1830-1848: quando il Sud e la Sicilia erano tra le aree più ricche e più prospere d’Europa

16 novembre 2020

Ma quante bugie ci hanno raccontato sulla storia del Sud e della Sicilia! “E’ impossibile trovare nella storia meridionale un periodo di più utili riforme, di maggiore quiete e di maggiore libertà di quello tra il 1830 e il 1848”, scrive Francesco Saverio Nitti, economista, meridionalista e politico. E continuano a raccontarci del mirabolante 1848 in Sicilia…

“Intanto in Sicilia, il giovanissimo Principe Leopoldo, aperto alle nuove correnti liberali, ed il maturo ed esperto consigliere Principe Lucchesi, davano vita ad una dignitosa forma di governo.

Come scrisse Nitti, è impossibile trovare nella storia meridionale un periodo di più utili riforme, di maggiore quiete e di maggiore libertà di quello tra il 1830 e il 1848.

Fu un tempo in cui tutto il Mezzogiorno godette di un relativo benessere, che altre nazioni non sognavano di raggiungere. La Luogotenenza, che potremo chiamare Siracusa-Campofranco, riuscì a realizzare in poco tempo diverse riforme, che conquistarono ai Borboni… la simpatia del popolo e dell’aristocrazia isolana.

Di fatto, scrive Paolo Alatri, questo quadriennio fu caratterizzato da un certo numero di riforme e provvedimenti non privi di rilievo. I relativi decreti riportarono tra le varie istituzioni quelle dell’abolizione della privativa dei tabacchi e del dazio di consumo, della creazione di un istituto di Incoraggiamento per l’agricoltura, dell’istituzione di una Direzione Centrale di Statistica, della riforma del catasto fondiario e della concessione di una serie di amnistie.

Giuseppe Testa  Il “Vicerè” dei Borboni, pag. 56.

Foto tratta da Storia postale del Regno delle Due Sicilia

Tratto da Regno delle Due Sicilie.eu

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