Palermo e le migliaia di pali inutili (e pericolosi): una città abbandonata! (FOTO)

20 novembre 2020

L’Associazione Comitati Civici i Palermo punta l’attenzione sulla selva di pali presenti in città, nella stragrande maggioranza inutili. Pali disseminati qua e là, alcuni dei quali pericolosi. E quando servono a qualcosa – per esempio per sostenere i cartelloni pubblicitari – violano, in alcuni casi, l’art.23 del Codice della Strada. Che pessimo modo di amministrare la cosa pubblica!  

da Giovanni Moncada
presidente dell’Associazione Comitati Civici Palermo
riceviamo e pubblichiamo

Abbiamo notato che la nostra città, via via che vengono abbattuti gli alberi per svariati motivi o per presunte malattie o per capitozzature selvagge, fa emergere un’altra selva, una vera e propria giungla di pali. Molti pali sorreggono impianti pubblicitari, per lo più collocati in violazione dell’art.23 del Codice della Strada, ma moltissimi altri non hanno proprio alcun senso né utilità.

Ce ne sono di tutti i colori, di tutte le altezze e materiali; alcuni sono inclinati a causa di incidenti, o perché collocati senza adeguati plinti che li ancorino saldamente al terreno; molti sono pure arrugginiti o con parti sporgenti come lame: cosa, questa che rende pericoloso il cammino dei pedoni; altri sembrano nuovi ma privi di qualsiasi utilità. Ne incontriamo veramente tanti ad ogni passo, solo che non c facciamo più caso: è come se facessero parte del paesaggio, un paesaggio sempre più devastato, nell’indifferenza di tanti, e sempre meno a misura d’uomo.

Quello che colpisce è il numero veramente esorbitante, aggravato dalla presenza di segnaletica verticale spesso ridondante ed inutile, visto che a Palermo nessuno rispetta i numerosissimi divieti di sosta posti ad ogni passo nella maggior parte delle strade cittadine. Nessuno fa più caso a questi cartelli, che hanno pian piano invaso ogni angolo, rendendo impraticabili i marciapiedi soprattutto alle persone anziane, ai disabili ed ai bimbi in carrozzina. Questo è l’aspetto più grave, secondario rispetto al problema, anch’esso importante, del decoro della nostra città.

Questa proliferazione assurda è dovuta anche alla mancata rimozione dei pali della pubblica illuminazione sostituiti per l’installazione di strutture più moderne. Eppure così dichiarava a luglio scorso il presidente di AMG Energia:

“La dismissione di strutture non più attive ha una valenza non solo in termini di sicurezza ma anche in termini di decoro urbano e di miglioramento della qualità dello spazio in cui si vive”.

Rimozione che doveva essere eseguita dopo tre anni dalla sostituzione degli impianti nella zona di via Libertà. Ma, a quanto risulta dall’esame delle odierne fotografie, l’operazione non è stata ancora completata.

Molti pali sorreggono le carcasse di quelli che furono cestini gettacarte che, come ricordano le cronache ai tempi del sindaco Diego Cammarata, furono acquisiti a prezzi esorbitanti, pagati come opere d’arte (circa 600 euro a cestino). Adesso sono solamente ferraglia appesa ai pali, per rendere sempre più complicata la vita ai cittadini.

Altre strutture metalliche sorreggevano cassette postali dismesse e, a quanto osserviamo, le Poste Italiane non si preoccupano di eliminare dal suolo pubblico ciò che non serve più, contribuendo al degrado generale.

Altri pali ancora sorreggono tabelle Amat, a loro volta sostituite da altre aggiornate, ma rimaste accanto a quelle nuove per rendere più folta la selva di ferraglia che ormai sommerge Palermo. Inutili e dannose, perché contribuiscono a ingenerare confusione nei cittadini che utilizzano i mezzi pubblici nel totale disinteresse della Amministrazione Comunale.

 

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