Palermo-Bellolampo: cosa c’è dietro l’avviso di garanzia al presidente della RAP, Giuseppe Norata?

25 ottobre 2020

In questa storia i conti non tornano. Dove viene trasferita l’immondizia di Palermo visto che, già da tempo, la discarica di Bellolampo è chiusa? Com’è possibile che il piazzale della discarica sia stracolmo di rifiuti? Ma i rifiuti di Palermo non venivano trasferiti nelle discariche di altri Comuni della Sicilia? Che sta succedendo? C’è un’emergenza e nessuno ce lo dice? Non è che il sindaco Orlando questa volta rischia di andare a casa?  

Il presidente della RAP, Giuseppe Norata, è indagato per disastro ambientale. La RAP, per la cronaca, è l’Azienda, controllata dal Comune di Palermo, che dovrebbe occuparsi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. E anche della gestione della discarica di Bellolampo.

Bellolampo è la discarica storica di Palermo, che era già in ‘crisi’ nel lontano 1986. Lo ricordiamo bene perché ce ne siamo occupati allora.

La discarica di Bellolampo è satura. Conta sei vasche tutte riempite di munnizza. Ha già creato problemi enormi all’ambiente (compreso il mare del quartiere di Vergine Maria).

Perché viene ancora utilizzata, peraltro impropriamente?

Forse perché il Comune di Palermo, oggi, è un concentrato di disorganizzazione e approssimazione e non sa dove portare l’immondizia?

Palermo è in emergenza e nessuno lo dice?

Da quando è stata chiusa la discarica di Bellolampo la munnizza di Palermo – che è tanta – viene portata nelle discariche di altri Comuni della Sicilia. E’ una pratica corretta? A nostro avviso, no: e qui ci sono precise responsabilità politiche dell’attuale Governo regionale. Perché?

Semplice: la Regione è impegnata a far crescere la raccolta differenziata in tutti i Comuni della nostra Isola: ma se autorizza il Comune di Palermo a trasferire i rifiuti della stessa Palermo nelle discariche di altri Comuni della Sicilia, ebbene, penalizza questi ultimi!

A Palermo la gestione dei rifiuti è semplicemente disastrosa. La raccolta differenziata è un fallimento e l’immondizia giace lungo le strade per giorni e giorni.

Il Comune avrebbe dovuto provvedere a trasferire l’immondizia fuori dalla Sicilia, possibilmente in alcuni Paesi esteri dove si utilizzano i termovalorizzatori che bruciano i rifiuti per produrre energia. Ma per fare questo ci vogliono i soldi.

A Palermo c’è già una pressione fiscale elevatissima. Questo perché il Comune deve mantenere un esercito di dipendenti che, tra uffici comunali e società collegate allo stesso Comune, sono circa 20 mila. E infatti già da anni si segnala l’anomalia di un Bilancio comunale che spende la stragrande maggioranza dei fondi che ha a disposizione per pagare il personale.

L’unica cosa che il Comune di Palermo potrebbe fare per uscire dal tunnel nel quale si è cacciato è quella di inventarsi qualche nuova tassa. Ma lo scorso Febbraio è esplosa la pandemia di Coronavirus e se c’era il progetto di inventare qualche nuovo balzello, tale progetto è stato abbandonato.

Ora arrivano le nuove restrizioni: e a nostro avviso la ripresa della pandemia non durerà qualche settimana, ma si protrarrà tutto l’Inverno. Morale: niente nuovi balzelli per i cittadini palermitani che, anzi, con le restrizioni, dovranno essere aiutati.

In tutto questo Palermo è sempre più sporca. Forse il Comune non riesce più a trasferire i rifiuti in altri Comuni dell’Isola? Non lo sappiamo. E’ in questo scenario che si è materializzato l’avviso di garanzia al presidente della RAP, Norata.

Questo provvedimento della Magistratura è arrivato dopo un’ispezione a Bellolampo da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE). Cosa hanno appurato i militari del NOE? La presenza di un’enorme quantità di rifiuti – sembra di decine di tonnellate – ammassati nel piazzale della discarica! Un’assurdità, perché lì i rifiuti non possono stare!

Come si giustifica il presidente della RAP, Norata? Così:

“Ho preferito ammassare l’immondizia sul piazzale di Bellolampo che sommergere la città di rifiuti. È questa la mia colpa”.

Dal suo punto di vista ha anche ragione: a Palermo i cittadini lamentano una città sempre più sporca e quei rifiuti che la RAP toglie dalla città da qualche parte debbono essere depositati.

Quello che il presidente Norata non dice – e che, a nostro modesto avviso, dovrebbe invece raccontare – è perché si sta verificando tutto questo: forse i rifiuti di Palermo non possono più essere trasferiti nelle discariche di altri Comuni siciliani? Lo sappiamo che è una pratica sbagliata, ma da quando la discarica di Bellolampo è chiusa è stato fatto così.

Allora, presidente Norata, ci spiega che sta succedendo? La Regione siciliana ha stabilito che i rifiuti di Palermo non possono essere ammassati in altri Comuni? O il Comune di Palermo non ha più i soldi per trasferire i rifiuti?

Postilla finale. Norata è stato nominato presidente della RAP quando il parlamentare nazionale Davide Faraone – suo sponsor politico – era ancora nel PD. Ora Faraone non è più nel PD: da reziano di ferro fa parte di Italia Viva, il partito un po’ fallimentare di Matteo Renzi.

Non nutriamo particolari simpatie per i renziani: anzi! Ma non ci sembra corretto che la patata bollente sia rimasta nella mani dei renziani e, in particolare, di Norata. I problemi di Bellolampo sono antichi: e non è certo Norata che li ha provocati.

Possiamo azzardare una previsione? Secondo noi il sindaco Leoluca Orlando, questa volta, rischia veramente di andare a casa!

Foto tratta da Il Gazzettino di Sicilia

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