Cutrona, MPFE: Cuffaro ripropone la DC? La balena bianca è superata dalla storia

5 novembre 2020

A Domenico Cutrona, un democratico cristiano della Sicilia, Segretario politico del MPFE, l’idea che l’ex presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, stia provando a rifondare la DC partendo da una scuola di politica non va proprio giù. E spiega il perché

da Domenico Cutrona
Segretario Politico del MPFE
riceviamo e pubblichiamo

Cuffaro sbaglia nel riproporre la DC, e lo fa da persona poco competente. Una delle regole del buon politico è quella di “servire non servirsi”: e non ci pare che l’azione politica svolta da Cuffaro sia stata impostata su questo principio lanciato da Don Luigi Sturzo.

Nessuno può impedire ad alcuno di esprimere il proprio pensiero, questo è disposto dalla Costituzione, ma vi sono dei principi che impediscono di svolgere attività politica a chiunque per alcune ordini di fattori.

Cuffaro è stato condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio emessa nell’ambito del processo ‘talpe alla dda’, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ciò evidenzia come il comportamento del soggetto Cuffaro non sia stato trasparente e limpido, dunque, investe la questione morale in primo luogo.

Egli può dire tutto quello che vuole, ma lo può dire solo al bar, non certo come esponente politico di chicchessia partito politico.Se a spingere questa azione scellerata, vi è l’ex Ministro Calogero Mannino, ancora peggio, perché si vuole creare un centro di potere, tutto all’insegna del nepotismo e di un nuovo neofeudalesimo, della peggiore specie. Lo scorso Agosto in un’intervista rilasciata a ilSicilia.it Mannino ha affermato:

“L’unico che avrebbe potuto tentare di tenere l’anima viva della testimonianza della Democrazia Cristiana, come esperienza popolare, avrebbe potuto essere Totò Cuffaro. Ma Cuffaro è stato un bersaglio politico”.

C’è anche Mannino dietro questo tentativo di rifondare la DC? Sarebbe interessante saperlo.

A maggior ragione di un partito storico come la Democrazia Cristiana, dove hanno attivamente militato illustri uomini politici, come Sturzo, De Gasperi e Moro, che ne hanno evidenziato la storia e le idee.

La posizione di Cuffaro appanna i nomi e le azioni di questi uomini, che hanno perso la vita, ricordando in Sicilia anche l’ex Presidente della Regione Piersanti Mattarella, e tanti altri come giudici e politici.

Oggi si presenta un tal uomo Cuffaro, che certamente non è un politico di grande spessore, a volere imporre, secondo la sua visione erronea, il ripristino di un partito che ha finito la sua funzione storica.

I tempi sono cambiati, la storia non si ripete, ma serve adattarsi al momento storico, non certo con la nostalgia e la riproposizione di un partito ormai superato, dove lo stesso clero non vuole più la DC, né tanto meno affidata ad uno come Cuffaro che non ha dato esempio di virtù nella sua gestione politica.

Egli con il suo modo di fare, tutto impostato sul clientelismo, ha portato la Regione siciliana in totale dissesto. Certo, così è facile governare distribuendo finanziamenti a tutti, in particolare lo stesso soggetto era in collusione con Aiello, legato ad ambienti non proprio adamantini: dunque Cuffaro era ben cosciente e consapevole che era in contatto con questi soggetti.

Adesso vuole solo riproporsi per una questione di potere, con la scusa della scuola di formazione. Ma cosa deve insegnare alle nuove generazioni? Nulla di personale, ma non è riproponibile il ritorno della Democrazia Cristiana, a maggior ragione se riproposta da soggetti che non rispecchiano la questione morale.

Il bravo politico deve conoscere la storia, ma poi deve proporre un nuovo orientamento nel breve e medio periodo, non lo può fare per le motivazioni dette prima, e per la mancanza di idee innovative. La politica, in particolare quella siciliana, ha bisogno di uomini probi, che con dedizione ed abnegazione si dedichino al bene comune, per la soluzione dei problemi della Sicilia, non certo di uomini che hanno dimostrato il totale fallimento della politica negli ultimi trent’anni. La cosa è sotto gli occhi di tutti.

Il sottoscritto, Segretario del MPFE, pone la “Questione Morale” in politica, e sta proponendo un prossimo governo regionale con caratteristiche politiche inconfutabili. Ci si adoperi per un Governo di Legalità per porre fine a questo modo scellerato di fare politica, con avventurieri e persone che non rispecchiano questi presupposti: dunque non ci venga a dire che non si presenta, perché non si può candidare, per poi disporre, invece, un nepotismo che sarebbe la stessa identica cosa.

Noi non ci stiamo e non ci staranno tutti i Siciliani onesti.

P.s.

Noi non condividiamo il senso di questo articolo. Siccome, per nostra abitudine, non neghiamo mai lo spazio a chi ce lo chiede, lo pubblichiamo comunque. In questo articolo ci sono cose condivisibili e cose che, appunto, non condividiamo. 

Scrivere, ad esempio, che Cuffaro, in politica, è “persona poco competente” ci sembra ingeneroso. Cuffaro, piaccia o no, la politica l’ha sempre ‘masticata’ e non gli manca certo la competenza! Che poi abbia utilizzato la sua competenza per diventare un uomo politico di potere, beh, questo è innegabile: ma abbiamo la ‘sensazione’, visto che ci occupiamo di politica per lavoro dal 1985, che questo modo di fare sia piuttosto diffuso… 

Corretto ricordare le vicissitudini giudiziarie dell’ex presidente della Regione siciliana. 

Detto questo, non ci sembra giusto impedire a un cittadino libero di dare vita, liberamente, a iniziative culturali: perché la scuola di politica è un’iniziativa culturale. 

Avrà successo l’iniziativa di Cuffaro? Non lo sappiamo. Questo lo decideranno, liberamente, i siciliani. Quello che possiamo dire è che, fino ad ora, tutti i tentativi di rifondare la Democrazia Cristiana – forza politica entrata in crisi con l’assassinio di Aldo Moro, nel Maggio del 1978, e distrutta proprio a partire dalla Sicilia dove questa esperienza politica era nata – sono falliti. 

Rinascerà la DC? A noi sembra un po’ difficile, perché buona parte di questo elettorato, rispetto agli anni della grande Democrazia Cristiana, è cambiato. Per non parlare dei tanti amici di Cuffaro, in tutt’altra politica affaccendati. 

g.a.

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