Siciliani Liberi: sulla zona Arancione o mente il Governo Conte o mente il Governo Musumeci

6 novembre 2020

Il questo comunicato il Movimento Siciliani Liberi sollecita chiarezza. E ricorda che, a norma della Statuto siciliano, il presidente della Regione ha diritto a partecipare alle sedute del Consiglio dei Ministri con il rango di Ministro. Applicare lo stesso Statuto per reperire risorse finanziarie  

dal Movimento Siciliani Liberi
riceviamo e pubblichiamo

Caro Musumeci, invece di chiedere a #Conte perché la Sicilia è stata messa in fascia ARANCIONE, ci faccia sapere quali dati avete fornito a Roma e dove si trovava quando alla Sicilia veniva attribuita quella categoria di rischio. Lei con il rango di Ministro non dovrebbe essere presente in Consiglio dei Ministri con voto deliberativo ogni volta che vengono valutati provvedimenti di interesse siciliano?

Ci dica inoltre chi è che mente fra Lei e il Presidente del Consiglio Conte. Conte sostiene di avere concordato con lei il provvedimento, Lei invece risulta sorpreso e sostiene che il provvedimento risulta assurdo e irragionevole. Quindi o Conte mente e deve essere chiaro a tutti o il mentitore e inadeguato al ruolo risulta essere lei.

Ci faccia sapere se intende svolgere il ruolo di Presidente per il quale è stato eletto e se intende avvalersi delle prerogative statutarie con il sostegno del Parlamento. Se lei non dovesse avere il sostegno del Parlamento nell’affrontare questo momento storico delicato, abbia un sussulto di orgoglio e di onore e si dimetta. Non è tempo di personaggi ondivaghi, decida se essere Governatore o Presidente.

Conte ci ha fatto sapere che la situazione necessita di provvedimenti differenziati in funzione delle diverse condizioni epidemiologiche presenti nel Paese per non indurre gravi danni economici dove non necessario, allora ci spieghi perché a marzo, con poche decine di casi importati, alla Sicilia è stato chiesto il sacrificio (in quel momento non necessario) e ci faccia sapere per quale motivo gli spostamenti fra regioni a diverso rischio epidemiologico non siano stati inibiti dopo il lockdown, quando a luglio la Sicilia aveva raggiunto i ZERO ricoveri, poche decine di soggetti asintomatici in quarantena e i pochi casi identificati risultavano essere di importazione.

Ci spieghi perché d’estate non sono stati obbligati dei piani di controllo in entrata da aree a rischio verso la nostra Regione che si poteva definire quasi COVID Free. Perché è stato consentito lo spostamento dalla Sicilia verso aree a rischio senza limiti e ora vengono imposti per gli spostamenti intercomunali. Perché la sua maggioranza all’Assemblea regionale siciliana non ha provveduto a legiferare per dotare il Governo regionale di eventuali strumenti economici (moneta fiscale e meccanismi di compensazione e di prestiti interni) come previsto dal nostro Statuto, articolo 41.

Avrebbe potuto intanto legiferare e preparare un piano economico d’emergenza da utilizzare in situazioni estreme che presto si paleseranno. Il disagio sociale che si percepisce adesso e che monterà sempre più avrà dei mandanti romani, ma responsabilità precise locali per mancanza di coraggio e per l’inadeguatezza della classe politica e dirigente che lei rappresenta.

Prima che sia troppo tardi rilegga gli articoli dello Statuto che la potrebbero aiutare a diventare protagonista, costasse anche il conflitto istituzionale. In tal caso non avrà nulla da rimproverarsi e i siciliani non avrebbero nulla da rimproverarle. Una volta e per tutte si mettano in evidenza le responsabilità e si abbia il coraggio di assumerle.

Si Ricordi che lo Statuto è dalla nostra parte:

Art. 21 Il Presidente è capo del Governo regionale e rappresenta la Regione. Egli rappresenta altresì nella Regione il Governo dello Stato, che può tuttavia inviare temporaneamente propri commissari per l’esplicazione di singole funzioni statali. Col rango di Ministro partecipa al Consiglio dei Ministri con voto deliberativo nelle materie che interessano la Regione.

Art. 31 Al mantenimento dell’ordine pubblico provvede il Presidente della Regione a mezzo della polizia dello Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l’impiego e l’utilizzazione, dal Governo regionale. Il Presidente della Regione può chiedere l’impiego delle forze armate dello Stato. Tuttavia il Governo dello Stato potrà assumere la direzione dei servizi di pubblica sicurezza, a richiesta del Governo regionale, congiuntamente al Presidente dell’Assemblea e, in casi eccezionali, di propria iniziativa, quando siano compromessi l’interesse generale dello Stato e la sua sicurezza. Il Presidente ha anche diritto di proporre, con richiesta motivata al Governo centrale, la rimozione o il trasferimento fuori dell’Isola, dei funzionari di polizia. Il Governo regionale può organizzare corpi speciali di polizia amministrativa per la tutela di particolari servizi ed interessi.

Art. 41 Il Governo della Regione ha facoltà di emettere prestiti interni.

Nella foto sopra il Segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte

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