Trasporti marittimi in Sicilia: tre navi bloccate a Messina. “C’amu a cumminari”, signori politici? / MATTINALE 504

12 novembre 2020

Ieri la nave ‘Filippo Lippi’ ha avuto problemi ad un motore. Così ora sono tre le navi bloccate a Messina. Un dato è incontestabile: sono un po’ troppe le avarie che hanno colpito le navi che svolgono il servizio tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi

La nave ‘Filippo Lippi’ della Caronte & Tourist Isole minori era da poco uscita dai cantieri dopo mesi e mesi di lavori. Ed ecco che ieri, mentre navigava nel mare delle isole Eolie si è sentito un botto… Un’eruzione dello Stromboli? No, questa volta il vulcano non ci ‘azzeccava’ niente: il botto è stato provocato da uno dei motori principali che si è fuso!

I nostri lettori magari diranno: ma come, con tante notizia che ci sono in giro vi andate ad occupare delle avarie delle navi che scorrazzano nei mari della Sicilia? Eh sì ce ne occupiamo per almeno due buoni motivi.

Il primo motivo è che, per dirla nella lingua siciliana, un sinni po’ chiù: sì, un sinni po’ chiù di tutte le avarie che, in questa particolare annata marina, hanno colpito le navi che svolgono il servizio tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi.

Ma c’è un secondo motivo che a noi sembra importante: e cioè che, per questo servizio, lo Stato e la Regione siciliana, ogni anno, spendono un bel po’ di quattrini. Sono interventi a fondo perduto, ovvero contributi. In cambio i cittadini dovrebbero avere un buon servizio: ma così non è, se è ero che si registrano troppo intoppi!

La nave ‘Filippo Lippi’ – così ci dicono – è già a Messina. Le scarne cronache (non è facile trovare notizie in questo settore dove le bocche sono cucite) raccontano che sono già in corso le ricerche per trovare un motore di ricambio: verrà acquistato un motore nuovo o di seconda mano? La domanda è interessante, ma noi non siamo in grado di rispondere. Magari una risposta arriverà dalla Regione siciliana alla quale spettano i controlli in questo settore.

“Speriamo che non faccia la fine della ‘Pietro Novelli'”, ci dice un nostro amico di Messina che ogni tanto ci informa sulle ‘avventure’ marittime che anno in scena fra lo Stretto di Messina e le isole Eolie. Per la cronaca, la ‘Pietro Novelli’ è la nave di riserva prevista dalla convenzione con lo Stato; anche questa nave è ferma a Messina dopo una complessa manovra sui motori.

Sembra che la nave ‘Pietro Novelli’ soffra della ‘Sindrome di Achille piè veloce’: avrebbe sì i nuovi motori, ma sarebbe finita dentro un celebre racconto dello scrittore argentino Borges:

“Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all’infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla”.

Insomma, la nave ‘Pietro Novelli’ è ormai un racconto in bilico tra il fantastico e il paradossale…

Letteratura a parte, a Messina, in questo momento, le navi ferme sono tre: la citata ‘Pietro Novelli’, la ‘Vesta’ e la ‘Filippo Lippi’.

Sono poche? Sono molte? Non sta a noi dirlo. Noi sappiamo solo che ci troviamo spesso a commentare le avarie delle navi che operano tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi. Non crediamo di esagerare se scriviamo che, la scorsa estate, con queste benedette navi ne abbiamo viste di tutti i colori, tra avarie in mare, passeggeri rimasti a terra ad imprecare, portelloni in mare e via continuando.

Noi consideriamo e capiamo tutto: i temi, i problemi, i riassunti e quant’altro. Però, visto che di mezzo ci sono tanti soldi pubblici non ci sembra esagerato chiedere maggiore attenzione da parte delle autorità regionali. Non parole ci circostanza, ma fatti concreti.

Non per fare i conti in tasca ai monopolisti del mare siciliano, ma quest’anno, visto che le cose non sono affatto andate male, ci si aspettava un servizio migliore. La Primavera è volata via con poche navi: non crediamo infatti, che a Marzo, ad Aprile e a Maggio le navi abbiano lavorato molto. O no? E questi sono stati risparmi.

Da Giugno ad oggi la nave che collegale isole Pelagie con Porto Empedocle deve avere battuto i record di passeggeri, considerato che la stragrande maggioranza degli oltre 30 mila migranti arrivati a Lampedusa sono stati trasferiti a Porto Empedocle con le navi di linea.

Eppure, chissà perché, ci sono sempre problemi. Dopo ben 55 mesi da quando la ex Siremar è stata acquisita senza gara dalla Compagnia delle Isole di acqua – è proprio il caso di dirlo – le chiglie elle navi ne hanno vista tanta. Possibile che, appena si presentano i problemi, la responsabilità è sempre di quelli che c’erano prima?

In questi anni abbiamo letto dichiarazioni di svolte storiche da parte della politica regionale, di collegamenti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi sempre più moderni ed efficienti, di fondi per la manutenzione che, ci dicono, dovrebbero attestarsi intorno a 13 milioni di euro all’anno, di nuove navi in arrivo…

Tutte belle parole. Poi, però, ‘a strinciuta, come si dice dalle nostre parti, continuiamo ad assistere ad avarie in mare e a botti..

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti