sistema in base al quale i posti di terapia intensiva potrebbero essere aumentati o diminuiti a seconda delle esigenze del momento, ovviamente nel quadro delle compatibilità del sistema sanitario siciliano che non è finanziariamente florido a causa dei tagli – quasi 600 milioni di euro all’anno – che vanno in scena dal 2009.

Ribadiamo: noi abbiamo ascoltato le parole del dirigente generale La Rocca e non abbiamo trovato nulla di strano, se non un invito ad attuare quanto già previsto, anche a costo di scontentare chi non vorrebbe vedere parte dei propri reparti trasformati in posti di terapia intensiva.

Secondo le opposizioni e secondo un sindacato, il Governo regionale non avrebbe fatto chiarezza su posti letto e terapie intensive per non finire nella zona rossa.

A noi questa polemica sembra surreale. E consideriamo sbagliato l’intervento del Ministro delle Regioni – il solito Francesco Boccia, l’esponente del PD che, appena un anno fa avrebbe voluto penalizzare le Regioni del Sud in favore delle Regioni del Nord – che ha alimentato una polemica inutile.

Ammettiamo che la Regione siciliana abbia certificato qualche posto di terapia intensiva in più. Quale sarebbe il problema? Una Regione come la Sicilia, con 5 milioni di abitanti più gli immigrati non dovrebbe avere appena 344 posti di terapia intensiva (questo il numero ufficiale), ma almeno mille posti di terapia intensiva in condizioni ordinarie (la Sicilia è una Regione turistica e, soprattutto in Estate, il numero delle persone presenti nell’Isola aumenta) e molti di più in presenza di una pandemia.

Andare a polemizzare, nel pieno di una pandemia, per una decina di posti di terapia intensiva in più o in meno è solo una perdita di tempo.

Le opposizioni di centrosinistra e il sindacato che alimentano tali polemiche si dovrebbero chiedere non se ci sono dieci posti di terapia intensiva in meno o in più, ma perché la Sicilia non ha oggi a propria disposizione mille posti di terapia intensiva.

I signori del PD siciliano e il sindacato in questione scoprirebbero che, oltre al sistema delle tangenti del 5% sulla sanità siciliana scoperchiato nei mesi scorsi dalla Magistratura, la stessa sanità siciliana, come già ricordato, perde ogni anno quasi 600 milioni all’anno a causa di un raggiro parlamentare e contabile che risale al 2006, quando a governare l’Italia era il centrosinistra con il Governo Prodi.

Invece di presentare mozioni di sfiducia all’assessore Razza, che nel 2006 era ancora uno studente universitario, i signori del PD siciliano chiedano al Governo nazionale di restituire a 5 milioni di siciliani i circa 600 milioni di euro all’anno che lo Stato si tiene dal 2009, più gli arretrati.

Ma poi – per concludere – veramente l’attuale Governo regionale avrebbe giocato con i posti di terapia intensiva? Tra l’altro, da quello che leggiamo, la Società italiana anestesia e rianimazione avrebbe detto che i numeri forniti dalla Regione siciliano sono reali.

La nostra sensazione è che il Governo nazionale Conte bis, che fino a qualche mese fa distribuiva bonus vacanze e che ora istituisce zone rosse, avendo capito di aver sbagliato quasi tutto nella gestione di questa pandemia solleva polemiche nella speranza di guadagnare consensi. ma forse troverà solo i voti di Berlusconi al Senato (ammesso che i parlamentari di Forza Italia non passino tutti con la Lega…).

Pubblicato da