Le elezioni comunali in Sicilia: i sindaci eletti (e le nostre intuizioni azzeccate ad Agrigento)/ SERALE

5 ottobre 2020

Eh sì, ad Agrigento qualcosa l’abbiamo intuita in anticipo: come la sorpresa di Franco Miccichè che andrà al ballottaggio con il sindaco uscente, Lillo Firetto: tutti i possibili retroscena. I nuovu sindaco di Marsale, Barcellona Pozzo di Gotto, Enna, Termini Imerese, le isole Egadi e Bronte 

Ogni tanto qualche auto-citazione ci vuole. Tema: i risultati delle elezioni comunali in Sicilia. Di solito noi attendiamo la fine dello spoglio delle schede per commentare i risultati. Stasera facciamo un’eccezione: perché pensiamo di aver intuito in anticipo quello che sarebbe successo alle elezioni comunali di Agrigento.

Ma andiamo con ordine.

Diamo intanto qualche dato su alcune città.

A Marsala vince al primo turno il candidato di centrodestra Massimo Grillo con quali il 55% dei voti.

A Barcellona Pozzo di Gotto è in testa Giuseppe ‘Pinuccio’ Calabrò, che potrebbe passare al primo turno (in Sicilia una legge elettorale a nostro avviso sbagliata, figlia di una pessima utilizzazione dell’autonomia legislativa, ha stabilito che si diventa sindaci con il 40% + 1 dei voti e non con il 50% + 1 come avviene in tutti i paesi normali).

A Termini Imerese dovrebbe avere vinto al primo turno la candidata di centrosinistra Maria Terranova con il 44% dei voti (sempre per la nota legge).

Ad Enna ha vinto con oltre il 60% dei voti il candidato metà civico e metà di centrodestra (più i trenziani), Maurizio Dipietro: risultato che deve fare riflettere, perché fino a quando in questa provincia la leadership del centrosinistra si identificava con Mirello Crisafulli era il centrosinistra che doppiava il centrodestra!

Segnaliamo anche la vittoria a Bronte dell’ex senatore Pino Firrarello, 81 anni, vecchio leone democristiano, già parlamentare e assessore regionale e poi parlamentare nazionale del centrodestra.

Nelle isole Egadi il sindaco dovrebbe essere Francesco Forgione, calabrese, ma siciliano d’adozione, già parlamentare regionale e nazionale di Rifondazione comunista.

Gli altri risultati li vedremo domani. A noi interessa Agrigento, perché è in questo Comune che abbiamo azzardato qualche previsione che si sta rivelando azzeccata.

Nella Città dei Templi è in testa il candidato Franco Miccichè che, con molta probabilità, mancherà l’elezione al primo turno per qualche centinaio di voti.

Ecco cosa abbiamo scritto di Miccichè lo scorso 11 Settembre:

Franco Miccichè, noto ed affermato medico di Agrigento, persona affabile e molto ben voluto in città. Perché a noi fa simpatia? Perché ad appoggiare la sua candidatura c’è la lista Vox di Diego Fusaro (che, peraltro, è designato assessore). Il grande sponsor di Franco Miccichè è il parlamentare regionale Roberto Di Mauro, come già detto anche lui ex democristiano (‘scuola’ Gaetano Trincanato, per tanti anni apprezzato parlamentare regionale della DC). Di Mauro è una vecchia volpe della politica siciliana oltre che agrigentina: e se ha puntato su Miccichè è perché, sotto sotto, non esclude di assestare il ‘colpo gobbo’: ovvero portare al ballottaggio Franco Miccichè per poi togliersi la soddisfazione di battere Firetto”.

Di fatto Miccichè è al ballottaggio.

I grandi sconfitti sono i candidati che partivano come favoriti: Lillo Firetto, appoggiato dal centrosinistra e da qualche ‘pezzo’ di Forza Italia, e Marco Zambuto, appoggiato dall’UDC, da Forza Italia e dal movimento del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, Diventeràbellissima.

Ecco cosa scrivevamo di Zambuto l’11 Settembre:

“Zambuto è un candidato forte, ma non fortissimo. Perché dietro, per varie vicissitudini, non ha più tutto il mondo ex democristiano. Ci sta, ma noi non lo vediamo irresistibile”.

E infatti è terzo e non andrà al ballottaggio.

Noi, in realtà, davamo come sorpresa, Franco Miccichè, con Lillo Firetto che difficilmente avrebbe into al primo turno.

Però attenzione: la secca sconfitta di Forza Italia, che appoggiava Marco Zambuto, non annuncia nulla di buono per Franco Miccichè e per il suo sponsor, Roberto Di Mauro. Perché ad Agrigento gli azzurri fanno capo a Gianfranco Miccichè, che alla Regione e al Comune di Palermo, sottobanco, tiene un rapporto molto stretto con il PD.

Noi non escludiamo che Forza Italia, ad Agrigento, al ballottaggio, possa appoggiare il candidato del PD, cioè Firetto. Bisognerà capire se gli elettori, se dovesse maturare tale indicazione,  gli andranno dietro.

E’ un partita strana, quella che si giocherà nel ballottaggio all’ombra del Tempio della Concordia, perché Firetto, oltre a incassare l’eventuale appoggio degli azzurri di Miccichè (per quello che valgono oggi ad Agrigento, ovviamente), potrebbe mettere dentro anche l’appoggio dell’UDC, perché Firetto ha militato in quel partito.

Insomma, se al ballottaggio fossero andati Firetto e Zambuto, quest’ultimo avrebbe vinto senza problemi. Diverso il discorso per Franco Miccichè, perché i grandi elettori di Zambuto potrebbero convergere su Firetto.

Tutto dipenderà, alla fine, dagli agrigentini, che di natura non sono di semplice ‘lettura’, un po’ come i mille volti artistici del grande scrittore e drammaturgo agrigentino, Luigi Pirandello…

 

 

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