Musumeci si è convinto: la Sicilia farà come il Trentino: bar chiusi alle 20,00 e ristoranti chiusi alle 22,00

27 ottobre 2020

“Se lo ha fatto Bolzano non capisco perché non farlo per la Sicilia”. Ora ci siamo, presidente della Regione Musumeci. Volete sapere che farà adesso il Governo nazionale? Cambierà il DPCM, si adeguerà al Trentino e alla Sicilia e lascerà in pace anche cinema, teatri e via continuando

Quando ieri abbiamo dato la notizia che il Trentino Alto Adige stava andando in deroga all’ultimo DPCM del capo del Governo, Giuseppe Conte, disponendo la chiusura dei bar alle 20,00 invece che alle 18,00 e la chiusura dei ristoranti alle 22,00 invece che alle 18,00 non sono mancate le critiche: non capivamo niente, disinformavamo e bla bla bla. Stasera il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, sta facendo la stessa cosa.

Dice il presidente Musumeci:

“Questa sera il Governo regionale si riunirà per adottare un disegno di legge che richiami nella forma e nella sostanza la legge già approvata dal Governo centrale: se lo ha fatto Bolzano non capisco perché non farlo per la Sicilia. Mi auguro che su questo tema si possa trovare la condivisione del Parlamento”.

Presidente Musumeci: ora sì che siamo d’accordo con lei. Certo, si è preso 36 ore di tempo per decidere: magari il vice presidente della Regione, avvocato Gaetano Armao, che nella vita insegna materie giuridiche all’università gli avrà detto che, in effetti, si può fare.

Noi che non siamo docenti di materia giuridiche siamo arrivati alle stesse conclusioni.

Che faranno, adesso, il capo del Governo Conte e il Ministro ‘scienziato’ delle Regioni, Francesco Boccia? Quest’ultimo è quello che qualche settimana fa, dall’altro della sua stratosferica conoscenza giuridica, ha affermato:

“La Regione siciliana ha la caratteristica di avere uno Statuto che è nato prima della Repubblica stessa e ci sono articoli oggettivamente [risolino] incostituzionali… Il famoso art. 31 che assegna al Presidente della Regione competenze dirette sulla Polizia è una cosa che non sta né in cielo né in terra…”.

Che farà Roma, adesso? Dirà alla Sicilia che si deve attenere al DPCM di Conte e lascerà al Trentino la facoltà di fare quello che vuole perché, si sa, con gli austro-tedeschi non si scherza mentre con gli “articoli oggettivamente incostituzionali” dello Statuto siciliano si può scherzare?

A nostro avviso il Trentino e la Sicilia stanno solo anticipando un DCPM che il Governo Conte, che gli piaccia o no, dovrà cambiare.

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