Mattinale

Si chiama “Macchia nera degli agrumi” e rischia di distruggere arance, limoni e mandarini e clementine della Sicilia/ MATTINALE 467

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Questa tremenda malattia fungina non è ancora presente in Europa. Ma nell’ultimo anno si sono moltiplicati i sequestri di agrumi malati che potrebbero diffondere tale patologia tra gli impianti di agrumi della nostra Isola, dove il virus della Tristeza ha già creato enormi problemi alle Arance Rosse della Piana di Catania. CIA e Confagricoltura: bloccare subito le importazioni di agrumi dalla Tunisia. Problemi anche con gli agrumi del Sudamerica  

E’ in atto una manovra per distruggere l’agrumicoltura siciliana e, in generale, del Sud Italia? La domanda è più che legittima se andiamo ad esaminare quello che sta avvenendo. I problemi arrivano dalla Tunisia, il Paese che, dal 2016, inonda l’Europa – Italia in testa – di olio d’oliva a prezzi stracciati, creando enormi problemi al vero olio d’oliva extra vergine italiano. Problema che abbiamo affrontato in questo articolo. Adesso registriamo strane manovre sugli agrumi. Con il possibile arrivo da varie parti del mondo – per esempio, Sudamerica e Nord Africa – di agenti patogeni fino ad oggi assenti in Europa.

Leggiamo cosa scrive ITALFRUIT NEWS:

“La filiera agrumicola europea è quanto mai preoccupata per le continue intercettazioni di carichi dell’Emisfero sud infestati da organismi nocivi e/o da malattie non ancora presenti sul territorio europeo, a partire dalla Citrus Black Spot (Cbs). Nel solo mese di Giugno 2020, infatti, l’Europa ha riscontrato una abnorme quantità di limoni contaminati provenienti dall’Argentina. Sono state registrate 32 intercettazioni di Cbs e altre due dell’agente causale del cancro batterico degli agrumi, Xanthomonas citri”.

Desta preoccupazione, in particolare, il Citrus Black Spot (Cbs), un fungo che provoca una malattia denominata “Macchia nera di agrumi”. Responsabile di tale patologia è la  Guignardia citricarpa, un fungo Ascomycete che colpisce le piante di agrumi in tutti i climi subtropicali, provocando un indebolimento dell’albero che si accompagna a una riduzione della produzione con effetti negativi sulla qualità dei frutti.

Quest’anno i casi di intercettazione su agrumi dell’Emisfero Sud salgono a più di 60.

“L’ultimo episodio – leggiamo sempre su ITALFRUIT NEWS – si è verificato proprio pochi giorni fa presso il porto di Napoli, dove il Servizio fitosanitario della Regione Campania ha rinvenuto un carico di arance sudafricane con Phyllosticta citricarpa, organismo nocivo da quarantena che causa la Cbs. Numeri e dati che fanno paura. Ecco, perché a margine della sua ultima riunione, il Gruppo di contatto agrumi tra Italia, Spagna, Portogallo e Francia ha elaborato una posizione comune in merito ai rischi fitosanitari legati ai prodotti importati da Paesi terzi”.

Problemi di agrumi importati sono stati registrati quest’anno a Catania, come potete leggere qui e come potete leggere anche qui.

Sempre su ITALFRUIT NEWS leggiamo una dichiarazione di Elena Eloisa Albertini, componente del Coordinamento Ortofrutticolo dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Aci):

“L’intera filiera agrumicola europea ritiene che sia fondamentale rendere obbligatorio il cold treatment su tutti i carichi di agrumi extra Ue che entrano in Europa. Solo così è possibile limitare il rischio che una malattia devastante come la Cbs possa fare ingresso nel nostro Continente. Questa è stata una delle richieste che il Gruppo di contatto agrumi ha portato all’attenzione del Commissario alla Salute, Stella Kyriakides, ed al Commissario all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski. Non ha senso, infatti, che noi europei, quando esportiamo agrumi nel mondo, dobbiamo eseguire il cold treatment, mentre questo obbligo non vige per i frutti d’oltremare che importiamo”.

