Blocco del Bilancio Ue e del Recovery Fund: sbagliano Parlamento europeo, Ungheria e Polonia

17 novembre 2020

Il Parlamento europeo pretende il rispetto della democrazia da Ungheria e Polonia. Peccato che lo stesso Parlamento europeo, quando la Germania ha massacrato la Grecia e quando la Francia ha attaccato la Libia per soffiare il controllo degli idrocarburi libici all’Italia non ha proferito parola. Il Parlamento europeo non ha alcun titolo morale per imporre qualcosa a qualcuno. Anche se Ungheria e Polonia sbagliano

E’ di queste ore la notizia che due Paesi ‘cattivi’ dell’Unione europea – l’Ungheria e la Polonia – avrebbero bloccato il Recovery Fund e, addirittura, il Bilancio europeo. La notizia viene illustrata così: il Parlamento europeo ha detto che questi due Paesi, per potere accedere a questi fondi, debbono diventare ‘democratici’. Per ora Ungheria e Polonia non sono – secondo il Parlamento europeo – Paesi democratici perché non rispetterebbero l’indipendenza della Magistratura e i diritti fondamentali.

Per tutta risposta Ungheria e Polonia hanno deciso di esercitare il diritto di veto bloccando il Bilancio settennale dell’Unione europea e il Recovery Fund. Questo avviene nel momento in cui tutti i Paesi dell’Unione europea sono travolti – chi più, chi meno – dalla pandemia di Coronavirus e hanno bisogno urgente di aiuti economici. Una follia!

Va ricordato che, quando si applica la Legge europea, su buona parte di atti e trattati ci deve essere l’unanimità tra i 27 Paesi della Ue: basta il “No” di un solo Paese per bloccare tutto.

In questo caso ci sono due “No”: quello dell’Ungheria e quello della Polonia.

La richiesta del rispetto dell’indipendenza della Magistratura e dei diritti fondamentali voluta dal Parlamento europeo è apparentemente neutra. In realtà è un tranello: il Parlamento europeo e la Commissione europea, una volta carpito il sì al Bilancio europeo e al Recovery Fund di Ungheria e Polonia lascerebbero questi due Paesi senza fondi!

Chi ha ragione? Nessuno dei due contendenti.

Ungheria e Polonia esagerano nelle misure di rigore, anche se, in parte, sono giustificati: i due Paesi, ad esempio – a differenza dell’Italia che accoglie i migranti nel nome di una finta solidarietà che, in realtà, non c’è, perché la tratta dei migranti è solo un grande business – non ne vogliono sapere di accogliere migranti. E sono molto rigidi nella gestione degli affari interni.

Ma che il Parlamento europeo si ponga problemi di democrazia è tragicomico e ridicolo! Il Parlamento europeo, per la cronaca, non ha mosso un dito quando la Germania, qualche anno fa, ha massacrato la Grecia. Sfruttando le difficoltà della Grecia, i tedeschi hanno scippato a questo Paese prima una barca di soldi tramite le proprie banche e poi porti, aeroporti e altri asset.

In Grecia ci sono stati anche morti. Ma al Parlamento europeo non gliene poteva fregare di meno!

La stessa cosa è successa quando la Germania, con il gioco della spread, ha fatto cadere il Governo Berlusconi, nel Novembre del 2011, per sostituirlo con il Governo Monti, trattando l’Italia come una colonia!

E che dire del silenzio del Parlamento europeo nel 2011, quando la Francia ha attaccato la Libia di Gheddafi uccidendo lo stesso Gheddafi per impossessarsi degli idrocarburi di questo Paese e per bloccare la moneta africana che il leader libico stava per lanciare?

Per inciso, la Francia, nel 2011, ha bloccato un importante contratto  all’Italia firmato dall’Eni con la Libia di Gheddafi. Ma il Parlamento europeo ha fatto finta di non vedere!

Insomma: quando le porcate le fanno la Germania e la Francia, per i propri sporchi interessi, il Parlamento europeo tace; poi, però, va a contestare a Ungheria e Polonia la mancanza di democrazia! Tutto questo è ridicolo!

Anche sui migranti il Parlamento europeo usa due pesi e due misure. Ungheria e Polonia sono Paesi cattivi perché non vogliono accogliere migranti; poi, però, la Germania impone ai Paesi dell’Unione europea di pagare ogni anno una barca di milioni di euro alla Turchia di Erdogan per tenere imprigionati – perché di questo si tratta – oltre 4 milioni di migranti, in prevalenza siriani, che, se lasciati liberi, si riverserebbero in Germania!

Come finirà questa storia? Le ipotesi sono due.

Prima ipotesi. Per sbloccare tutto l’Unione europea potrebbe mettere fuori dalla Ue Ungheria e Polonia: ma sarebbe il fallimento della stessa Unione europea e del PPE, il Partito Popolare Europeo, perché Orban – il capo del Governo ungherese – fa parte del PPE.

Seconda ipotesi. Si troverà un compromesso per salvare la faccia a un Parlamento europeo sempre più inutile: Ungheria e Polonia si impegneranno a rispettare impegni che, nei fatti, ignoreranno e approveranno Bilancio e Recovery Fund.

Sarà la sconfitta di un Parlamento europeo di ipocriti, un Parlamento europeo forte con i deboli e debole con i forti. A nascondere la verità penserà l’informazione officiale che racconterà l’esatto contrario: e cioè che Ungheria e Polonia sono diventati Paesi buoni grazie all’intervento del Parlamento europeo e minchiate varie…

Foto tratta da la Repubblica

 

 

 

 

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