Comitati Civici sull’ecomostro di Romagnolo: un pericolo, soprattutto per i bambini/PALERMO-CITTA’ 49

7 ottobre 2020

Associazione Comitati Civici di Palermo: “Le foto mostrano bambini che passeggiano tranquillamente fra le travi bruciate e divelte col rischio di cadere sulla spiaggia sottostante dopo un volo di oltre cinque metri. In caso di malaugurato incidente chi sarebbe da additare come responsabile?”

“La passerella a mare di Romagnolo è un ecomostro ormai diventato parte integrante del panorama della cosiddetta Costa Sud di Palermo”.

Si apre così il comunicato dell’associazione Comitati Civici di Palermo su una vicenda che, in effetti, meriterebbe maggiore attenzione da parte delle autorità, anche perché sono stati spesi in tempi non lontani 5 milioni di euro per la realizzazione di opere che non sembrano immortali…

“Le foto che mostriamo – leggiamo nel comunicato dell’Associazione Comitati Civici di Palermo – evidenziano lo stato di devastazione della struttura, il cui ingresso dovrebbe essere assolutamente inibito ai cittadini, dopo il sequestro operato a seguito dell’esposto presentato anche dalla nostra Associazione nel 2016, ed a seguito dell’incendio che ha definitivamente compromesso la stabilità del pontile. Le immagini mostrano invece dei bambini che passeggiano tranquillamente fra le travi bruciate e divelte, col rischio di cadere sulla spiaggia sottostante dopo un volo di oltre cinque metri. In caso di malaugurato incidente chi sarebbe da additare come responsabile?“.

E ancora:

“Non bastano le inferriate, rimosse facilmente subito dopo la loro collocazione, per impedire ad una moltitudine di cittadini di utilizzare questa struttura come una terrazza sul mare, ma occorrerebbe una costante sorveglianza, data la particolare pericolosità del manufatto, ormai semidistrutto. Le condizioni all’interno sono indescrivibili, è la situazione è gravissima dal punto di vista igienico sanitario in quanto la struttura viene utilizzata come vespasiano. Le immagini pubblicate possono solamente dare una pallida idea del disastro dovuto ad incuria, abbandono ed atti vandalici ripetuti in assenza di qualsiasi sorveglianza”.

L’Associazione racconta la storia di questo manufatto ormai ‘andato’:

“Costruita nel 2003 con appalto pubblico negli ex ‘Bagni Petrucci’ su concessione mista privata e demaniale, costò alla comunità ben 5 milioni di euro, DIECI MILIARDI delle vecchie lire. Nell’appalto era prevista la vigilanza privata, al modico prezzo di 200 mila euro, mai eseguita. In violazione dell’art. 677 del c.p. non è mai stata effettuata alcuna manutenzione ordinaria né straordinaria della struttura, il cui accesso è stato lasciato libero sul piano stradale, consentendo la vandalizzazione. Il 29/12/2015, a seguito segnalazione dell’ex consigliere comunale Gaspare Lo Nigro, fu deliberata della Giunta comunale la messa in sicurezza della struttura. Non fu fatto nulla”.

“Il 18 giugno 2016 – prosegue il racconto dell’Associazione Comitati Civici – la nostra Associazione, con l’Associazione Vivo Civile di Marcello Robotti e con gli allora consiglieri comunali Lo Nigro e Occhipinti, depositò un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, inviato anche al Prefetto, al Sindaco, al Demanio marittimo ed al Comune, ravvisando i seguenti reati previsti e puniti dal Codice Penale:

– violazione art. 677 c.p. omissione di lavori necessari per rimuovere pericoli da edificio o costruzione che minacci rovina;

– violazione art.434 c.p. -crollo di costruzioni o altri disastri dolosi, che punisce chi non mette in atto le misure necessarie per prevenire pericoli per la pubblica incolumità”.

Che è successo dopo l’esposto? “L’unico intervento messo in atto – leggiamo sempre nel comunicato – fu l’esposizione di un cartello che avvertiva del sequestro preventivo della struttura (manufatto e pontile ligneo), unitamente a barriere risibili, subito aggirate dalla gente che continua a frequentare il sito, fortemente compromesso anche dal successivo incendio del dicembre 2017, privo di controlli, tanto che fu invaso da una folla festante durante l’esibizione delle Frecce Tricolori, mentre i bagnanti prendono regolarmente il sole accampati sotto al pontile pericolante. Pertanto alla luce delle vicende di questo pontile, irrimediabilmente devastato e pericolosissimo, l’unica soluzione praticabile è la sua demolizione a salvaguardia della sicurezza e della salute dei cittadini”.

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