Torniamo così alla nostra domanda: quello che sta succedendo – i tanti carichi di agrumi bloccati, agrumi arrivati in Europa da altre parti del mondo portatori di patogeni fino ad oggi assenti dalle nostre parti – è un  fatto casuale, legato alla follia della globalizzazione dell’economia, o dietro c’è una regia per distruggere le produzioni di agrumi europee, per aprire le porte alle importazioni?

Leggiamo cosa scrive AgriNotizie:

“Le ispezioni fitosanitarie della Commissione europea hanno recentemente rilevato la presenza del fungo Guignardia citricarpa, che causa la malattia degli agrumi nota come Cbs (Citrus Black Spot) su sette spedizioni importate dalla Tunisia. La notizia della presenza della Cbs sulle sponde del Mediterraneo è allarmante. Dopo Sudafrica, Argentina, Uruguay e non ultimo il Brasile, dove il numero di intercettazioni è aumentato in maniera esponenziale nel 2018, il pericolo non può più essere ignorato”.

Entrano in scena gli agrumi importati dalla Tunisia.

AgriNotizie riporta una nota della CIA, la Confederazione Italiana degli Agricoltori, dove si legge che, se la Cbs “si diffondesse, provocherebbe danni irreparabili al patrimonio agrumicolo, mettendo a rischio uno dei più importanti comparti della nostra agricoltura nel Meridione”.

E ancora:

“In un momento in cui il settore sta cercando di superare con ingenti investimenti il problema della Tristeza – che ha già provocato danni enormi – ed è impegnato nella ricerca di nuovi mercati di sbocco, non possiamo assolutamente esporci all’attacco di una nuova fitopatia”.

La Tristeza è una malattia virale che colpisce gli alberi di arancio. In Sicilia ha provocato danni enormi alle Arance Rosse di Sicilia: argomento che abbiamo affrontato tre anni fa. E che abbiamo ripreso di recente. 

Alla luce dei problemi che la Cbs potrebbe creare agli agrumi siciliani la CIA chiede “la tutela delle importazioni di agrumi dalla Tunisia, con l’incremento dei controlli da parte della Commissione”.

Il presidente della Federazione nazionale agrumicola di Confagricoltura, Gerardo Diana, chiede rimedi più drastici:

“La notizia della presenza di Citrus Black Spot in Tunisia – leggiamo sempre su AgriNotizie – è assolutamente allarmante. Dopo Sud Africa, Argentina, Uruguay e Brasile, ora il pericolo può dirsi alle porte di casa, visto che è stata rilevata recentemente in sette spedizioni dalla Tunisia nell’Unione europea. Abbiamo sempre richiamato l’attenzione delle autorità competenti su questa fitopatia che attualmente non è presente sul territorio europeo ma che, se si diffondesse, provocherebbe danni irreparabili al patrimonio agrumicolo mettendo a rischio uno dei più importanti comparti della nostra agricoltura del Meridione”.

Confagricoltura ha quindi proposto l’immediato blocco delle importazioni dalla Tunisia, l’incremento dei controlli e l’impegno della Commissione ad una rapida revisione della normativa comunitaria che dovrà essere più rigorosa, rivedendo gli accordi internazionali.

AgriNotizie fa il punto della situazione in Sicilia “dove si concentra il 57% delle produzioni nazionali di agrumi, con oltre 10 milioni di quintali di arance, 4 milioni di limoni, 600 mila di mandarini e 500 mila quintali di clementine all’anno”.

Dice Giuseppe Di Silvestro, presidente di CIA Sicilia Orientale:

“Proponiamo un immediato blocco delle importazioni dalla Tunisia, l’incremento dei controlli ed un impegno della Commissione ad una rapida revisione della normativa comunitaria”.

Di Silvestro lancia un appello al presidente della Regione siciliana:

“Chiediamo al presidente Nello Musumeci di far sentire altrettanto la propria voce sui tavoli nazionali per affrontare l’emergenza”.

Foto tratta da Cinque Colonne Magazine

QUI L’ARTICOLO DI AgriNotizie

QUI L’ARTICOLO DI ITALFRUIT

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