Aziende agricole siciliane ecosostenibili, Corrao: “Deve intervenire la Regione”

20 novembre 2020

Il problema riguarda circa 4 mila aziende agricole della nostra isola che hanno investito in pratiche agronomiche ecosostenibili, ma sono rimaste prive sostegno (leggere fondi del PSR Sicilia). L’europarlamentare Ignazio Corrao e il parlamentare nazionale Antonio Lombardo, leggi e regolamenti alla mano, hanno appurato che deve intervenire il Governo Musumeci   

Aziende agricole che hanno investito in pratiche agronomiche ecosostenibili rimaste escluse dai fondi europei del Piano di Sviluppo Rurale (PSR): tocca alla Regione siciliana attivarsi per risolvere il problema. La parola passa quindi al Governo dell’Isola, presieduto da Nello Musumeci.

A dichiararlo è l’europarlamentare Ignazio Corrao, che, su tale argomento, ha interpellato gli uffici dell’Unione europea.

“Musumeci non ha più scuse – dice Corrao -. La Commissione europea ha appena confermato che tocca alla Regione siciliana provvedere alle aziende agricole sostenibili rimaste fuori dal finanziamento per i metodi di gestione ecosostenibili. Musumeci sappia che la scusa ‘l’Europa non vuole’ non regge più. Si assuma le sue responsabilità, faccia qualcosa e la faccia in fretta”.

I funzionari della DG Agri hanno risposto a Corrao e al deputato nazionale Antonio Lombardo riguardo alla vicenda delle aziende agricole siciliane ecosostenibili non finanziate dalla misura 10.1.b del PSR Sicilia.

“Circa 4.000 aziende agricole siciliane – spiegano Corrao e Lombardo- in possesso dei requisiti del bando 10.1.b, pur essendo state dichiarate ammissibili, non hanno percepito alcuna somma anche se hanno eseguito interventi e spese previste dalla misura. Un grave danno per tutte quelle aziende che si sono impegnate a garantire metodi di coltivazione ecosostenibili e che andrebbero sostenute, non messe in ulteriore difficoltà. La Regione siciliana se ne lava le mani e per questo abbiamo sottoposto la questione non sono al Governo, ma anche alla Commissione Europea”.

“Le regole sono chiare – sottolineano i portavoce M5S -. Come la Commissione ci conferma, deve essere la Regione siciliana a proporre la modifica per far arrivare l’ulteriore finanziamento alle aziende agricole siciliane rimaste fuori dai contributi 10.1 per i metodi di gestione ecosostenibili. Il regolamento 1305/2013 consente agli Stati membri di fornire ulteriore finanziamento nazionale in qualsiasi momento durante il periodo di programmazione in aggiunta ai fondi UE e nazionali già a disposizione. Nel contesto della gestione concorrente del Fondo europeo agricolo per le zone rurali Sviluppo (FEASR), spetta alla Regione gestire il programma e valutare se sia opportuno proporre una modifica del programma. La soluzione è in mano a Musumeci e a nessun altro, a differenza di quanto affermava il governo regionale nei mesi scorsi, ovvero che la possibilità di eseguire questo pagamento era rimessa alla volontà dell’Unione Europea”.

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